pinci : [post n° 148522]

sposto la domanda di farie

una domanda?
ma io architetto abilitato e regolarmente iscritto all'albo per firmare una pratica devo avere per forza la partita iva o posso firmare anche senza?

perchè interessa anche a me.

Forse (incrocio l'incrociabile) in un prossimo futuro dovrei fare il progetto per un intervento di riqualificazioni di un'area della mia città...e mi piacerebbe poter firmare il progetto, non fare il lavoro e poi farlo firmare ad altri che nel caso si prenderebbero i meriti, o scaricherebbero il barile se il risultato facesse pena alla cittadinanza...

Sto per iscrivermi all'ordine, io sono dipendente e nulla mi vieterebbe di fare qualche progetto a tempo perso...
Devo per forza aprire partira IVA e iscrivermi all'inarcassa ecc...

nik :
iscriviti all'ordine anche senza aprire p.iva (all'inarcassa non devi nulla se sei dipendente e i tuoi contributi vengono già versati all'inps).

se firmerai pratiche, però, ricordati che dovrai eventualmente dimostrare in che modo avviene il pagamento (se no daranno x scontato che hai preso soldi in nero).
senza p.iva potrai, in quel momento, fare una ricevuta x prestazione occasionale (dato che non potrai emettere fattura).
ci sono dei limiti però alle somme che potrai incassare x prestazione occasionale (argomento già trattato: cerca nei post passati).
beppe :
..nik, non è prorpio esatto cuò che hai detto. Se firmi una pratica edilizia significa che è una prestazione professionale per cui serve iscrizione all'albo.
Se non hai partita IVA e non sei iscritto ad Inarcassa non puoi esercitare la libera professione.
Mi sono stancato di dire sempre la stessa cosa.

Legge Biagi (Legge 14 febbraio 2003, n. 30).

Nello specifico:
art.61 comma 3 D.L. 276/2003
www.parlamento.it/leggi/deleghe/03276dl1.htm
pinci :
dite due cose che sono una il contrario dell'altra...
secondo nik se io faccio un progetto (per dire) firmo tavole ecc...posso farmi pagare tramite una semplice ricevuta (non fattura).
Secondo beppe devo essere per forza iscritta a inarcassa e avere partita iva..in questo caso emetterei una fattura..


Io continuo a non capirci nulla.
nik :
beppe, ti riferisco quanto mi ha sempre detto il mio commercialista in merito all'interpretazione di quella norma:

non si può svolgere attività professionale (= firma) con il contratto a progetto, nel senso che nei confronti del tuo datore di lavoro -quello con cui hai firmato quel contratto- tu puoi essere disegnatore, arredatore, schiavo o qualsiasi altra cosa, ma NON architetto.
se, nel frattempo, un conoscente ti chiede di fargli una pratica edilizia e tu sei iscritto all'albo ma senza p.iva, puoi tranquillamente progettare, firmare, presentare, purché quest'attività non sia in concorrenza con quella del datore di lavoro di cui sopra.
a questo punto però devi farti pagare... e l'unico modo è come "prestazione occasionale", con ritenuta d'acconto, modalità che prevede dei limiti oltre i quali si pagano le tasse.

io ora sono libera professionista, nel senso che non ho più un contratto e ho diversi clienti, ma fino a due anni fa ho seguito queste regole (ripeto: dietro consigli del commercialista) e non ho avuto problemi.

capisco che tu sia stufo di ripetere le stesse cose, ma in casi "dubbi" come questo si può discutere ed essere d'aiuto a chi di certezze ne ha ancora meno di noi...
pinci :
2. Dalla disposizione di cui al comma 1 sono escluse le prestazioni occasionali, intendendosi per tali i rapporti di durata complessiva non superiore a trenta giorni nel corso dell'anno solare con lo stesso committente, salvo che il compenso complessivamente percepito nel medesimo anno solare sia superiore a 5 mila euro, nel qual caso trovano applicazione le disposizioni contenute nel presente capo.

