Acc : [post n° 367775]

Un consiglio da voi architetti, ad una giovane ragazza in crisi.

Salve, ho 20 anni e ho da poco iniziato il secondo anno di ingegneria (il primo è andato perfettamente, ma non era nè civile nè edile, bensì un campo diverso). Tuttavia adesso stanno iniziando a sorgermi dei dubbi perché avendo delle amiche che frequentano architettura mi sono resa conto del fatto che la loro facoltà è molto affascinante, mi piace il fatto di vedere fin da subito cosa farò in futuro, di esserci dentro fin dal primo anno (cosa che ad ingegneria non accade). Purtroppo però non sono sicura di avere una vera e propria passione, ma credo che sia l'unica università che più mi entusiasma e non mi fa pensare che potrei annoiarmi del mio lavoro. Il problema è che ora é tardi per i test, se decidessi di iscrivermi l'anno prossimo avrei 21 anni belli e suonati, il che vuol dire laurearsi ALMENO a 26 anni. Sento sempre più spesso dire che per gli architetti c'è poco lavoro, che la gavetta è lunga e che spesso (e ovviamente, aggiungerei) si preferiscono i laureati più giovani. Vorrei un consiglio da voi che siete nel campo. Vale la pena fare questa follia (di cui, devo ammettere, ora non sono sicura ancora al 100%)? Avrei qualche speranza da laureata a 26 anni (26? O devo contare anche qualche anno per l'abilitazione?) o sarei considerata vecchia (e senza esperienza)? Vi chiedo un consiglio sincero, perché non vorrei rischiare di "perdere" anni di studio e poi pentirmi di non aver continuato ingegneria, perché magari con una laurea in architettura non avrò speranze di trovare lavoro. Vi ringrazio in anticipo per il vostro supporto
ArchiFra :
io ti direi di lasciar perdere: è una facoltà comune difficile che, adesso come adesso e per i prossimi decenni, non offre sbocchi lavorativi. papale: gli architetti fanno la fame, salvo rari casi.
se di base c'è una dforte passione può (frose, e ripeto forse) valere la pena di fare sacrifici non indifferenti, ma assolutamente no se si è solo infatuati dell'idea, peraltro che non corrisponde alla realtà: l'aura di romantici8smo dell'architetto artistoide che progetta, disegna, si perde in mercatini a trovare idee favolose o viene folgorato su una soluzione progettuale è roba da film e poteva valere trent'anni fa quando il mercato non era saturo come adesso e non c'era la crisi spaventosa del settore.
mi dispiace essere così disfattista, ma visto che già non sei convinta ti dico di continuare la tua strada o, piuttosto, di trovare altro che realmente sia nel tuo cuore.
fulser :
In linea di massima concordo con ArchiFra.
L'eta non lo vedo come un grosso problema, credo che che la cosa profondamente sbagliata sia credere che quello che si fa all'università di architettura sia la futura professione ("mi piace il fatto di vedere fin da subito cosa farò in futuro, di esserci dentro fin dal primo anno".... ????). Beh, no, la professione NON è quello, se non in minimissima parte. Si nota che non sei contenta di quello che fai (dici che fai ingegneria ma non vuoi dire l'indirizzo, perchè?), ma se i risultati sono buoni non vedo perchè cambiare. Poi c'è un'altra cosa: sono entrambe facoltà (ingegneria meno, ma insomma il concetto è quello), in cui il presupposto non è TROVARE il lavoro, ma CREARSI il lavoro (la cosiddetta "libera professione"). Se parti dal presupposto di laurearti in architettura e poi trovare il lavoro stipendiato da architetto è meglio che ti metti il cuore in pace da subito: non esiste, e credo di poter dire tranquillamente che non esisterà mai, almeno qui in Italia.
L'edilizia è profondamente cambiata in questi ultimi anni, e sta cambiando ancora. Tutto ciò che ha a che fare con questo settore è destinato a fare altrettanto.
desnip :
Quoto completamente fulser.

