Stralcio dell'intervista

giornalista: - Che problema?

Calatrava: - Mi hanno copiato un ponte.

giornalista: - Che ponte?

Calatrava: - quello della darsena di Barcellona. Fecero un concorso e io mi presentai. Silenzio assoluto, fino a quando l'altro giorno vidi alcune foto del ponte che hanno costruito. Bene, chiunque veda il progetto che presentammo e questo ponte saprà riconoscere da dove è uscita l'idea.

giornalista: - Che pensa di fare?

Calatrava: - non so se il mio studio ha deciso di intraprendere azione legale. Il problema, comunque, è molto più profondo. Qualunque musicista, o scrittore, è molto più protetto dal plagio che un architetto. Bisogna sensibilizzare dell'importanza del concorso. Bisogna esigere dal committente il rispetto di un minimo di norma deontologica. Se si sceglie un progetto, lo si sceglie con tutte le sue conseguenze. Non si può preferire un architetto con il progetto di un altro.

L'ingegnere Juan José Arenas nega di aver copiato il ponte di Barcellona a Calatrava.

L'ingegnere Juan José Arenas rifiuta l'accusa di plagio fatta dall'architetto Santiago riguardo il ponte "Puerta de Europa" del porto di Barcellona

In una intervista pubblicata dal EL PAÍS il 3 dicembre, Calatrava disse: "Mi hanno copiato un ponte. Chiunque veda il progetto che presentammo e il ponte in questione saprà riconoscere da dove è uscita l'idea".

Arenas dice: "L' accusa che Calatrava mi ha rivolto è impresentabile e gravemente ingiuriosa. Naturalmente la sua proposta del ponte di Barcellona non l'ho copiata. E non solo nessuno la firmerebbe".

Juan José Arenas (Huesca, 1940), un ingegnere di solida e brillante carriera, autore del ponte sevigliano "la Barqueta" e recentemente vincitore del Ponte dei Congressi a Roma, ragiona sulla mancanza di fondamento che hanno, a suo giudizio, le dichiarazioni di Calatrava, che lo accusa di aver copiato il ponte della darsena: "Noi vincemmo legittimamente nel 1997 il concorso dell'Autorità Portuaria di Barcellona con una soluzione di ponte fisso e mobile, che è sostanzialmente identica a quella che si è costruita."

Raccomanda l'attenta osservazione del progetto del ponte che Calatrava presentò al concorso - pubblicato nel libro di Luca Molinari (Skyra, 1999)- e compararlo con la sua opera: "le tavole sono della stessa tipologia del nostro, con i puntoni e i tiranti inclinati, anche se possono avere una similitudine formale, ci sono differenze importanti. Inoltre la rampa mobile si appoggia su pilastri esili e ossuti, che sono l'antitesi dei nostri. Senza contare che i nostri viadotti di accesso non hanno niente a che vedere con quelli di Calatrava. La sua proposta non solo credo che non funzioni dal punto di vista strutturale, ma che, a mia modesta opinione, non risulta esteticamente accettabile. Per me la bellezza e la resistenza dei ponti sono concetti praticamente paralleli, per niente indipendenti, nè tanto meno separati."

Il plagio in ingegneria ha caratteristiche, secondo Juan José Arenas, caratteristiche specifiche. L'ingegnere dichiara che il suo ponte la Barqueta, di Siviglia, è stato ricostruito tale e quale in Taiwan, e molto mal copiato in Polonia. Questo, chiaramente è plagio. Naturalmente in ingegneria quasi mai si parla di plagio. Tutti i ponti con i tiranti risultano simili e alcuni sono quasi identici, però nessuno si considera plagiato per questo. L'importante è capire e assimilare gli elementi strutturali che si utilizzano. In questa professione, che ha posto sempre l'accento sulla qualità strutturale, si capisce che ciò che ha diritto a utilizzare in un progetto un meccanismo resistente è capirlo sul serio. "Più che vedersi imitato, infastidisce il vedersi copiato male. In Spagna abbiamo alcuni ponti con forma di uccelli e fuori dalle nostre frontiere si stanno costruendo ponti più assurdi.

Io do molto importanza alla forma ed al paesaggio, però sopra basi solide. Ho studiato moltissimo le strutture e nessuno ha mai dovuto ricalcolare i miei progetti. Non ho mai presentato proposte non costruibili che danno luogo a cento cambiamenti.

Posso interpretare l'accusa di Calatrava come un elogio: tanto le è piaciuto il ponte che abbiamo costruito nel porto di Barcellona che avrebbe voluto che fosse suo. E ha ragione, perchè è magnifico."