MonicaFizzy : [post n° 371062]

CILA O SCIA?

Buongiorno a tutti vi scrivo in merito al grande dubbio tra CILA e SCIA...
Siamo in Lombardia provincia di Milano, il committente è proprietario del piano terzo e quarto all'interno di un edificio.
Il piano terzo consta di un Soggiorno, una Cucina e n. 1 Bagno, il tutto messo in comunicazione con il piano quarto dichiarato come un ripostiglio (sottotetto) tramite una scala in legno.
Il proprietario volendo vendere l'appartamento ha eliminato la scala in legno, con la conseguente chiusura del solaio interpiano, e al posto della scala di collegamento ha creato un locale da utilizzare come Camera.
Premesso che l'accesso al sottotetto ad uso sgombero è accessibile anche da scala condominiale, quindi non ci sarebbe nemmeno l'obbligo di creare l'accesso al piano superiore dato che esiste già ...E premesso che le opere sono già state effettuate e abbiamo intenzione di sanarle in modo da poter aggiornare la nuova conformità dell'appartamento per poi renderlo vendibile.
Pensavo... di utilizzare una CILA tardiva, in modo da dichiarare le opere compiute e far pagare la sanzione di 1000 euro, in quanto si tratti di opere prettamente interne che riguardano un frazionamento, possibile attualmente con lo Sblocca Italia.
Ma il dubbio mi viene nel momento in cui rimuovo la scala e chiudo il solaio è da considerarsi una parte strutturale che mi rimanda il SCIA?
Spero di essere stata chiara attendo le vostre considerazioni, Vi ringrazio tanto
ky :
Senza dubbio una Scia. Sono opere strutturali e comportano una variazione catastale.
MonicaFizzy :
Ok Quindi procedo con una SCIA tardiva, avente lo stesso regime sanzionatorio?
MonicaFizzy :
Scusa Ky ma non penso ci siano variazioni di classamento, forse non lo avevo specificato ma il piano terzo ha un suo subalterno con sua rendita da deposito. Quindi in ogni caso il classamento rimarrebbe il medesimo.
Ky :
No però bisogna aggiornare le schede catastali avendo tolto la scala e creato due unità immobiliari distinte.
Confermo per SCIA.
Valy :
@Monica: ho un dubbio ma il collegamento della scala tra i due piani era stato fatto anche chiedendo i permessi comunali o in abuso? il cambio è solo catastale?
Non capisco perchè devi fare una scia tardiva/sanatoria se cmq lui vuole togliere la scala chiudere il buco... se ha fatto tutto in abuso, riporta tutto allo stato orginario e non ci pensa più, eventualmente dovrai sistemarsi solo il catasto
Monicafizzy :
Ciao Valy, la scala di collegamento è presente nelle schede catastali, in comune non so ancora non ho ancora avuto notizie dall'accesso agli atti che ho richiesto.
Non ti seguo quando mi dici riporta tutto allo stato originario? cosa intendi
Grazie
Valy :
Nel racconto ci sono un po' di cose non chiare... Secondo me il cliente che vuole vendere ha tirato via la scala chiuso il solaio e creata una camera perché all'epoca quando ha messo la scala non ha presentato un bel nulla in comune come si è solito fare, sennò non ci sarebbe ragione per il comportamento del committente e per il fatto che un piano e l'altro abbiano due sub e due rendite differenti. Quando dico riportare allo stato originario intendo dire riportare lo stato di fatto com'è depositato in comune.
Ti ricordo che il catasto non è probatorio a livello urbanistico ma serve solo per fini fiscali, quindi prima di pensare a sistemare il catasto devi aspettare assolutamente la visione delle pratiche concessorie vecchie. Infine volevo fare un appunto sul fatto che non cambia classe, se nella vecchia scheda è presente un vano scala e ora una camera altro che cambia, cambia classe, vani, superficie e anche rendita che sicuramente aumenta...
