architekton : [post n° 371156]

La posizione dell'ufficio

Mi rivolgo ai liberi professionisti, a chi deve cercare personalmente i propri committenti: quanto incide sull'attività la posizione dello studio/abitazione-studio?
I clienti arrivano dal quartiere, dalla zona, dal vicinato o solo tramite le proprie conoscenze, amicizie, contatti personali?
Meglio una zona centrale/semicentrale (clienti benestanti) o periferia (clientela popolare)?
Qual'è la vostra esperienza?
sclerata :
mah dipende tanto anche dalla città...io sto in un paese di 3000 anime con a fianco un capoluogo di provincia che di abitanti ne fa la bellezza di 22000/25000. E una galassia di paeselli intorno che non arrivano a 5000.
Per cui lo studio potrei anche averlo in cento... ma senza le conoscenze e il passaparola in un contesto del genere lavori cmq poco o nulla.

Certo se stai a Roma, a Milano ecc... ovvio che lo studio in centro e in zone con forte passaggio può aiutare, ma anche lì...lo spazio visibile e in centro quanto ti costa?? Se hai capitali da metterci ok, altrimenti ti trovi un posto meno prestigioso o stai a casa tua, come faccio io come credo facciano tanti.

alsi :
come un vestito anche uno studio inquadra le cose diversamente, ho lavorato in uno studio al centro di Roma e... faceva la sua figura senza senza dubbio
Ily :
Mah Sclerata uno studio tecnico non è un negozio di scarpe, che vedi qualcosa che ti piace in vetrina, entri e compri :-)
Comunque per me non incide per nulla, perché sto trovando i lavori tramite conoscenze personali e conoscenza con colleghi.
Poi collaboro a distanza con la rivista (che ha sede molto lontano da dove abito) e con una ditta di un'altra città: all'occorrenza vado in trasferta io.
A me va benissimo così perché spero a breve di potermi trasferire di città pur mantenendo i miei lavori e le mie collaborazioni :-)
architekton :
Al di là della "figura" che, come giustamente dici alsi, aiuta certamente, le persone citofonano perché trovano lo studio passando e se ne ricordano quando hanno bisogno (come per un megozio di parrucchieri ad esempio) oppure vengono perché già conoscono il titolare? O entrambe?
alsi :
per il ritorno di clienti invece penso che non cambi molto, quello che cambia e' l'impressione che un cliente ha della professionalita' dell'architetto, lo so che e' assurdo pero' e' molto efficace
sclerata :
Ily certo che non siamo un negozio...difatti dicevo che nel mio contesto potrei anche stare in un seminterrato in periferia e non cambierebbe nulla perchè adesso come adesso non ricevo clienti, vado io da loro.
dipende tanto anche da quello, credo.
ponteggiroma :
bè lo studio, almeno a Roma e altre grandi città, è una questione di rappresentanza. Io ho studio in centro (quasi), ma vi posso assicurare che il 90% dei miei clienti non mi è mai venuto a citofonare.
e.arch :
volevo dire ad architekton che, sempre secondo la mia esperienza, se non si muove lui per incontrare i clienti, difficilmente avrà la possibilità di avere uno studio..
personalmente passo il 50perc del mio tempo girando x cantieri/aziende/possibili clienti e quella è 'la rappresentanza' che vedo essere più apprezzata e che porta lavoro..
ricevere a studio? non ho tempo!!
architekton :
che intendi e.arch per girare per cantieri, ecc?
vedi un cantiere ed entri? noti una ditta di infissi e ti proponi? chiami un conoscente e vai a parlarci?
oppure intendi contatti che hai già da precedenti lavori?
ti ringrazio
Edoardo :
Sarebbe il massimo averlo in centro a Milano.. ..con vista mare. Detto questo, che trovo di un acume spaventoso, occhio al trappolone: certi clienti chic se ce l'hai in un eremo sperduto in Toscana potrebbero affascinarsi... ...così come molti poveracci piccolo borghesi aspirano a scalare la società cercando studi IN, salvo poi tirare mostruosamente su tutto.
Io non ce l'ho ...e faccio prima!
e.arch :
Ma no, non vado girando per sconosciuti :)) ma non sto sulla mia 5 raggi ad inviare doc o ad aspettare che mi citofonano, invece mi muovo molto, mi manifesto, consegno a mano e vedo che la cosa è molto apprezzata e utile per consolidare rapporti lavorativi, estendere i contatti e proporsi per altre cose..
mi pare di aver capito che mobilità è sinonimo di operatività che piace alla gente che lavora e poi hanno tutti molto da fare e se non gli stai davanti neanche ci pensano a te!! tra l'altro penso che offrire la presenza fisica crei un clima di maggiore fiducia, come dire che 'ci metti la faccia', non sei solo una figurina su un cv, un numero di cellulare o un indirizzo mail...
desnip :
architekton, come dicono i colleghi, nessuno ti "arriva" in studio.
Pensa che l'altra sera una mia amica, accompagnandomi a casa, mi diceva di non aver mai fatto caso alla targa del mio studio, eppura è bella grande e posizionata in faccia a chi citofona! Per dirti quanto la gente la può notare...
Piuttosto io sono sempre stata molto attenta a come è posizionato lo studio: nel senso che chi ci arriva (perchè mi conosce e non per caso) deve accedervi con comodità. Quindi per il primo studio ho preferito andare in affitto al piano terra di una villetta, piuttosto che aggratis in un proprietà di mia mamma, dove chi veniva avrebbe dovuto salire una scala scoperta e poi percorrere un lungo ballatoio prima di raggiungere lo studio.
ponteggiroma :
e arch: hai ragione, anch'io l'ho fatto per diverso tempo, solo che ultimamente le P.R. iniziano a pesarmi. Sono in una fase di ripudio quasi totale nei confronti degli incontri di lavoro, (anche del lavoro in generale).
Forse mi devo iniziare a preoccupare...
patri :
Lo studio può essere un buon biglietto da visita, credo però che più che alla zona "in" valga la pena di puntare alla comodità per noi che ci dobbiamo arrivare tutti i giorni e che sia raggiungibile abbastanza facilmente anche per i clienti (più che la "location" apprezzano un posto in una zona dove possono trovare un parcheggio...). Vivo in una città di 100.000 abitanti e non conosco le dinamiche dei grandi centri, che forse sono un po' diverse.
Ma voi lo studio lo utilizzate davvero? Io lavoro prevalentemente su ristrutturazioni per privati e la maggior parte delle volte faccio "l'architetto a domicilio", ho molti clienti che il mio ufficio non sanno nemmeno dove sia. Io, come tanti miei colleghi, ho una stanza in casa adibita a studio, pagare anche l'affitto di una postazione esterna sarebbe un colpo mortale... Secondo voi è una soluzione che da una sensazione di scarsa professionalità?
Per la cronaca, nessun cliente mi ha mai suonato alla porta, tutti mi sono sempre arrivati tramite amici/conoscenti o persone per le quali ho già lavorato. Il passaparola è sempre il mezzo più efficace ;-)
desnip :
patri, anch'io oggi ho una stanza in casa, però è disimpegnata in modo adeguato dal resto dell'appartamento, per cui non c'è promiscuità tra le due funzioni.
Certo, oggi un po' tutti facciamo gli "architetti a domicilio": ho notato che a molti clienti fa piacere se sei tu che ti sposti da loro; in altri casi, però, avere un "punto d'appoggio" conferisce quel che di professionale che non guasta.
jrk87 :
a mio parere quella che costa di meno d'affitto è la posizione migliore.
jrk87 :
a mio parere quella che costa di meno d'affitto è la posizione migliore.
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