lina : [post n° 361531]

mancata sotocrizione incarico o compensorichiesta pagamento?

Un paio di anni fa un collega firmò a dei signori un progetto che aveva redatto il proprio figlio, per incompatibilità con il suo lavoro non potette firmarlo in prima persona. Quando i signori chiesero compenso per la prestazione il collega disse che non era previsto, che lo faceva a titolo di favore ed amicizia anche perché non aveva stipulato alcun incarico. Oggi, il collega, essendosi scontrato con il ragazzo per una situazione lavorativa, rivendica ai signori il compenso, a mio avviso poco congruo con tanto di comunicazione da parte del proprio legale. Ora, ai signori non fu data copia della documentazione progettuale. È lecito ciò che ha fatto il collega? Può richiedere compenso anche se non sussiste alcun incarico né decisione del compenso? I signori possono avanzare “denuncia” all’Albo ed al Collegio di appartenenza del tecnico?
Grazie.
ponteggiroma :
Scusi, ma non mi è chiaro un passaggio: il figlio, di chi è figlio dei proprietari, o del progettista?
lina :
dei proprietari
ponteggiroma :
a prescindere dagli accordi verbali, che lasciano il tempo che trovano, un incarico è un incarico e come tale va retribuito. Vi consiglio quindi, tramite legale o personalmente, di trovare un accordo bonario sull'ammontare di tale parcella, evitando per quanto possibile di ricorrere a contenziosi inutili e costosi.
lina :
ma se la lettera di incarico non c'è e la variazione la fece sbagliata tanto da rivolgermi ad un altro tecnico e la pratica non la completò? può chiedere circa ventimilaeuro comprese spese di circa cinquemila. Che sono.non si capisce?intanto grazie
Valy :
Scusi Signora Lina, ma per essere un lavoro da 20mila euro non credo che sia stato proprio un progettino...dovrebbe spiegarci bene che tipo di lavoro è stato fatto e soprattutto come ha potuto rivolgersi ad una persona (il figlio) che cmq non aveva i titoli per farlo ... tra l'altro ha anche detto che ha sbagliato, rispetto a che cosa?
lina :
Salve, non vorrei espormi troppo perché la situazione è delicata. il discorso è che il figlio di questi signori aveva un lavoro pubblico e pertanto non poteva firmare i progetti, anche se in un altro comune da dove lavorava. Per cui questo tecnico si offri volontario a firmare i progetti: nel dettaglio una dia in sanatoria per la realizzazione di un tramezzo interno. la successiva variazione catastale, che scoprimmo di recente essere stata rappresentata sbagliata. Tutta la documentazione non ci fu mai data. Ora, avendo il responsabile di area del dipendente pubblico respinto una pratica al tecnico ed il tecnico si è rivalso contro il ragazzo, non si sa per quale motivo. il tecnico dopo due anni rivendica ai genitori la somma di 20.000 €. ribadisco i lavori fatti sono quelli citati nulla più. La domanda è: dimostrando che il compenso chiesto (accettando il fatto che sia dovuto) può essere di 20.000 €, mettendo DIA in Sanatoria 5000, variazione 2000, 5000 di spese e 8000 di danni per ritardato pagamento?!
oltre a ciò non posso dire altri dettagli in merito.
ringrazio per la disponibilità.
ArchiFra :
20.000 euro di parcella implicano che l'importo dei lavori sia stato intorno ai 200.000 euro.
su questo forum non possiamo dire nulla anche eprchè mancano troppi pezzi della storia: l'unica è adire le vie legali perchè così non si può dire chi ha ragione
desnip :
Una cosa non capisco: lei prima dice che questo tecnico firmò una pratica redatta dal "ragazzo" perchè questi non poteva... Poi dice che la pratica era tutta sbaglliata... Ma se il tecnico aveva solo firmato, la pratica tutta sbagliata l'aveva fatta il ragazzo?
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