Monicafizzy :
Allora ti spiego tutto bene... Appartamento su due piani i classici di oggi con il sottotetto "agibile ma non abitabile" acquistato così com'è con scala interna ma con doppio ingresso.( scala e doppio ingresso presenti sulla scheda catastale) Il proprietario dice di aver comprato così com'è. Ora però vorrebbe dividere ufficialmente i due piani considerando che non dovrebbe fare nemmeno un nuovo accesso e fa tutte le opere, perché vede che al vicino è stato permesso e quindi lo fa anche lui. Le opere sono state: rimozione scala interna e chiusura solaio con formazione di tavolati per nuova camera al piano terzo( opere già fatte al mio arrivo) una volta visionato il sottotetto, dove vorrebbe ricavarci un appartamento mi accorgo che ne' le superfici minime ne' tanto meno le altezze mi garantirebbero la possibilità di sanare e fare un recupero di sottotetto. Così espongo le mie perplessità al cliente, il quale mi dice che non ha intenzione di cambiare i tavolati interni esistenti, e che vuole lasciare esattamente così com'è. Vorrebbe solo garantire l'adeguamento agli impianti per avere un appartamento fatto e finito. Mettendola così gli dico chiaramente che io non posso sanarglielo. E mi chiede di sanare solo ed esclusivamente il piano terzo in modo da poterlo vendere... Io ho mille dubbi, e non sono certa di voler azzardare ad un intervento del genere...
Valy :
Mamma che casino... sempre perché i committenti ormai sono diventati dei tuttologi e chiamano il tecnico solo quando a un certo punto sbattono contro il muro del comune... cmq anche io sono di Milano e questo tipo di situazione la conosco benissimo e ti assicuro che è davvero difficile e parecchio onerosa da sanare.
Secondo me le vie sono due o rifiuti il lavoro direttamente (però li sta a te vedere quanto ci perdi - se perdi per esempio solo il cliente oppure che ne so, parecchi soldi o ancora una possibile collaborazione con una eventuale agenzia immobiliare, altro studio, notaio etc...) oppure fai la sanatoria con Scia o Permesso di Costruire in sanatoria (dipende dal comune che cosa vuole) nel quale presenterai un frazionamento dell'immobile dove creerai un appartamento al piano sotto e un solaio al piano sopra, verificando che l'appartamento non abbia necessità di avere al meno una cantina/solaio (in questo caso) di pertinenza ma non direttamente comunicante. Se c'è la necessità perché magari non ha già una cantina allora sei costretta a rosicchiare una piccola porzione dalla parte di sopra. Verifichi anche che non ci sia nulla da pagare (ovviamente ci saranno i costi della sanatoria - io parlo di costi di costruzione, oneri di urbanizzazione).
A livello catastale invece se hai già due sub separati, mantieni i due (controllando effettivamente che in particolare quello di sopra sia accatastato nella maniera corretta e fai la variazione dove in una scheda metterai l'appartamento con la cantina/solaio di pertinenza ovviamente senza scala e stessa cosa per l'altro.
Il tuo lavoro si deve fermare qui perché o il cliente si convince che per fare un appartamento li sopra deve adeguarlo come si deve oppure tutto ciò che farà è un abuso e che quindi si prende lui sia la responsabilità che ovviamente gli oneri...ma se ne accorgerà da solo ...
In bocca al lupo!
MonicaFizzy :
Hai compreso perfettamente tutto il problema, e avrei agito nello stesso modo.
Già dal nostro primo incontro , senza sapere la non fattibilità recupero del sottotetto ai fini abitativi, gli ho detto chiaramente che in ogni caso avrebbe dovuto pagare oneri e costo di costruzione e avrei dovuto anche monetizzare un eventuale parcheggio e lui si è allarmato, ma se pensi che non vuole demolire i tavolati esistenti e creare una giusta conformità al sottotetto per questione di soldi. Dubito che la sua intenzione sia regolarizzare anzi...continua a ripetermi che se i suoi vicini possono può anche lui. E io che sono alle mie prime esperienze, sono in difficoltà non so come gestire la situazione e non so nemmeno come evitare questa grana senza sembrare una cafona…perché il consiglio di tutti è di LASCIARE PERDERE ma lui non capirebbe e passerei per la giovane incompetente...:(
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