Luigi : [post n° 359294]

Cial Milano

Salve a tutti, mi sto occupando di una ristrutturazione edilizia per un appartamento a Milano di 25 mq, calpestabili.
l'intervento prevede solo la demolizione del muro divisorio tra il cucinotto e la camera, e l'apertura di una nuova porta scorrevole per il bagno.
Mi è venuto un dubbio nella compilazione della Cial (cil) mi si chiede la conformità dell'intervento alla normativa edilizia, al regolamento edilizio e al Pgt.
il nuovo regolamento edilizio prevede un minimo di 29 mq calpestabili per una abitazione.
Vi chiedo:
-posso effettuare lintervento e presentare la Cial visto che l'appartamento e sempre stato cosi dal '62, (non c'è traccia di condono ed altro)
-o devo provvedere ad effettuare un cambio di destinazione d'uso ad ufficio ect?
Grazie per le vostre risposte qui a Milano i tecnici non ricevono sino al 10 aprile
gioma :
Fino al 1975 non esisteva una normativa nazionale sulle superfici minime delle abitazioni , per cui gli appartamenti ante '75 sono paradossalmente tutti in regola. Tuttavia, al primo intervento di ristrutturazione occorre assoggettarsi alle norme attualmente in vigore secondo le quali un alloggio non può avere una superficie utile inferiore a quella minima che, per Milano, è fissata a 28 mq. ( art. 96 RE ).
C'è poco da fare, hai un immobile non idoneo ad un uso abitativo.
Di conseguenza, puoi decidere di non effettuare nessun intervento e lasciare le cose come stanno oppure provare ad effettuare, come hai già anticipato, un cdu.
Valy :
Ma a me è capitato di occuparmi di un appartamento con superficie < di 29 mq, era esattamente di 21 mq, ho chiesto di andare in deroga, perchè appunto come il tuo era un appartamento esistente dalla notte dei tempi e non si poteva fare molto, anzi nulla (Milano ne è pieno) e me lo hanno accettato...perchè fare un cambio di CDU se poi deve essere usato come abitazione? la rendita di un c/10 è il quintuplo di un abitazione normale
Luigi :
grazie ma per andare in deroga devo parlare con il tecnico del comune?
Valy :
Secondo me è sempre meglio andare a parlare col tecnico comunale, a meno che non si è sicuri al 100% di quello che si sta facendo, soprattutto se è cambiato il regolamento comunale da pochissimo...
luigi :
Grazie mille Valy per le informazioni e i consigli..come ho accennato fino al 10 4.
Quindi ti chiederei alcune altre chiarimenti, se puoi.
Andare in deroga vuol dire presentare una pratica in questo caso cial e indicare che è in deroga al regolamento edilizio e alla normativa?.
Hai qualche riferimento normativo o circolare del comune come riferimento, o puoi dirmi cosa hai fatto tu?
Grazie comunque
Valy :
Di nulla, a me avevano chiesto una relazione dove si giustificava il fatto di andare in deroga all'art. n del R.E. edilizio e a quello di igiene, con allegata tutta la documentazione tipo rogiti, pratiche comunali se c'erano, visure catastali dove si metteva in evidenza il fatto che da sempre era un appartamento, ora non riesco a darti un riferimento su due piedi perché il lavoro era di 5 anni fa o più e non ho sotto mano l'archivio...
eventualmente prepara tutto e protocolla al protocollo generale in Via larga così già prendono in carico le pratiche e poi aspetta il 10 per iniziare i lavori in modo da vedere se c'è da allegare qualcosa o integrare... male che vada si fa decadere la pratica perché non è possibile realizzare l'intervento (ma dubito dopo il famoso appartamento di 7 mq a Milano che gira nei giornali e se non è andato in deroga quello... )....tra l'altro, questo intervento richiede una CIAL Zonale e quindi una volta che la prendono in carico dovresti rivolgerti all'ufficio tecnico di zona e non in via Pirelli. In bocca al lupo, fammi sapere come finisce :-)
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