Illuminare con “gusto”

Il progetto di Filippo Cannata per la Sala del Gusto di Battipaglia

La Sala del Gusto di Battipaglia (SA), non è solo un luogo dove gustare prodotti di alta qualità ma è anche un luogo fatto di emozioni ed esperienze sensoriali sotto tutti i punti di vista.
Il progetto illuminotecnico è stato impostato sin dall’inizio accordando specifiche richieste del committente il quale esponeva esigenze e necessità specifiche che richiedevano un’attenzione particolare all’immagine del brand che ha caratterizzato per questo la complessità del progetto di lighting.

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Per soddisfare tali obiettivi, il lighting designer Filippo Cannata ha previsto un progetto flessibile e dinamico che potesse assecondare esigenze precise del cliente per le scelte di lancio del brand, che sebbene nuovo, si situa all’interno del marchio aziendale ben più datato (50 anni di esperienza) in un mercato europeo. 

Le scelte nei molteplici scenari di luce

In prima istanza i designer si sono ritrovati nella condizione di dover analizzare non un unico progetto ma molteplici progetti, in quanto le diverse aree dovevano dar vita a una molteplicità di scenari luminosi, ciascuno dei quali finalizzato alle esigenze della committenza che a sua volta mostrava le esigenze della propria clientela.

A tal proposito la tecnologia LED offriva tutta la capacità per poter creare l’esperienza del cambiamento dello spazio attraverso l’elaborazione in fase di concept, di molteplici scenari luminosi che potessero dare la possibilità al committente di conformare e organizzare la scena luce al particolare evento in via di svolgimento.

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Le scene luminose richiedevano la variazione di quantità di luce necessaria sulle diverse aree:

  • Scene per l’area della cucina, dove ai faretti LED a luce bianca (3000K) sono stati affiancati 4 apparecchi RGB: oltre a una luce funzionale per la preparazione dei piatti, la luce risponde anche a esigenze televisive e scenografiche, in quanto la Sala del Gusto ospita chef provenienti da tutto il mondo che registrano le procedure di preparazione delle ricette e che utilizzano i prodotti del brand, oltre a  essere luogo di incontro di giornalisti enogastronomici.
  • Scene per la convivialità, per cui la luce sui tavoli è stata calibrata in modo tale da non essere mai invasiva, ma morbida e accogliente.
  • Scene per l’area espositiva, in particolare si è studiato il mobile contenente i prodotti esposti: la luce risponde a specifiche esigenze di packaging, ovvero lì dove bisognava illuminare un’etichetta è stato scelto un corpo illuminante, ben diverso invece dal tipo di illuminazione che doveva illuminarne il contenuto in trasparenza.
  • Infine le scene per la zona relax dove si consuma l’ultimo atto di una trattativa commerciale.

Le scelte tecniche

Un sistema di controllo elettronico, che ha consentito di gestire le diverse scene luminose in base a quelle pre-ordinate, ha permesso al progetto illuminotecnico di rispondere alle diverse esigenze. I designer hanno selezionato la temperatura colore ideale per poter illuminare i prodotti, attraverso l’uso di faretti LED con ottiche di alta qualità e diodi a elevate performance di un’azienda leader del settore della farettistica.

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L’intero progetto, molto apprezzato dalla giuria del Premio Codega 2014, si compone dunque di 30 faretti da 6W per un max di consumo totale di 190W (2,5W/mq circa). Questo ha fatto si che la luce potesse contenere anche i livelli della temperatura interna agli ambienti con un’attenzione al controllo termo igrometrico, in termini di comfort e benessere oltre che di risparmio energetico. Il risultato è visibile a tutti coloro che vogliono provare l’esperienza del gusto multisensoriale.

Fonte: LedLab/LEDin Art

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