Albereta e Anconella, architetti pronti a donare i progetti per la ricostruzione

L'Ordine degli Architetti di Firenze prepara una call per radunare un gruppo di progettisti volontari

Una "colletta" di idee per regalare ai parchi dell'Albereta e dell'Anconella il progetto di ricostruzione dopo i terribili danni provocati dal maltempo il 1 agosto scorso. È quella ideata dall'Ordine degli architetti di Firenze, che sta per aprire tra i suoi iscritti (oltre 5 mila a livello metropolitano) una call per creare un gruppo di volontari operativi nel giro di alcune settimane.

«Come limite temporale - spiega il presidente dell'Ordine Egidio Raimondi - abbiamo fissato il mese di dicembre. Ci piacerebbe arrivare a Natale con un piano di ricostruzione da donare a Palazzo Vecchio. Siamo pronti a lavorare in sinergia con il Comune per restituire alla città un parco moderno e sicuro dopo la catastrofe».

Gli architetti che risponderanno all'appello dell'Ordine, una volta selezionati, lavoreranno a titolo gratuito.

«Come ringraziamento e forma di gratificazione - aggiunge Raimondi - pensiamo ad una pubblicazione che illustri l'iniziativa". Una formula già sperimentata dagli architetti fiorentini.

Non è la prima volta che gli iscritti dell'Ordine infatti si rendono parte attiva come volontari in opere di ricostruzione al servizio della città. Un precedente si può rintracciare nel lavoro svolto per il restauro degli edifici facenti parte del complesso degli Uffizi colpiti dall'attentato di via dei Georgofili del 1993. «In quell'occasione - dice Raimondi - furono molti i giovani architetti che risposero all'appello dell'Ordine: per mesi misero le loro professionalità a disposizione della collettività, spinti solo dal dovere civico. Ci auguriamo di poter dare un contributo concreto alla città anche stavolta».

Quanto ai parchi dell'Albereta e dell'Anconella, il progetto di ricostruzione, anticipa Raimondi, «dovrebbe partire ovviamente dal reimpianto di nuovi alberi e nuovo verde, stando attenti però a utilizzare specie più resistenti agli agenti atmosferici violenti, purtroppo sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Dobbiamo capire che non è più possibile scegliere le alberature urbane solo sulla base di ragioni estetiche. Né avrebbe senso reimpiantare gli stessi alberi secondo criteri ormai risalenti a diversi anni fa. Su questo fronte, riteniamo indispensabile la competenza dei dottori agronomi e dottori forestali con cui abbiamo proficui rapporti di collaborazione su varie iniziative».

Nuovi servizi e centri di aggregazione, arredi e attrezzature sportive e rete wi-fi saranno gli altri elementi previsti dal progetto, anticipano gli architetti. «Le parole d'ordine - dice Raimondi - dovranno essere sicurezza e innovazione, sia per la parte verde che per i servizi connessi». Dato non meno importante, il progetto dovrà essere sostenibile dal punto di vista economico. «Come sappiamo, è in corso una campagna di raccolta fondi per aiutare il Comune nell'opera di ricostruzione. Da questo punto di vista - dice il presidente degli architetti - siamo disponibili ad organizzare un'iniziativa di beneficenza dedicata al verde urbano da ospitare in autunno alla nostra sede alla Palazzina Reale di Santa Maria Novella».

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