domenico :
Sono allibito... Un architetto poi... Questa è una terribile fotografia di cosa siamo diventati (nonché della qualità dei nostri politici)... Sorrentino avrà di che raccontare ancora,che sfascio totale...
d.n.a. :
per me ha fatto bene! quello è veramente uno con le palle! lo stimo, e non sono ironico!
Tata72 :
Del resto, se stava ad aspettare la Soprintendenza, il palazzo sarebbe crollato comunque. Piuttosto che vederlo disfarsi senza poter far niente ha preferito demolirlo: una sorta di eutanasia.
La cosa all'inizio ha sconvolto anche me ma poi pensandoci credo che sia stato un bell'atto di protesta. L'Italia è piena di beni vincolati destinati al crollo perchè la Soprintendenza non fa piantare nemmeno un chiodo. Personalmente preferisco un progetto di recupero "poco rispettoso" alla totale perdita del bene.
DR COSTA :
Cera ben poco da restaurare ahahah.
Arch&Cons :
Diciamo che lavorando in questo settore di cose assurde di questo tipo ne vedo e soprattutto vedo la disperazione dei proprietari davanti ad un problema reale e a milleduecento risposte che si bloccano una con l'altra, impedendo di risolvere in maniera semplice ed assolutamente rispettosa per il bene, un problema urgente.
biba :
L'ho sentito ieri al TG e la mia prima reazione è stata di pensare: "questo è il mio idolo!". Non so quali ripercussioni possa avere la sua azione, ma è stato molto coraggioso! Poi si può essere d'accordo oppure no, però in un periodo storico in cui il massimo del coraggio che la gente ha di manifestare il proprio dissenso è condividendo vignette su Facebook, una presa di posizione di questo tipo alla fine è quasi lodevole!
ponteggiroma :
bisognerebbe capire "perchè" gli abbiano bocciato il progetto e che cosa avesse effettivamente intenzione di farci... Magari demolendo adesso ha possibilità di farci quello che gli pare. Spesso gli interessi dei privati non coincidono con quelli del pubblico, soprattutto se parliamo di beni culturali, quindi prima di aggredire e sparare addosso alla soprintendenza mi informerei.
d.n.a. :
certo, hai ragione ponteggiroma, tra l'altro il proprietario è un collega architetto, stando al giornale ci voleva fare un albergo.
io non sono particolarmente amante della conservazione ad ogni costo, ma viste le foto, sembrava che ci fosse molto poco da conservare. personalmente sono contro l'accanimento terapeutico in architettura!
Paolo :
Ho sentito l'intervista all'architetto.
Essendo un nostro collega, e quindi penso dotato di una naturale inclinazione e sensibilità verso il restauro e la conservazione, credo che abbia agito in coscienza dopo i dinieghi a volte assurdi delle Soprintendenze.
Se ha agito per speculazione personale invece, è un altro conto, visto che ora potrà costruire un nuovo edificio, speriamo migliore di quelli mediocri che vi sono attorno.
E pensare che a pochi km, c'è la stupenda valle dei Templi di Agrigento patrimonio dell'Umanità.
Guardate l'intervista:
www.youtube.com/watch?v=TNJL2yORWSI
domenico :
Dopo alcuni di questi commenti sono allibito cubico -.-'
Ma la butto lì. Leggo che il palazzo è stato acquistato qualche anno fa. Immagino che sia stato acquistato in condizioni simili a quelle in cui si trovava fino a qualche giorno fa. Ora si presenta, così improvvisamente, dopo anni di abbandono, il pericolo di crollo (sentendo l'intervista del proprietario, la certezza del crollo). E cosa si fa? Si abbatte, per paura che il crollo potesse avere conseguenze su cose o persone... Io cosa avrei fatto in buona fede? Se non avessi avuto la possibilità economica per restaurarlo, l'avrei ceduto a un Ente. Non è possibile pensare che il diritto di proprietà su un bene, riconosciuto e tutelato, sia il lasciapassare x operazioni di questo tipo. Voglio vedere se il proprietario fosse stato un contadino quali sarebbero state le reazioni...
kia :
probabilmente ad aspettare tutti i nullaosta di 200 uffici (non solo soprintendenza ma anche comune, ecc.ecc.) sarebbe crollato da solo.
Notare che tutti gli altri palazzoni orrendi erano stati costruiti appiccicati al bene vincolato.....quelli invece andavano bene? mmahh....
kia :
x domenico
si perché l'ente secondo te la accetta la donazione di un rudere? manco la soprintendenza accetterebbe perché il ministero ha talmente le pezze al culo che qua da me devo andare a prendermi io i nullaosta alla loro sede in quanto non hanno più i soldi per spedirli in studio.
DR COSTA :
Davvero!! L'edificio è circondato dalla peggiore edilizia costruita a 10 metri di distanza.
Sarei curioso di vedere cosa prevedeva il progetto di restauro bocciato.
kia :
possono denunciarlo perché il rudere distoglieva l'attenzione dal palazzone arancione retrostante!!!!
kia :
cmque aldilà delle conseguenze penali per l'abbattimento dell'immobile sottoposto a vincolo e del sospetto che dietro l'abbattimento ci sia tentativo di speculazione, scrivono, mi pare, che fosse un edificio ottocentesco quindi per quanto carino potesse essere.....non lo metto sullo stesso piano di una chiesetta del 500 come disperazione per la perdita del bene....Comunque sono curiosa di vedere l'evoluzione della faccenda.
p.s. per "eliminare" fisicamente un edificio ci sono altri sistemi meno plateali della ruspa. L'incendio doloso mascherato da accidentale è una cosa tristemente nota nella mia città....
Paolo :
@ domenico. Al giorno d'oggi nessuna Amministrazione pubblica vuole in regalo immobili dei quali si dovrebbe poi occupare della messa in sicurezza.
Nel mio Comune molti cittadini vorrebbero regalare vecchie case nel centro storico ormai disabitate e cadenti, che servono solo a pagarci l'Imu, ma l'Ente non ne vuol nemmeno sentire parlare!
E' lampante che vi sia un abisso tra la volontà di recupero di alcuni cittadini ,con i paletti a volte assurdi che mettono gli Enti, soprattutto le Soprintendenze.
A Palermo, ad esempio, ci sono ancora delle zone del Centro Storico con edifici bombardati dai tempi della Seconda guerra mondiale, che i privati non hanno potuto abbattere e ricostruire da zero per via di assurdi vincoli fuori dalla realtà; alcuni di questi vincoli, ad esempio la ricostruzione con gli stessi materiali e tecniche, fanno lievitare a dismisura i costi dell'intervento, con il risultato che i privati lasciano marcire tutto fino al crollo totale.
Un altra cosa assurda è la totale mancanza di dialogo fra i vari Enti su un progetto, il che porta soprattutto i tecnici a girare e rigirare per i corridoi degli uffici invece di concentrarsi sul lavoro in studio o in cantiere.
Mr.T :
Scusatemi ma perché un privato cittadino dovrebbe donare un bene a un ente o a una delle amministrazioni competenti? Per il bene superiore? chiunque dispone nei limiti di legge dei propri beni e tenta di valorizzarli come meglio crede. Probabilmente il progetto non era in linea con i vincoli, ma allo stesso tempo non c'è alcuna ragione per conservare a tutti i costi. Per quanto mi riguarda la conservazione vera vale solo per i beni archeologici e "artistici" (comprese quelle architetture di valore superiore con fini specifici), tutto il resto deve avere nuova vita e un uso limitatamente al valore che la società attribuisce al bene. La città museo non può funzionare...
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