Non vuoi dire che ingegneria fai, ma ti faccio un paio di esempi: mia cugina, 25 anni, laureata a luglio in ingegneria chimica, assunta oggi con contratto a 3 anni; mio fratello, laureato in ingegneria elettronica qualche anno fa (quando le cose andavano meglio), assunto a tempo indeterminato dopo un mese; io, architetto laureata da 20 anni, praticamente disoccupata.
lori :
Ha ragione ArchiFra. Se non hai una vera passione per l'architettura lascia stare.
Non è un lavoro così romantico e creativo come si pensa. La maggior parte del tempo la si trascorre a compilare relazioni, moduli, leggere leggi e computare. La parte creativa, ovvero quella progettuale, il più delle volte è dettata da fattori economici...la signora Maria vuole sempre sapere quanto costa prima di tutto e se è possibile spendere poco e se il poco tende verso lo zero, allora meglio ancora.
Ti troverai più volte a ridimensionare le pretese del progetto o a trovare soluzioni low cost per attuarlo.
E poi come un'ultima cosa: l'architetto non lavora quasi mai da solo, collabora con altre figure professionali.Talvolta questo fa sì che si vengono a creare situazioni di tensione pura...specie se ci si occupa di lavori pubblici dove le scadenze le detta l'amministrazione e vanno rispettate a ogni costo...In alcuni studi in cui sono stata si poteva tagliare l'aria con un coltello.
I pagamenti...sempre più rari.
Scusami per averti riempito la testa di cose negative...ma quelle positive le devi trovare in te. Se sei una persona curiosa, con spiccate capacità relazionali (pensa che chi vende materassi in tv non è bravo quanto un architetto che deve vendere le proprie abilità), se hai voglia di dedicare la tua giornata al lavoro (non esistono sabati, domeniche o feste sotto scadenza), se sei una persona a cui piace frequentare le fiere di settore, se sai farti ascoltare, se hai una pazienza infinita, se...potrei continuare all'infinito...allora cambia facoltà...se lo fai solamente perché la frequentano le tue amiche...allora lascia perdere, perché c'è un netto scollamento tra la facoltà che è affascinante e il mondo del lavoro.
Spero che altri ti diano un quadro meno traumatico di quello che ho tracciato io!
lori :
desnip...complimenti con poche parole sei riuscita a tracciare la situazione!
sclerata :
concordo con tutti quanti.
farsi fuorviare dal "fascino" vero o presunto di una facoltà è pericoloso.
che poi..io ho fatto architettura ma mi affascinava vedere quelli che facevano agraria, quelli che facevano medicina, quelli che facevano lingue, quelle che facevano moda...insomma.
se dovevo stare a guardare il fascino...non sarei ancora laureata adesso.

Però magari cambiare mi sarebbe servito a mangiare.
Perchè oggi sono una donna adulta e sposata con un altro architetto.
E non mangiamo.
Sto pensando di mettermi a fare qualsiasi cosa che mi faccia portare a casa uno stipendio.
Idem lui che ha mandato richiesta alle poste per fare il portalettere.
Vedi tu.
alsi :
Tutto cio' che scrivono i miei colleghi e' vero; vedi nella facolta' di architettura si studiano materie scientifiche e compositive, queste sono di solito molto affascinanti, ma nella pratica professionale le materie compositive occupano una fetta che definirei tra il 5 e il 20 % della nostra attivita'. A cio' si aggiunge che l'universita' ha un numero chiuso praticamente fasullo da molti anni e ha generato un esercito di architetti pari alla somma di quelli di molti paesi europei.
Se sei interessata a continuare la tua vita dopo la laurea in Italia allora cambiando facolta' ti infilerai in un bel pasticcio, a meno che tu non voglia lavorare all'estero... (cosa che ora sto facendo per esempio io dopo 10 anni in italia)
elli :
Continua a fare ingegneria! Se decidi fi fare architettura sappi che non sarai mai riconosciuta né a livello professionale né a livello economico. Sarebbe un disastro totale. Spero di averti convinta a continuare!
ponteggiroma :
La mia forse sembrerà una voce fuori dal coro (anzi a tutti gli effetti lo è), ma se sei sicura e certa che ingegneria non fa al caso tuo, ti consiglio di cambiare. Te lo dice uno che si è laureato a 28 anni in arch e che adesso fa tutt'altro, ma che nel cuore è rimasto sempre un architetto
fulser :
in realtà SE vuole veramente cambiare, che lo faccia pure. Architettura da un'apertura mentale come poche facoltà. Il mio dubbio è che secondo me non sa cosa vuole esattamente, perchè da come scrive mi pare ancora molto immatura. Acc, non ti offendere, ne hai tutto il diritto, hai 20 anni! Per carità! In un certo senso ti invidio, questa ingenuità è probabilmente la tua maggior ricchezza. Però attenzione alle percezioni romantiche e sbagliate della realtà.

