Manovra finanziaria: enigma sul taglio alle rinnovabili

Il testo della manovra finanziaria 2011-2014, approvata dal Consiglio dei Ministri, arriva al Quirinale e si apre l'enigma sul taglio agli incentivi per le energie rinnovabili.

Le agenzie danno notizia dell'introduzione di una riduzione del 30% - a partire da gennaio 2012 - della voce "agevolazioni ed incentivi" presente nelle bollette di luce e gas. Una misura che avrebbe come conseguenzauna limitazione di risorse a favore delle rinnovabili ma un irrilevante risparmio per il consumatore. Intanto i ministri Prestigiacomo e Romani smentiscono.

Il taglio era stato proposto dal ministro della semplificazione, Calderoli e di sicuro era entrato nel testo e poi - afferma Romani - eliminato nella sua versione definitiva. Un provvedimento che - sottolinea il ministro - «non avrebbe portato benefici alla collettività, incidendo solo per un 3% sul totale del costo. Al contrario, avrebbe comportato l'eliminazione di agevolazioni alle famiglie numerose e alle classi meno abbienti, mettendo inoltre a rischio il funzionamento di impianti strategici per la gestione dell'emergenza rifiuti».

Secondo organismi di stampa, invece, il taglio ci sarebbe stato e subito scattano le proteste di ambientalisti ed opposizione.

Secondo Francesco Ferrante, senatore del Pd, sarebbe un atto gravissimo "Rimettere di nuovo tutto in discussione vuol dire togliere ogni certezza agli investitori, colpendo un intero comparto industriale nazionale e danneggiando la credibilità del nostro paese di fronte agli investitori internazionali".

Aggiornamento dell'11 luglio 2011
La manovra finanziaria 2011 - 2014 (D.Lgs. 98/2011) è stata pubblicata sulla G.U. del 6 luglio 2011. Il decreto "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria" non contiene alcun taglio alle rinnovabili, dunque, il provvedimento proposto dal ministro Calderoli è stato effettivamente stralciato dal testo.

Ancora più dura la risposta degli ambientalisti:

Per Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e di QualEnergia, «Il solo annuncio di misure di questo tipo, dopo che si era raggiunto un delicato equilibrio con il quarto conto energia per il fotovoltaico, è micidiale per la credibilità del sistema Italia a livello internazionale. Peraltro le sanzioni per il mancato raggiungimento degli obbiettivi al 2020 sarebbero ben superiori a quelle delle quote latte!».

«Secondo Kyoto Club gli effetti di questo provvedimento sarebbero marginali nelle tasche dei cittadini, ma avrebbero effetti dirompenti per il settore delle energie pulite con circa 100mila occupati diretti e indiretti e per quello dell'efficienza energetica che coinvolge un numero molto maggiore di addetti».

Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace chiede il ritiro immediato del provvedimento ed aggiunge: ''Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Se passasse il taglio del 30 per cento degli incentivi e delle agevolazioni in bolletta per le energie rinnovabili, ci troveremmo dinanzi all'ennesimo insensato attacco, il secondo in pochi mesi, a un comparto produttivo vitale e strategico per il futuro del Paese''.

E nota come «appare evidente che la confusione regna assoluta persino tra i Ministri competenti, che ancora sembrano non essere certi di cosa contenga la manovra'' Greenpeace lancia ''l'allarme per un ennesimo ingiustificato attacco alle energie pulite».

Inoltre, congiuntamente le associazioni delle rinnovabili, Anie/Gifi, Anev, Aper ed Assosolare ribadiscono che «l'impatto di questa misura, se confermata, sarebbe devastante non solo per il settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ma per tutti i consumatori, sia industriali che domestici, che attualmente beneficiano di incentivi o sgravi che trovano copertura nella bolletta (come ad es. il bonus sociale per indigenti, anziani e malati)».

Un provvedimento - concludono - che «rappresenterebbe l'ennesimo attacco alla credibilità ed affidabilità del nostro Paese nel definire regole e strumenti stabili per il raggiungimento degli obiettivi vincolanti al 2020 in materia di sostenibilità energetica ed ambientale».

Intanto non resta che aspettare la pubblicazione del testo della manovra per risolvere il "giallo".

di Mariagrazia Barletta architetto

 

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