Edoardo : [post n° 381658]

Altre osservazioni su condizioni stagisti-progettazione.

Se posso, è la smania di andare per forza in studi blasonati (sempre botteghe ma più grosse) che pone in condizioni di schiavitù. Roba da mantenuti che entrano magari con cucci vari o scambi favori chissà. Se si riesce a lavorare con/in/tra fra studi-aziende di dimensioni piccole, magari senza architetti (ritengo ma non certo al 100%) si fa sì lavoro d'ufficio... CAD... ma anche pratiche, ed è molto probabile si venga interpellati anche per progettare o per DL (più difficile). Ma un dato, dimenticato dai governanti pure, è: PER GLI STUDI PICCOLI NON C'E' PIU' UN CERTO TIPO DI LAVORO, al 100% pappato da megastudi o sparito a causa della crisi. Questo è il dramma... perchè imho erano quelle le realtà di transito, formative ed accessibili, magari anche da futuri ottimi architetti. E tra l'altro, ammesso si entri e non s veda una lira... ...quali sbocchi si hanno a fare il turn-over in studi con una suddivisione DOMINUS(I) - SERVUS(I)?
Edoardo :
Integro il post sul "cosa possa dire fare l'architetto"... domanda che potrebbe aver posto il regista Michelangelo Antonioni o il cantante Claudio Baglioni. Sono architetti, come lo era Ferrè. Anche De Benedetti è un ingegnere... Agnelli era un avvocato... potrebbero orgogliosamente dire: "Che cosa vuol dire fare l'ingegnere? L'avvocato? Embè?". Non esiste il "progettista" e non esiste "il progettista di cose moderne", è una categorizzazione di comodo imho... fare l'architetto e fare il progettista è la stessa cosa. Infatti esiste chi progetta restauri, masterplan, oggetti di design, case nuove, case retrò, case buffe, piscine... costoro fanno gli architetti, chi si occupa di burocrazia pura, di giornalismo, di termotecnica o acustica... fa un altro mestiere. Per quanto mi riguarda un pasticcere che compone, struttura una torta fa l'architetto molto di più di un burocrate o di un termotecnico. Così come la nonna che sposta i mobili di casa. CI sono architetti che pagherebbero per spostare i mobili della nonna o decidere come sistemarle il giardino... ...ma ipocritamente non lo ammettono.
Pietro :
Non ti seguo.
Ricapitolando e sintetizzando stai dicendo che:

1. I grandi studi assorbono il poco lavoro rimasto agli studi piccoli
2. negli studi piccoli, ci si occupa ormai solo di pratiche burocratiche-tecniche che snaturano la natura del progettista
3. l'unico modo per restare progettista è quindi lavorare in un grande studio, dove però non si entra e se succede si è schiavizzati e sottopagati.

Hai ragione al 100%.....
Pietro :
ma magari...se le facoltà ci avessero preparato all'idea di diventare dei tecnici-burocratici anziché delle archistar non ci staremmo leccando le ferite.

Maledette facoltà di architettura.
step :
Ciao Pietro, ricordo che questa problematica uscì fuori quando ero all'università. La considerazione fu che le questioni tecnico-burocratiche che vanno oltre un esame di diritto, legislazione ed estimo sono approfondite al geometra (e praticantato geometra). Chi non l'ha fatto, come me, si porta dietro delle lacune che cerco di colmare. Un mio ex capo era architetto e prima ancora un geometra ma come era bravo lui a districarsi in quei casini burocratici non lo è nessuno degli architetti non geometri che conosco. Purtroppo il mercato italiano, ma la crisi in generale, favorisce le competenze di quest'ultimi ed è per questo che molti di noi ci stiamo leccando le ferite...ciò che viene insegnato all'università non è sbagliato e che semplicemente non serve in questo preciso momento storico e del futuro chissà...
Edoardo :
Tra il mestierare burotecnico (che faccio anch'io dovendo lavorare)... ...e il fare "l'archistar" ci sono cinquanta miliardi di sfumature di grigio. Si chiamano progettazione, decisione. Un architetto deve saper ovviamente fornire pprestaz. a 360° ...ma il suo "core" (inglese e napoletano in questo caso van bene entrambi) è un altro. Che non ci sia ad oggi corrispondenza con la nostra formazione è un problema economico, politico e sociale.. ma ciò non significa che in assoluto la figura del progettista (anche di restauri), ovvero il decisore, chi sta sopra, non abbia valore o non possa trovare collocazione in una società ed un mercato migliori... ed anzi, persone di cultura umanistica in quei ruoli migliorerebbero entrambi. Il protagonismo è un virus che esiste... ma non solo per l'architetto fighetto, può esistere ad esempio un protagonismo dei magistrati, di avvocati di grido... ecc. Sono poi per il lavoro di squadra con gli ingegneri poichè ci si compensa ed arricchisce a vicenda... ma ritengo ancora che un mondo in cui progettano gli architetti e c'è spazio per qualcosa di più che un tecnico non possa che essere un mondo migliore.
Edoardo :
Non si riesce a modificare, quindi: "(...) ma ritengo ancora che un mondo in cui progettano gli architetti ed in cui c'è spazio per qualcosa di più che un tecnico, non possa che essere un mondo migliore".
P.S. basta andare in Alto Adige per vedere ottimi edifici dal punto di vista prestazionale e tecnico ...ma PROGETTATI e non penso proprio da figure diverse dall'architetto. C'è il termotecnico, l'esperto di fotovoltaico, l'ingegnere... ...ma ognuno là fa il suo mestiere, e l'architetto conta eccome... come in altri paesi civilizzati.
Ily :
Ok, quindi un architetto che fa SOLO:
- ricerche sulle tecniche costruttive tradizionali, finalizzate ad esempio alla costituzione di tabelle mensiocronologiche o tabelle cronotipologiche;
- analisi preliminari per lavori di restauro, e cioè analisi stratigrafiche, datazioni, ricerche storiche e d'archivio, analisi del degrado;
- analisi strutturali e di quadri fessurativi di edifici storici da passare al collega strutturista;
- rilievi di ruderi archeologici e ricostruzioni ipotetiche dei medesimi;
- rilievi di alto livello con tecniche avanzate come laser scanner, droni o fotogrammetria....

