nemesi2015 : [post n° 361086]

Roma Roma .................. e le varie pratiche

Salve,
ieri mi sono recata all’UCE per ricevere copia di un condono che, a detta del tecnico dell’ufficio dal quale mi informai, era stato rilasciato ma mai ritirato. Ieri mattina, facendo il debito accesso agli atti per visura e copia, dopo aver aspettato i tempi classici dalla richiesta di accesso agli atti fino al giorno effettivo, vengo a sapere che il condono non è mai stato lavorato, che dovrei sollecitarlo ed integrare documentazione che mi diranno solo dopo che avranno ripreso in esame la pratica. Ora soggiungono diverse problematiche: 1. Due anni fa, il cliente aveva incaricato un tecnico per interventi di diversa distribuzione interna oggetto di DIA, avvisandolo della probabilità che l’istruttoria del condono fosse ancora aperta. Il tecnico lo rassicurò, senza mai consegnarli documentazione, del fatto che il condono era stato chiuso, per cui potevano essere fatti i lavori. Alla luce di quanto scoperto ieri, i lavori della DIA potevano essere fatti?! Il cliente mi chiede se si può rivalere sul vecchio tecnico per non essersi assicurato della chiusura della pratica ed anche se ed in quali possibili sanzioni o more potrebbe incorrere, considerato che la casa, sulla quale non è uscito alcun condono, è stata oggetto di altri interventi. 2. Considerato che la pratica va chiusa, ed il cliente mi vorrebbe dare il mandato, come mi comporto a livello di compenso, considerato che non mi hanno saputo dire che documentazione manca?! Perché se mancasse una planimetria o una visura ok, ma se dovessero mancare una perizia giurata, l’idoneità statica, o autodichiarazioni?! Fare un compenso forfè non vorrei osare, perché se integro un “niente” avrei chiesto troppo, se invece integro un “tanto” potrei aver chiesto poco. 3. La banca ha richiesto al cliente il titolo del condono per l’erogazione del mutuo per compravendita due anni fa, perché sulla fiducia di quanto dichiarato anche dall’ex proprietario sull’atto di vendita il condono era presente. Ora, considerato le eventuali ripercussioni della banca, nell’eventualità venisse a sapere che la pratica non è chiusa, io come tecnico posso fare qualcosa a garanzia che il mutuo non venga sospeso?! Una sorta di autocertificazione per la quale dichiaro che l’istruttoria è in fase di chiusura?! Comunque il comune di Roma ha fatto procedere con la DIA, per cui … torniamo al punto 1, si potevano fare?! E se si potevano fare, posso dare buona motivazione alla banca?!
Ditemi che è solo un caso … e che non ci sono situazioni simili o peggiori!!!
grazie.
john :
I lavori se riguardavano la parte oggetto di condono non rilasciato non potevano essere fatti a mio avviso. Situazione spinosa, mi chiedo come sia passata la DIA e cosa abbia citato il collega.
nemesi2015 :
il problema è quello ... il condono è sull'immobile, ovvero su un condominio di quattro appartamenti e due commerciali ... per cui sarebbe il titolo abilitante la costruzione dello stabile. Anche per me non potevano essere fatti. Il collega ha dato per scontato la chiusura del condono, senza verificarlo. Cosa posso fare?! e più che altro, il cliente si può rivalere?!
ponteggiroma :
Visto che i colleghi hanno già risposto sulla prima parte, mi limito a rispondere sull'ultimo punto ovvero "Ditemi che è solo un caso … e che non ci sono situazioni simili o peggiori", non è solo un caso ed esistono situazioni peggiori. Il problema attuale sta nel fatto che all'UCE ci sono centinaia di migliaia di situazioni identiche alla sua con proprietari che credevano di aver risolto il tutto semplicemente pagando e lasciando tutto così nel limbo. Ora il risultato è che gli uffici sono letteralmente intasati
e.arch :
ciao nemesi, ti dico quello che mi hanno detto al comune la settimana scorsa, mi sono posta il quesito grazie ad un altro post trovato su questo forum e mi sono informata. A roma i lavori di MO e MS su edificio con istanza di condono presentata (quindi in attesa di rilascio concessione), si possono fare. la pratica si può presentare al municipio. se i lavori sono di RE invece la pratica va presentata al nono (dip. urbanistica) a quel punto i lavori nn si possono fare senza la concessione acquisita. in quel caso è il dipartimento che sollecita il condono al rilascio e i tempi si accorciano.
nel primo caso MO e MS quindi i lavori sono autorizzati e si possono fare, al massimo il comune può richiedere al proprietario una dichiarazione di 'rinuncia del plus valore' che significa che, nel caso in cui poi il condono fosse bocciato in futuro, il proprietario nn abbia nulla a richiedere al comune circa gli oneri spesi per i lavori autorizzati in attesa di condono.
se hai dubbi o bisogno di supporto vai il lunedi o il giovedi mattina dalle 9 alle 12 al nono dip. e parla con qualsiasi tecnico.