Acc :
Fulser Ho fatto ingegneria biomedica. Ho preferito non scriverlo perchè sono in fase decisionale, non so se continuare con questo indirizzo o un altro (sempre di ingegneria, probabilmente)
Acc :
lori In realtà da un lato apprezzo molto i suoi - e i vostri - consigli. "Speravo" quasi di trovare qualcuno che mi distogliesse da quest'idea. Proprio perché non vorrei ritrovarmi a fare un cambiamento così grande e poi magari pentirmene amaramente in futuro. Tanto vale continuare per questa strada che, fino ad ora, è andata più che bene. Grazie davvero!
Acc :
Non mi offendo assolutamente! So perfettamente di essere immatura e sto provando in tutti i modi a far sì che questo non mi condizioni la vita. Infatti ho premesso fin da subito che non sentivo di avere una grande passione, ma che, rispetto al resto, mi sembrava migliore. Probabilmente se avessi trovato da subito un interesse in altro o se non avessi avuto le mie amiche a testimoniarmi dei loro esami, disegni, plastici e sopralluoghi, non avrei pensato minimamente ad architettura.
fulser :
Vedi Acc? In realtà sei già al di sopra della media dei tuoi coetanei (ripeto, te lo dico con affetto, potresti essere mia figlia, e non hai idea di quanto io sia rompicç§%&$£ni con la mia), almeno i problemi te li poni.
Non voglio sottovalutare la passione (quando c'è) ma, come diceva sempre un certo tipo un po' famoso, "L'arte è al 10% ispirazione e 90% traspirazione" (=nel senso di fatica). E la cosa si può applicare a moltissimi ambiti, architettura compresa. Auguri.
fulser :
Giusto per puntualizzare:
"Genius is one percent inspiration and ninety-nine percent perspiration".
Thomas A. Edison

Scusate se sono così pedante, ma questa è una cosa che secondo me andrebbe insegnata e ribadita continuamente: non basta essere intelligenti, creativi, ecc ecc.... La realtà è che ci si deve dare da fare un sacco per riuscire a concludere qualcosa: io alla fortuna non ci credo, uno la fortuna se la crea (o la sa riconoscere quando passa). Quindi, si, va bene la passione, la bella facoltà ecc, ma che non passi l'idea che il talento basti per sfondare.
Io Io :
Continua ingegneria biomedica; poi tra qualche anno quando sarai laureata e con un lavoro serio, riconosciuto e retribuito e vedrai le tue amiche architetto depresse, reduci da colloqui umilianti con retribuzioni da fame, vedrai che ci ringrazierai.
ponteggiroma :
sai fulser, l'altro ieri ho rivisto un bel film, non se se lo conosci: "revolutionary road" con Di Caprio e trattava proprio questi argomenti. Uno diceva che in tutta la vita ti capitano al massimo un paio di possibilità, sta a te poi prenderle al volo, ma se le perdi perchè credi di essere destinato ad altro, hai chiuso per sempre... Veramente un bel film, malgrado Di Caprio
fulser :
si! bel film e ottimamente recitato. Non l'ho rivisto solo perchè lo trovo tristissimo e in questo periodo voglio solo amenità.....
elli :
...grande fulser: parole sante!! :-D ....cavolo: mi sono persa il film!
Acc :
Diciamo che mi avete convinta, tutti. Non so se continuerò con biomedica o passerò a gestionale (ma solo perché biomedica è meno "ampia" e più settoriale) ma molto probabilmente proseguirò per la strada di ingegneria. Sperando in futuro di lavorare! Quanto a voi, mi dispiace per la condizione in cui vivete. Nel senso che, è brutto non vedere riconosciuto il proprio lavoro dopo anni di studio e sacrifici. Spero che per voi la situazione migliori al più presto. E grazie ancora, mi ritengo molto fortunata ad aver avuto la possibilità grazie a questo forum di ottenere consigli
desnip :
@fulser: "ma che non passi l'idea che il talento basti per sfondare" sicuro. Figurati se non posso che essere d'accordo io, che il talento non ce l'ho! :-))))
fulser :
desnip, guarda, tra uno che ha talento ma non ha motivazioni e uno che non ha talento ma si impegna (uno che c'ha quelle cose che non si può dire), vince senz'altro il secondo. Madonna ne è un esempio lampante ;-)
desnip :
fulser, come si vede che siamo "ragazze" degli anni '80! :-)
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