Red Dot Hotel a Taiwan: il divertente calore domestico

L’originale trasformazione di Steven Wu di un hotel pregno di storia e tradizione

di Eleonora Bosco

Sono sempre stata convinta che un albergo debba stupire, entusiasmare ed emanare quel calore domestico che si ritrova solo tra le mura di casa. Il Red Dot Hotel rispecchia con semplicità, tradizione, innovazione e gioco, queste peculiarità. Il segreto, probabilmente, è analizzare il contesto in cui è inserito, assaporarne la storia e la cultura e riversare il risultato nel design con sapiente astuzia. Il Red Dot, inaugurato nel 2014, in principio era il Galaxy Hotel, storico albergo di Taichung City a Taiwan, costruito nel 1979. Il progetto, realizzato dalla coppia di designer Steven Wu e Wang Pe – Jen, si pone il difficile obiettivo di ristrutturare l’edificio esistente mantenendo vivo il ricordo del passato e provando a dare un interpretazione in chiave bizzarra e leggera. Sembrerebbe quasi un’idea di trasformazione contraddittoria e disarmonica, invece si noterà nelle prossime righe come ogni scelta architettonica intrapresa abbia un senso e una direzione univoca.

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Il primo collegamento evidente tra spazio e tempo è sicuramente l’utilizzo di diversi materiali, che rimandano per certi versi, la memoria a 40 anni fa, e per altri ad una nuova lettura e applicazione di alcuni rivestimenti. Il pavimento della hall, per esempio, è composto da mattoni abitualmente utilizzati per le pareti; nella sala da pranzo, invece, si è optato per l’utilizzo di materiale adibito comunemente all’esterno; e infine nelle camere si è deciso di inserire il parquet adatto a rievocare immediatamente l’immagine e l’energia di casa.

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E’ decisamente audace la scelta dei complementi degli arredi e delle strutture insolite realizzate soprattutto nell’ingresso che invitano a provare una stravagante ed unica esperienza. Un esempio è il tunnel che collega il secondo piano al primo. Ne avete mai visto uno simile al di fuori del parco giochi? Il tubo è in acciaio, ha una forma a spirale ed ha una lunghezza totale di 27 metri. Evoca certamente il senso di ilarità e ironia voluto per l’hotel e cattura l’attenzione e la fantasia. Un originale divano creato dall’assemblaggio di piccoli palloni da calcio e un vecchio orologio che accende una nota nostalgica del tempo passato, completano l’arredamento della hall.

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Le camere sono state volutamente lasciate semplici e neutre rispetto al resto del design, quasi a riportarci alla sobrietà delle nostre abitazioni. Tonalità leggere e poco colore aiutano a camuffare i soffitti bassi del Red Dot Hotel rendendo più ampi gli spazi.

La forza del progetto è certamente essere riusciti a costituire un hotel in cui sapori domestici si mischiano e simboli significativi per l’intera città, raccontano una storia: passata, presente e futura.

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INFO: www.reddot-hotel.com/en

PHOTO: Courtesy Andrew Chang / Double Hong

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