3. Sono escluse dal campo di applicazione del presente capo le professioni intellettuali per l'esercizio delle quali e' necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali, esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, nonche' i rapporti e le attività di collaborazione coordinata e continuativa comunque rese e utilizzate a fini istituzionali in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli enti di promozione sportiva riconosciute dal C.O.N.I., come individuate e disciplinate dall'articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289. Sono altresì esclusi dal campo di applicazione del presente capo i componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e i partecipanti a collegi e commissioni, nonche' coloro che percepiscono la pensione di vecchiaia

noi in che caso rientriamo???
A logica nel 3...ma molti qua dicono che si può fare come c'è scritto nel 2...
nik :
se fossi in te chiederei al commercialista, comunque..
pinci :
forse a breve dovrei anche cambiare posto di lavoro, quindi per ora aspetto di vedere anche che tipo di contratto mi fanno...
ho una confuzione..il mio attuale capo mi ha detto la stessa cosa di beppe, ma mi sembra un'esagerazione iscrivermi a inarcassa e aprire partita iva per poi magari fare un progettino all'anno...è capitata questa occasione ma non è detto che succeda ancora..
beppe :
Ragazzi, qui non siamo noi a definire ciò che si può e non si può fare. Possiamo discutere sino a quando volete sulla bontà o meno della Legge Biagi, nel nostro caso l'art.61 che ho menzionato. Anch'io, ai tempi dei faraoni, quando iniziai a lavorare per conto terzi per il primo anno emettevo ricevuta con r.a. firmando anche progetti, ma allora si poteva fare. Oggi alla luce di quanto c'è scritto all.art61 comma 3 del D.L.276/2006, non puoi più. Poi ci sono cose contrastanti, ovvero: avendo l'abilitazione ed essendo iscritto all'albo professionale, puoi firmare un progetto e nessuno può dirti nulla, perchè non eserciti l'attività abusiva della professione, infatti l'ente pubblico se vuole sapere se sei abilitato o meno chiama l'ordine e del resto non gli frega 'na mazza. E sino a qui tutto bene. Al momento del pagamento, aspetto fiscale, entra l'art.61 comma 3, che ti dice: ah archite' se te fai paga come prestazione occasionale sei un fuori legge, te devi apri la P.IVA, altrimenti continua a fare lo scagnozzo degli architè che hanno a' P.IVA. E' qui che casca l'asino. Spero sia chiara adesso la questione.
Comunque se quanlcuno ne sa di più, è bene che venga approfondita la materia.
pinci :
allora, dice che l'iscrizione (comunque obbligatoria..e qui non capisco cosa vuol dire, se è obbligatoria la devono fare tutti senza distinzioni) la devono fare quelli che hanno questi requisiti:

1. iscrizione all'albo professionale degli Ingegneri o degli Architetti
2. possesso della partita I.V.A.
3. non essere iscritti ad alcuna forma di previdenza obbligatoria per legge derivante da rapporto di lavoro subordinato o comunque da altra attività esercitata


Gli ingegneri ed architetti iscritti all'albo professionale ma non ad Inarcassa, perchè non in possesso dei necessari requisiti, devono applicare una maggiorazione del 2% su tutti i corrispettivi rientranti nel volume di affari IVA e versarne l'ammontare ad Inarcassa. (???ma se non sono iscritto perchè li devo versare?) La maggiorazione - costituente il contributo integrativo - è ripetibile nei confronti del committente della prestazione professionale.
questo passo proprio non l'ho capito

Il punto è: se io fossi libero professionista è ovvio che mi devo iscrivere, ma se sono un dipendente e i contributi me li versano già, non ho partita iva, e faccio qualche lavoretto qua e là cosa faccio???
beppe :
Allora non ci siamo capiti. Devi per forza avere la P.IVA. se vuoi esercitare anche per conto tuo. Per quanto riguarda Inarcassa è giusto ciò che dicono, in quanto se hai già una iscrizione presso altro istituo di previdenza (INPS per esempi) perchè sei un suborbianto, allora versi solo il2% che ti da il cliente, e l'iscrizione presso Inarcassa non va fatta.
paoletta :
Beppe, mi sembra tu abbia le idee molto chiare, ma un dubbio mi resta: un mio amico ing. regolarmente inscritto all' albo, ha iniziato a lavorare in un' azienda che costruisce e lui non avendo all'epoca P:IVA, è stato pagato con r.a., regolarmente per circa 6 mesi. Dopo di che, ha deciso di aprire P:IVA e quindi adesso lui emette fattura e lo pagano. Come si spiega allo Stato il primo periodo nel quale l' azienda edilMazingaZeta ha pagato questo professionista, registrandolo come r.a.? E' stato possibile soltanto perchè era un' azienda e non un privato? E sto parlando dell'anno 2007, quindi la legge 30 era in vigore...
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