Milano, Piazza Castello: il futuro dello spazio è social

Scelta l'idea per configurare lo spazio durante l'Expo 2015

È #nevicata14 del gruppo Guidarini&Salvadeo + Snark il progetto selezionato per riconfigurare Piazza Castello a Milano nel 2015. Un progetto dal basso, che amplifica la partecipazione grazie ai social network, immaginando uno spazio dalle molteplici possibilità d'uso ricoperto da un manto di calcestre, che, come una nevicata, imbianca la piazza livellandola. Un progetto scelto tra undici. In lizza per firmare il restyling della piazza altre 10 rinomati studi di architettura: Studio Albori, Morpurgo De Curtis, Onsite Studio, Obr Open Building Research, Matteo Fantoni Studio, Park Associati, Piuarch, Attilio Stocchi, Urbana e Marco Zanuso.

Si conclude così l'esperienza di «Atelier Castello», un'iniziativa innescata dal Comune di Milano e coordinata dalla Triennale di Milano per raccogliere proposte sulla sistemazione di Piazza Castello in vista di Expo 2015.

© Guidarini & Salvadeo, Snark - snark space making

A scegliere il progetto del Guidarini&Salvadeo + Snark, la giuria, composta da Marco Romano, Franco Purini, Paola Viganò e Francesca Bavestrelli, che ieri si è riunita alla presenza del presidente della Triennale di Milano, Claudio De Albertis e del coordinatore del progetto, Alberto Ferlenga.

Il progetto #nevicata14 è stato scelto «per la qualità e la leggerezza del progetto, per la sua reversibilità, la capacità di rispondere alle immediate esigenze della fase Expo, ai limiti di budget, senza compromettere la possibilità di un'ulteriore riflessione sull'assetto futuro dell'intera zona». La giuria decide, inoltre, di segnalare i progetti dei gruppi Onsite Studio-Piovene Fabi «per la chiarezza della proposta e l'ipotesi di estensione del parco» e OBR «per l'articolazione tra spazio costruito e spazio aperto».

L'Atelier Castello

Agli 11 progettisti era affidato il compito di progettare la sistemazione della piazza considerando le novità che hanno coinvolto lo spazio urbano nel 2014: la pedonalizzazione e l'inaugurazione delle due strutture dell'Expo Gate progettate dall'architetto Alessandro Scandurra. Coordinare le esigenze d'uso temporanee legate all'Expo con le nuove presenze e la pedonalizzazione era la sfida rivolta agli studi di architettura, chiamati ad immaginare un progetto temporaneo, ma che servisse anche da spunto per la trasformazione definitiva della piazza.

Prioritaria, poi, la partecipazione della cittadinanza. A luglio, gli undici studi invitati, a turno, hanno occupato gli spazi di Expo Gate, diventato il loro atelier temporaneo per una giornata. Uno spazio in cui ascoltare e dialogare con la cittadinanza, cogliendone le esigenze e le aspettative. Terminati gli incontri, gli studi hanno elaborato i loro progetti, che a settembre sono stati presentati alla città. Per circa un mese e mezzo i progetti sono stati pubblicati on line e la Triennale li ha esposti in una mostra. Sul sito del Comune chiunque volesse poteva esprimere una sua opinione.Tredicimila i pareri dei milanesi raccolti, di cui si è tenuto conto per decretare i vincitori.

Il percorso partecipato di Guidarini&Salvadeo + Snark

Ma il gruppo Guidarini&Salvadeo + Snark ha deciso di amplificare la partecipazione, coinvolgendo gli interessati attraverso i social network. La pagina facebook "nevicata14" è diventata il diario di bordo del lavoro e un'occasione di scambio di idee e informazioni ancor prima dell'avvio del progetto.

All'incontro ad Expo Gate a luglio i progettisti insieme ai cittadini sono andati sulla piazza per ragionare sulle qualità e sulle criticità dello spazio, immaginandolo diverso. 140 i partecipanti alla giornata d'incontro tra progettisti e popolazione a cui si sono aggiunte le persone che hanno contributo attraverso i social allo svolgersi dell'evento. Le riflessioni ottenute durante la giornata sono poi state condivise attraverso la pagina facebook e raccolte in un archivio ragionato. Un processo di condivisione che ha "pesato" sulle decisioni progettuali.

«Questa è una grande ricchezza - affermano i vincitori - perché a nostro avviso declina la partecipazione in una maniera nuova: è davvero un processo Wiki nel quale tutti possiamo fattivamente contribuire a costruire qualcosa di nuovo. Ognuno con le proprie competenze».

Il progetto

L'idea della piazza imbiancata è predominate nel progetto. L'analogia tra piazza ed l'effetto di una nevicata non è solo cromatica. La neve pareggia ogni dislivello dando vita ad una superficie senza soluzione di continuità. La stessa azione è affidata alla pavimentazione che libererà la piazza da ogni impedimento all'accessibilità, quali buche, rialzi o marciapiedi. Allo stesso modo verranno eliminati pali, transenne, semafori, cartelli in disuso.

© Guidarini & Salvadeo, Snark - snark space making

Al di sotto della pavimentazione una rete di sottoservizi tecnologici porterà energia (luce, elettricità, dati, acqua, ecc.) in diversi punti dello spazio pubblico. «La distribuzione capillare di questi punti di accesso tecnologico renderà lo spazio formalmente semplificato, ma attrezzato come una sorta di palcoscenico di un teatro, nel quale sarà possibile allestire molteplici e diverse possibilità d'uso: fiere temporanee (fiera degli o'bei o' bei) isole d'ombra estive, isole riscaldate in inverno, esposizioni open-air, ecc.», spiegano i progettisti.

 

Team:

Stefano Guidarini, Pierluigi Salvadeo, Marco Lampugnani, Yulya Besplemennova, Camilla Ceschi, Camilla Marini, Chiara Bianchi, Martina Pini, Marco Pioventini, Riccardo Spreafico, Luca Varvello, Lucalberto Bordignon, Marta Iole Procaccio, Clara Michielon.

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