@john. io pure sapevo così, solo sulle parti nn oggetto di condono, invece pare che nn ci sia distinzione. se c'è un regolare istanza nn c'è problema.
ponteggiroma :
buono a sapersi, ovviamente il problema resta al momento della compravendita
john :
Allora andrò a parlare anche io con un tecnico dell'ex decimo che mi ha bloccato una SCIA l'anno scorso per MS di una attività commerciale perché in attesa di condono. Se poi vista la mole di concessioni hanno cambiato idea mica lo so....
nemesi2015 :
grazie a tutti ed @ e.arch.
la pratica è stata presentata al 19° per MS senza richiesta di dichiarazione. Ciò risolverebbe parte del problema perché alla banca non posso fare dichiarazione attestante la regolarità dell'immobile, perché il condono potrebbe non essere rilasciato, non è che la presenza della DIA abbia convalidato la regolarità dell'immobile!
intanto grazie.
nemesi2015 :
Relativamente alla chiusura del condono, considerato che ad oggi non so che documentazione dovrebbe essere integrata, potreste consigliarmi un minimo ed un massimo compenso che potrei chiedere?!
grazie
e.arch :
credo comunque che sui lavori di straordinaria una discrezionalità ci sia, nel senso che il tipo di intervento nn deve avere elementi tali da pregiudicare l'iter di condono in corso. quindi volevo chiedere a john se possibile di condividere quanto gli diranno nel suo prossimo colloquio per fare il punto sull'argomento e capirci tutti qualcosa in più.
di compensi è sempre difficile parlare, nel tuo caso proverei a fare a stato di avanzamento pratica. già sai che la cosa è lunga minimo un anno e che è ricca di imprevisti. della banca nn mi occuperei, il mutuo probabilmente sarà stato rilasciato sulla base della presenza dell'istanza, per quasi tutte le banche è una pratica accettata.
ponteggiroma :
@nemesi, trattandosi semplicemente di integrare con perizia e foto dello stato di fatto (solitamente chiedono questi documenti), ma al contempo, considerando che queste pratiche sono lunghe io mi terrei fra gli 800 e i 1000, magari in 2 step: 50% alla consegna della doc. integrativa e restante al ritiro della concessione
nemesi2015 :
grazie.
è un caso anomalo, almeno x me: è possibile che richiedano oblazioni aggiuntive od oneri di varia natura?!
nell'atto di proprietà, del 2011, c'è scritto che sono state pagate tutte le oblazioni richieste dal comune e che il comune non ha fatto avere comunicazioni aggiuntive in merito all'esito.
intanto grazie ;)
e.arch :
nn so se lo sai, ma per l'istanza di condono si paga solo l'anticipo sugli oneri. saranno quelle le oblazioni pagate. tutto il resto si paga alla fine, quando la pratica viene lavorata gli fanno richiesta del saldo e dopo il pagamento arriva la concessione. sull'istanza di condono c'è il calcolo degli oneri anticipati che deve corrispondere ai bollettini pagati dal proprietario. nel tuo caso, mi pare che hai detto che nn è un ampliamento ma proprio tutto l'edificio, ci sta pure che al proprietario gli arrivi una mazzata tale che nn vorrà/potrà andare avanti, per questo ti dicevo di fare ad avanzamento pratica.. potrebbe essere un bel lavoro con alto compenso e bella esperienza se va tutto bene ma ci sono lunghi tempi di attesa e nn sai dove si andrà a finire per cause indipendenti dal tuo operato..
john :
Sinceramente quella pratica non l'ho più seguita e credo alla fine si siano rivolti ad altro tecnico. Senza un lauto compenso personalmente pratiche che implicano l'Ufficio condono di Roma non le prendo proprio come incarico....ci rimetto tempo, denaro, salute mentale...sopratutto perché poi, indipendentemente da chi aveva presentato l'istanza magari anni e anni prima, i committenti cominciano a pressarti (non so se in mala o buona fede) come se il problema "condono" lo dovessimo risolvere noi...ed è quello che diventa il centro dell'incarico.

nel mio caso l'incarico era una semplice SCIA su immobile e per quello ero pagato, solo dopo ho scoperto che tale immobile era gravato da questo "piccolo" dettaglio di una conc. in sanatoria mai rilasciata....da quel momento il committente ha "virato" le sue intenzioni e l'argomento non era più la SCIA ma risolvergli il "trascurabile" (per lui) intoppo del condono....no grazie....parliamo di altra roba in questo caso.
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