Salve a tutti, da un collega mi è stato richiesto un APE per un fine lavori di un ampliamento volumetrico (superiore al 20% dell'esistente) di cui non è stato ancora fatto accatastamento (infatti all'intero immobile - costituito da piano terra e piano primo - è assegnata solo particella, nessun subalterno) e per di più il suddetto ampliamento è stato regolarmente approvato con permesso di costruire del 2011 senza la relazione Legge 10!
L'immobile prima dell'ampliamento era costituito da piano terra e una porzione del piano primo, quindi il suddetto ampliamento consiste semplicemente nella costruzione di quella porzione di piano primo necessaria per coprire l'intera sagoma del piano terra. L'aumento volumetrico è consistente (superiore al 20%) quindi è assurdo che non esista Legge 10 ma tant'è.
L'altra assurdità è che il comune richieda l'APE per il fine lavori quando invece la procedura corretta - secondo me - sarebbe prima procedere all'accatastamento e poi alla redazione dell'APE.
Secondo voi come dovrei comportarmi?
giulia : [post n° 376390]
ampliamento
Ma perchè alla fine lavori non allega l'accatastamento? O meglio in questo caso: fine lavori, agibilità +accatastamento +ape
Relazione Energetica e APE sono due cose distinte e separate.
Il fatto che la prima non sia stata elaborata ( a torto o ragione) non ti impedisce di redigere l'attestato energetico.
In merito al secondo quesito, anche se la variazione catastale nel caso in questione è obbligatoria non ha nulla a che vedere con la certificazione energetica.
Puoi tranquillamente stilare l'APE ma non puoi occuparti anche della pratica Docfa per la regola del conflitto d'interessi.
Il fatto che la prima non sia stata elaborata ( a torto o ragione) non ti impedisce di redigere l'attestato energetico.
In merito al secondo quesito, anche se la variazione catastale nel caso in questione è obbligatoria non ha nulla a che vedere con la certificazione energetica.
Puoi tranquillamente stilare l'APE ma non puoi occuparti anche della pratica Docfa per la regola del conflitto d'interessi.
Concordo con gioma.
L'APE serve per dimostrare le previsioni dichiarate sulla relazione energetica iniziale, in quanto l'efficienza energetica dipende dai materiali che sono stati dichiarati ed effettivamente usati. Quindi è una verifica e conformità del precedente. L'accatastamento invece è la denuncia di variazione e di solito se ne occupa il progettista/direttore lavori. Per l'APE invece deve essere un tecnico esterno, un po' come il collaudatore.
L'APE serve per dimostrare le previsioni dichiarate sulla relazione energetica iniziale, in quanto l'efficienza energetica dipende dai materiali che sono stati dichiarati ed effettivamente usati. Quindi è una verifica e conformità del precedente. L'accatastamento invece è la denuncia di variazione e di solito se ne occupa il progettista/direttore lavori. Per l'APE invece deve essere un tecnico esterno, un po' come il collaudatore.
grazie mille gioma ma anche agli altri per i contributi. Quindi secondo te come mi conviene procedere nella stesura dell'APE riguardo a zona termica e dati catastali?
Io pensavo di procedere così: allo stato attuale piano terra e piano primo sono due unità immobiliari indipendenti, quindi dato che l'APE mi viene richiesto per il fine lavori dell'ampliamento del piano primo, non andrò a certificare il piano terra - che tratterò come ambiente confinante riscaldato - mentre andrò a certificare l'intero piano primo, quindi come zona termica definirei tutto il piano primo come unica zona termica, essendo di fatto tutto il piano primo (quindi porzione esistente + ampliamento) un'unica unità immobiliare indipendente.
Per quanto riguarda i dati catastali, essendoci questa situazione transitoria - piano terra + porzione piano primo accatastati con una data particella - ampliamento non ancora accatastato - scriverei nelle note qualcosa tipo: in corso di accatastamento.
Secondo te può essere giusta come procedura?
Inoltre una volta fatto l'accatastamento, andrà prodotto un nuovo APE, considerando che il proprietario donerà il piano primo alla figlia e quindi andrà fatto l'atto dal notaio?
Io pensavo di procedere così: allo stato attuale piano terra e piano primo sono due unità immobiliari indipendenti, quindi dato che l'APE mi viene richiesto per il fine lavori dell'ampliamento del piano primo, non andrò a certificare il piano terra - che tratterò come ambiente confinante riscaldato - mentre andrò a certificare l'intero piano primo, quindi come zona termica definirei tutto il piano primo come unica zona termica, essendo di fatto tutto il piano primo (quindi porzione esistente + ampliamento) un'unica unità immobiliare indipendente.
Per quanto riguarda i dati catastali, essendoci questa situazione transitoria - piano terra + porzione piano primo accatastati con una data particella - ampliamento non ancora accatastato - scriverei nelle note qualcosa tipo: in corso di accatastamento.
Secondo te può essere giusta come procedura?
Inoltre una volta fatto l'accatastamento, andrà prodotto un nuovo APE, considerando che il proprietario donerà il piano primo alla figlia e quindi andrà fatto l'atto dal notaio?