NON E' UN ARCHITETTO.

Teoria interessante :-)))
alsi :
Come ho scritto anche in un altro post, condivido in buona parte quello che Edoardo scrive, senza voler con questo denigrare la attivitá di un tecnico o sminuire il valore della attivitá di Ily, anzi penso che ancora questa rientri a pieno nella concezione della nostra professione così come formata dalle nostre facoltà, infatti attività di rilievo, stratigrafie e ricerche storiche fanno parte delle attività didattiche coperte da materie come i laboratori di restauro, corsi di disegno e rilievo, ecc.
Io sostengo che la nostra professione sia stata tradita e non soltanto dalla facoltà universitarie ma anche dall'attuale configurazione legislativa e dagli usi dei comuni, degli enti, al livello sistemico. nella mancanza dell'uso dei concorsi di architettura, nell'abuso delle forme concorsuali che danno in mano ai costruttori il potere di progettare; nella prassi di discutere a due tra comune e costruttore sulle sorti dei quartieri delle grandi e piccole città.
Queste cose sono responsabili nel cambiamento della nostra professione, poi c'è la crisi e il numero abnorme di professionisti con uguali competenze. Anche in questo punto le università sono responsabili.
Quando torno in Italia e a Roma dove ho vissuto e guardo i nuovi quartieri non faccio che rivedere l'idea di un costruttore della palazzina degli anni 60 evoluta, o involuta agli anni 2000. Non certo di un architetto. In questo una occasione mancata per una generazione così numerosa di architetti!
Edoardo :
No, è un architetto, mai detto che non sia un architetto.

E' un architetto che fa: "ricerche sulle tecniche costruttive tradizionali, finalizzate ad esempio alla costituzione di tabelle mensiocronologiche o tabelle cronotipologiche;
- analisi preliminari per lavori di restauro, e cioè analisi stratigrafiche, datazioni, ricerche storiche e d'archivio, analisi del degrado;
- analisi strutturali e di quadri fessurativi di edifici storici da passare al collega strutturista;
- rilievi di ruderi archeologici e ricostruzioni ipotetiche dei medesimi;
- rilievi di alto livello con tecniche avanzate come laser scanner, droni o fotogrammetria".

Mi dispiace se non hai colto quello che volevo dire e ti senti offesa.
Alle :
per me il problema e' che dalle mie parti ci sono piu' studi di archituttura in una strada che negozi ormai
biba :
@ ILY : Mia cara Ily, eh no che non sei un'architetta, fattene una ragione! Fai un master in strutturologia (roba da ingegneri), addirittura posti quesiti sui vani catastali (orrore degli orrori, roba da giometri!!). Insomma, a breve sarai bannata da questa bacheca. Poi non lamentarti che non te l'avevamo detto.
Ily :
Abbiate pietà... Non è stata colpa mia. Dico sul serio. Ero... rimasta senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tailleur. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa e io dovevo fare la perizia sui danni! C'è stato un terremoto e ho dovuto fare gli straordinari! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!
alsi :
Al che dovresti meritarti un bel bacio, ma prima dovresti abbassarti gli occhiali e mostrarci i tuoi bei occhi almeno per una volta!
Edoardo :
Infatti Alle in pochi potranno fare gli architetti, è un mestiere di élite. Ovviamente chi non può deve far di necessità virtù ed in questo contesto essere orgogliosi delle proprie competenze (spesso di servizio a progettisti di casette in provincia ma anche di importanti restauri di palazzi storici in centro) è molto di aiuto e dà morale... io invidio chi è tutto orgoglioso, poichè non posso permettermi di rientrare nell'élite e nuoto nello stesso suo mare.
Tuttavia non faccio come la volpe e l'uva, ammetto che vorrei l'uva e non credo minimamente che chi ha studiato architettura l'abbia fatto senza desiderare l'uva stessa.
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