Napoli, inaugurata la stazione «Municipio» di Álvaro Siza e Souto de Moura

Con grande modestia i due Pritzker lasciano che siano i ritrovamenti archeologici a primeggiare

Due premi Pritzker per un'architettura che svela una storia lunga due millenni. È stata inaugurata sabato 23 maggio la nuova fermata «Municipio» della metropolitana di Napoli, una delle cosiddette stazioni dell'arte, firmata da Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura. È un atto di grande modestia quello compiuto dai due architetti portoghesi, che concepiscono uno spazio essenziale dove a risaltare sono i ritrovamenti archeologici.

Gli interni sono semplici, sobri, per mettere in risalto ciò che di prezioso è stato ritrovato. A primeggiare tra le pareti bianche e grigie, come la pietra lavica, sono le mura delle fortificazioni del periodo vicereale, che, con il Torrione cinquecentesco dell'Immacolata, delimitano la grande hall di accesso alla stazione. Di fronte alle mura tufacee, perfettamente conservate e rinvenute grazie allo scavo, vi è l'opera dall'artista israeliana Michal Rovner: un grande dipinto su una parete di 37 metri, animato da proiettori ed ispirato al Vesuvio. A curare la parte artistica, come in tutte le stazioni dell'arte è Achille Bonito Oliva.

Il Torrione dell'Immacolata e sullo sfondo l'opera di Michal Rovner

A caratterizzare il progetto, è un cantiere lungo quindici anni, e il susseguirsi di numerose varianti dovute ai ricchi e continui ritrovamenti archeologici. Lo scavo della metro ha messo in luce due millenni di stratificazioni, tra cui il porto dell'antica Neapolis, con le sue navi romane perfettamente conservate, rinvenute insieme all'antico molo del I secolo d.C. I relitti sono stati recuperati, alcuni senza essere smontati, grazie ad un sistema elaborato nel cantiere delle navi di Pisa dalla Sovrintendenza archeologica della Toscana. 

Il dipinto animato dell'artista israeliana Michal Rovner

Parte dei ritrovamenti saranno integrati nel progetto. Non è ancora aperta la parte museale della stazione. Ci sarà, infatti, un collegamento ipogeo con la vicina stazione marittima. Il lungo corridoio ospiterà un'area espositiva dove faranno bella mostra alcuni ritrovamenti estratti dall'area di scavo, che nel frattempo ha assunto dimensioni considerevoli. Non è chiaro se rientreranno in questo progetto anche i relitti delle navi romane, che gli architetti portoghesi vorrebbero portare nel museo di stazione.

La grande hall di ingresso con la discesa ai treni

La stazione «Municipio» è un nodo di interscambio tra due linee metropolitane, la 1 e la 6 e si collegherà alle altre stazioni dell'arte, tra cui la fermata «Garibaldi» progettata dall'architetto francese Dominique Perrault, e definitivamente consegnata alla città insieme alla sovrastante piazza circa un mese fa, e la fermata «Toledo» nominata dal Daily Thelegraph stazione più bella d'Europa. Il progetto è dell'architetto catalano Oscar Tusquets Blanca.

La discesa ai treni

La fontana del Nettuno e sullo sfondo il Maschio Angioino

Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura hanno progettato anche la riqualificazione della piazza sovrastante. Hanno pensato per essa ad un asse pedonale, come collegamento ideale tra il porto e la collina del Vomero, con le sue emergenze: il Castel Sant'Elmo e la Certosa di San Martino. Nella piazza ha trovato sistemazione anche la fontana seicentesca del Nettuno, smontata dalla vicina via Medina e ricollocata in piazza Municipio. Ad impreziosire il vasto spazio della piazza, contribuirà anche il parco con le testimonianze di archeologia classica e medievale.

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