Milano entra nelle «100 Resilient Cities»

A disposizione della città: strumenti, finanziamenti e competenze tecniche

Milano fa ingresso nel programma «100 Resilient Cities» promosso dalla Rockefeller Foundation per aiutare le città che vi rientrano ad implementare la loro resilienza. Trentacinque le città che ieri sono state invitate a far parte del network, e tra queste anche la capitale lombarda. Nessun premio in denaro, ma il sostegno offerto alle città per aiutarle a far fronte ai cambiamenti del futuro, consiste nel mettere a loro disposizione strumenti, finanziamenti, competenze tecniche per creare la resilienza.

Ma cos'è la resilienza urbana? Si tratta della capacità di individui, comunità, istituzioni, imprese e sistemi di una città di sopravvivere, adattarsi e crescere indipendentemente dagli eventi stressanti e traumatici che si trovano a dover affrontare. Tra gli eventi traumatici ci sono i disastri come incendi, terremoti, o alluvioni. Gli eventi stressanti sono invece quelli che esercitano pressioni su una città, come croniche carenze idriche e alimentari, forme di violenza, elevati tassi di disoccupazione, etc..

Il numero di persone che vive nelle aree urbane tenderà a crescere passando dall'attuale 50% al 70% previsto per il 2050, le città di tutto il mondo devono far fronte a gravi lacune e prepararsi a questa rapida espansione e ai disastri naturali o causati dall'uomo. Le nuove città inserite nel progetto 100RC andranno a far parte di un gruppo esclusivo internazionale per prepararsi ad affrontare le sfide che le attendono

Milano, come le altre città inserite nel programma, potrà contare su uno «Chief Resilience Officer», una sorta di guida che aiuterà nel conseguimento della resilienza. In più avrà un supporto tecnico per mettere a punto strategie ad hoc e potrà accedere ad una nuova piattaforma di servizi a sostegno dello sviluppo e dell'implementazione della strategia. La piattaforma servirà, tra le altre cose, a mobilitare risorse aggiuntive attraverso strumenti di finanziamento innovativi. Inoltre c'è l'inserimento nel network per la condivisione delle best practice. Fondi diretti serviranno solo a finanziare lo stipendio dello «Chief Resilience Officer».

«È con grande soddisfazione che apprendiamo di entrare a far parte del progetto 100 Resilient Cities» ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, «sia per l'importante riconoscimento da parte della Rockfeller Foundation del lavoro svolto finora, sia per la straordinaria opportunità di collaborare con un network internazionale unico, ricco di competenze e conoscenze essenziali per mettere a punto una strategia urbana che consenta a Milano di affrontare nel miglior modo possibile le sfide importanti che l'attendono nel futuro».

«Siamo molto orgogliosi di dare il benvenuto a Milano tra le 100 città resilienti», ha affermato Michael Berkowitz, Presidente del progetto 100 Resilient Cities. «Abbiamo scelto Milano per l'impegno dei propri rappresentanti nella creazione di resilienza e per il modo proattivo e innovativo con cui hanno concepito le sfide che la città si troverà a fronteggiare. Siamo impazienti di iniziare a lavorare insieme".

«Per noi - ha aggiunto -  una città resiliente è in grado di fornire una risposta forte di fronte alle emergenze e sa rispondere alle esigenze dei propri cittadini. Può vantare economie diversificate e sa prendersi cura delle proprie infrastrutture naturali e artificiali. Ha una leadership efficace, parti interessate responsabili e un sistema di pianificazione integrato. Tutte queste componenti sono essenziali per una città resiliente».

+ infowww.100resilientcities.org

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