desnip : [post n° 365401]
pubblicità google adsense
Ma un architetto può mettere sul proprio sito i banner adsense? O meglio può fatturare questa pubblicità con la sua p.iva?
premesso che non ne so molto sull'argomento, ma tu intendi mettere sul tuo sito le pubblicità di sponsor vari o mettere la pubblicità del tuo sito su altri siti..? in ogni caso perchè no, con la tua p.iva penso che tu possa farlo tranquillamente, anche se non è una prestazione professionale è pur sempre a servizio dell'attività..credo..
premesso che non ho idea di cosa sia adsense concordo con e.arch
interpreterei la cosa come se tu affittassi uno spazio all'interno del tuo studio o se noleggiassi, che ne so, il tuo plotter.
a fronte dell'emissione di un'apposita fattura non vedo perché non si potrebbe fare.
interpreterei la cosa come se tu affittassi uno spazio all'interno del tuo studio o se noleggiassi, che ne so, il tuo plotter.
a fronte dell'emissione di un'apposita fattura non vedo perché non si potrebbe fare.
a stretto rigore no, perché vendi spazi commerciali sul tuo sito web.
Un architetto non può svolgere attività commerciale. Per vendere serve un'iscrizione alla Camera di Commercio.
Dubito che si riesca a farla passare come consulenza, a chi poi? a Google Ireland? Difficile.
Se gli introiti diventano consistenti va aperta una partita IVA come ditta o come società e fatturato con quella.
Un architetto non può svolgere attività commerciale. Per vendere serve un'iscrizione alla Camera di Commercio.
Dubito che si riesca a farla passare come consulenza, a chi poi? a Google Ireland? Difficile.
Se gli introiti diventano consistenti va aperta una partita IVA come ditta o come società e fatturato con quella.
Ecco, io la penso come gg. Si tratta di un introito commerciale, quindi richiederebbe una p.iva a parte. Eppure li vedo spesso sui siti e blog di architetti.
Ma tu cosa intendi, gg, quando dici: "Se gli introiti diventano consistenti va aperta una partita IVA come ditta o come società e fatturato con quella."?
In effetti, a quanto mi dicono, gi introiti di adsense sono di poche decine di euro o qualche centinaio al mese (a meno che non si tratti di siti molto visitati come il vostro...:-)).
Quindi se gli introiti non sono consistenti, non si pone il problema?
Ma tu cosa intendi, gg, quando dici: "Se gli introiti diventano consistenti va aperta una partita IVA come ditta o come società e fatturato con quella."?
In effetti, a quanto mi dicono, gi introiti di adsense sono di poche decine di euro o qualche centinaio al mese (a meno che non si tratti di siti molto visitati come il vostro...:-)).
Quindi se gli introiti non sono consistenti, non si pone il problema?
@gg quella cui ricorrono gli hobbisti per esempio
www.associazionelinnaeus.it/docs/Vademecum_regole_e_leggi_fiscali.pdf
www.associazionelinnaeus.it/docs/Vademecum_regole_e_leggi_fiscali.pdf
Il motivo per cui le STP e Società di ingegneria sono così diffuse fra i professionisti, è proprio perché il mondo è complicato, e il fisco peggio. Mi apro una società e con quella vendo, compro, lavoro, senza troppi problemi.
@pepina
Il caso che suggerisci riguarda un'associazione senza scopo di lucro che fa una ricevuta a un privato. Ben differente è la situazione di un professionista con partita IVA e Cassa con conto professionale e studi di settore, che deve fatturare a una multinazionale estera. O meglio deve giustificare al fisco introiti periodici sul proprio conto corrente derivanti da altro genere di attività, su cui non si riesce a fatturare in modo normale. Non c'è IVA, perché è una società con sede in Irlanda, e immagino anche niente ritenuta d'acconto, ma il 4% di Inarcassa mi tocca. Google non mi pagherà mai questo 4%.
@desnip
Il problema c'è sempre. In Italia Google ti paga solo su conto corrente bancario, così come le principali concessionarie. Non puoi nascondere questi introiti: devi fatturarli. La cosa divertente è che devi fatturare a un soggetto a cui, se non risiedi in Irlanda, non interessano le tue fatture, quindi senza spedirgli alcuna fattura.
La soluzione facile e onesta, quindi, è di aprire una partita IVA forfetaria minima, non da architetto, con cui fatturare questi piccoli introiti, e magari ti è utile anche per qualcos'altro. Ci paghi il 5 o il 15% di tasse e tutti sono contenti. L'alternativa disonesta è farsi accreditare i soldi sul conto della nonna ultra-ottantenne, prelevandoli in contanti su bancomat lontani da casa, di notte, vestiti con cappello, parrucca e occhiali scuri.
Se poi dovesse diventare un lavoro vero, e non è escluso che lo diventi, è chiaro che non puoi inguaiare la nonna.
@pepina
Il caso che suggerisci riguarda un'associazione senza scopo di lucro che fa una ricevuta a un privato. Ben differente è la situazione di un professionista con partita IVA e Cassa con conto professionale e studi di settore, che deve fatturare a una multinazionale estera. O meglio deve giustificare al fisco introiti periodici sul proprio conto corrente derivanti da altro genere di attività, su cui non si riesce a fatturare in modo normale. Non c'è IVA, perché è una società con sede in Irlanda, e immagino anche niente ritenuta d'acconto, ma il 4% di Inarcassa mi tocca. Google non mi pagherà mai questo 4%.
@desnip
Il problema c'è sempre. In Italia Google ti paga solo su conto corrente bancario, così come le principali concessionarie. Non puoi nascondere questi introiti: devi fatturarli. La cosa divertente è che devi fatturare a un soggetto a cui, se non risiedi in Irlanda, non interessano le tue fatture, quindi senza spedirgli alcuna fattura.
La soluzione facile e onesta, quindi, è di aprire una partita IVA forfetaria minima, non da architetto, con cui fatturare questi piccoli introiti, e magari ti è utile anche per qualcos'altro. Ci paghi il 5 o il 15% di tasse e tutti sono contenti. L'alternativa disonesta è farsi accreditare i soldi sul conto della nonna ultra-ottantenne, prelevandoli in contanti su bancomat lontani da casa, di notte, vestiti con cappello, parrucca e occhiali scuri.
Se poi dovesse diventare un lavoro vero, e non è escluso che lo diventi, è chiaro che non puoi inguaiare la nonna.