Concorsi nella PA: per la selezione no al voto minimo di laurea

La legge delega per la riorganizzazione della PA riscrive le regole per reclutare i futuri impiegati

Segretezza dei temi d'esame, imparzialità delle commissioni, valorizzazione del titolo di dottore di ricerca, concorsi centralizzati per provincia e abolizione del voto minimo di laurea come criterio di selezione dei futuri dirigenti. Sono i criteri che il Governo dovrà recepire, rivoluzionando, così, i concorsi nella PA. 

Nel rivedere le regole del pubblico impiego, la legge delega per la riorganizzazione della PA, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, riscrive alcuni principi che il Governo dovrà recepire per trasformare la procedura dei concorsi. Il termine per l'adozione dei decreti delegati è fissata in 18 mesi a partire dal 28 agosto, data di entrata in vigore della legge delega.

Al Governo, il compito di revisionare le modalità di espletamento dei concorsi, con l'obiettivo di introdurre strumenti in grado di garantire l'effettiva segretezza dei temi d'esame e l'imparzialità dei componenti delle commissioni. Il decreto legislativo dovrà prevedere, inoltre, la soppressione del voto minimo di laurea come criterio di selezione dei futuri dirigenti e provvedere a valorizzare, invece, il titolo di dottore di ricerca. Tra i criteri di delega c'è anche la previsione di meccanismi di valutazione, che dovranno privilegiare l'esperienza professionale maturata grazie a rapporti di lavoro flessibile con la PA, ma soprattutto bisognerà prepararsi all'accentramento dei concorsi per tutte le PA.

Lo svolgimento dei concorsi, per tutte le amministrazioni pubbliche, in forma centralizzata o aggregata, dovrà avvenire per ambiti territoriali sufficientemente ampi da garantire ampia partecipazione ed economicità delle svolgimento della procedura concorsuale. Uniformi devono essere anche i criteri di valutazione, in modo da «assicurare omogeneità qualitativa e professionale in tutto il territorio nazionale per funzioni equivalenti». Inoltre, la gestione dei concorsi per il reclutamento del personale degli enti locali sarà a livello provinciale.

Le prove concorsuali dovranno testare la capacità dei candidati di utilizzare e applicare nozioni teoriche a problemi specifici e casi concreti. La conoscenza della lingua inglese e di altre lingue dovrà essere considerata come «requisito di partecipazione al concorso o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici».

Dovrà essere previsto, inoltre, un sistema informativo nazionale volto ad orientare la programmazione delle assunzioni. Il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione dovrà nominare una Consulta nazionale per garantire l'effettiva integrazione delle persone con disabilità ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68 ( Norme per il diritto al lavoro dei disabili).

di Mariagrazia Barletta

LEGGE 7 agosto 2015, n. 124 
» Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
(GU Serie Generale n.187 del 13-8-2015)

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