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EMMAfloor® solaio alleggerito

Ponte pedonale, Ortisei Val Gardena, 2005

architetto Lukas Burgauner

Ponte pedonale, Ortisei Val Gardena

A Ortisei un ponte pedonale per l’ambiente

Il ponte di Ortisei utilizza l'acciaio come materiale per la costruzione e la finitura di una struttura leggera e flessibile che con un'unica campata riesce a collegare il centro di Ortisei e la stazione a valle della cabinovia con un occhio di riguardo al design.

Le strategie per la valorizzazione dell’ambiente, richiedono la progettazione e la realizzazione di strutture non invasive che si inseriscono armoniosamente nel contesto senza disturbare la natura del territorio. E proprio a Ortisei, punto strategico nella parte nord-occidentale delle Dolomiti dell’Alto Adige, dove si apre l’alta Val Gardena, riconosciuta in tutto il mondo come meta escursionistica tra le più belle delle Alpi, è stato realizzato un ponte pedonale che collega direttamente la stazione a valle della cabinovia che porta all’Alpe di Siusi con il centro di Ortisei e l’Hotel Cavallino Bianco.

Ponte pedonale, Ortisei Val GardenaSempre più spesso, nelle località sciistiche, i problemi di viabilità pedonale vengono risolti con la costruzione di ponti e passerelle che, scavalcando le strade trafficate dei veicoli, rese scivolose dal ghiaccio e ristrette dai cumuli di neve laterali, evitano i continui pericolosi attraversamenti degli sciatori.

Il nuovo ponte pedonale progettato dall'architetto Lukas Burgauner, in collaborazione con lo studio di ingegneria Aste, realizzato e montato in pochi giorni da parte dell’azienda Stahlbau Pichler è un chiaro esempio di ponte leggero, un impalcato pedonale largo 3 metri con profili laminati in acciaio e soletta collaborante in cemento armato a campata unica. Composto da otto elementi portanti in acciaio a forma di "Y" di dimensioni variabili, saldati con profili a doppio "T", controventato orizzontalmente da cavi di acciaio inossidabile che si estendono da una sponda all’altra per una lunghezza di 65 metri. Tamponato nei parapetti da funi spiroidali e messo in risalto dall’illuminazione notturna che corre longitudinalmente sotto il corrimano in acciaio satinato. La sua forma organica richiama il ventre di un pesce disegnato dalla colonna vertebrale che esprime la tensione dinamica dell’impalcato.

Il ponte non colpisce con la seduzione di una struttura spettacolare, o con la pesantezza di un'epica forza arcaica ma cerca la sua eccezione in un uso innovativo e straordinariamente ridotto dell’acciaio in un rapporto non invasivo con il territorio attraverso scelte rispettose della natura del luogo. L’esaltazione della sua forza sta nella muscolarità del materiale utilizzato. La forza muscolare e nervosa interna al suo acciaio, che assicura assoluta stabilità in qualsiasi condizione atmosferica e un ottimo grado di elasticità, rappresenta la suggestione e l'emozione della percorrenza e della vicinanza al ponte. La grande plasticità e la lucentezza del materiale, che non richiede alcuna manutenzione, esprime una espressione tattile differente dagli altri materiali. Lentamente, ma con forza nascosta, si infila, scorre e si appoggia sul suolo con un'unica campata permettendo una ricerca del piacere della percorrenza nel suo rapporto con la natura.

Le esigenze di valorizzazione turistica sono tematiche progettuali contemporanee che, oltre la dovuta sensibilità estetica, richiedono sempre più responsabilità, soprattutto in quei contesti dove lo spazio umano, edificato, è a stretto contatto con l’ambiente naturale, in un nesso che diventa di reciproca simbiosi. La valorizzazione dei percorsi pedonali ha fatto registrare in questi ultimi anni un notevole numero di realizzazioni significative, ma soprattutto ha portato il ponte ad acquisire caratteristiche più specifiche, più affinate ed autonome rispetto al ponte stradale, imperniate su una spinta valorizzazione della funzione "arredo" e su una ricerca di effetto estetico caratterizzante coniugato con il fine utilitario, di servizi.

La struttura portante é formata da due travi di bordo di tipo HEM180 S355 J2G3 saldate insieme come un cassone, e la trave centrale è di tipo HEM300 S355 J2G3.   Tutta la struttura è stata prodotta è assemblata in conci con una larghezza di 3,00 m ed una lunghezza di 7,5. Successivamente trasferita da Stahlbau Pichler direttamente in cantiere con un trasporto speciale, dove è stata preassemblata con gli elementi a forma di Y e sollevata con autogru poggianti su ponteggi di sostegno provvisori alti circa 11 m. Il carico massimo verticale previsto per ciascun sostegno era di ca. 70 tonnellate.

Per gli elementi strutturali in cemento armato sono state realizzate le spalle in calcestruzzo di tipo C25/30 B5 e la soletta in calcestruzzo di tipo C30/37 con lamiera grecata di tipo HI Bond A55.   Il collaudo finale è stato effettuato mediante prove sulla struttura, con carico pieno, con carico a metà ponte e con carico eccentrico. I risultati degli abbassamenti sono stati effettuati mediante teodolite e altre cellule elettroniche per la misurazione, accompagnati dal controllo freccia ammissibile per diverse percentuali di carico e dal confronto con i risultati dalla verifica statica. Per il disegno è stata utilizzato il programma specifico per creare modelli di strutture in acciaio irregolari 3D X Steel.

 

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