Salve sono un architetto senior Sez. A abilitato presso l'ordine degli A.P.P.&C. di Roma.
Fino ad oggi ho svolto la libera professione con P.IVA, ora mi hanno proposto di entrare all'interno di una
s.r.l. che si occupa di progettazione e ristrutturazioni, come dipendente, sarei il direttore dell'ufficio tecnico di tale
società.
In veste tale starò sui cantieri, progetterò, e firmerò le pratiche.
La domanda è, posto che il committente ha diritto di rivolgersi a chi fornisce servizi di chiavi in mano, come posso io essere il controllore della ditta se sono parte integrante di quest'ultima?
Per altro l'articolo 14 delle norme deontologiche non esclude tale fattispecie, ma tutto ciò non va in contrasto
con il D.P.R. 380 che all' art. [omissis] dice chiaramente che il libero professionista non deve avere rapporti di dipendenza con la ditta, impresa o società che svolge i lavori, in quanto in teoria il tecnico, è il garante del committente.
Secondariamente, se ciò si potesse fare, dovrei chiedere un surplus di stipendio forfettario, in ragione del fatto che se timbro, e faccio D.L. mi prendo delle responsabilità?
E l'assicurazione professionale chi me la paga?
Saluti
M.A.
archVsArch : [post n° 369106]