Regolamento edilizio tipo: sancita l'intesa in Conferenza unificata

Arriva un progresso importante per il Regolamento edilizio tipo messo a punto dal Ministero delle infrastrutture. In Conferenza unificata è stata infatti sancita l'intesa sullo schema di regolamento tipo. L'obiettivo è uniformare gli oltre 8mila regolamenti edilizi dei Comuni italiani, accostandoli quanto più possibile ad uno schema tipo, contenente, tra l'altro, definizioni uniformi, ossia un glossario di una quarantina di voci, che faccia in modo che termini come "carico urbanistico" o "altezza utile" abbiano uguale significato in tutto il Paese. Almeno questa è l'intenzione.

Ovviamente, non ci sarà un unico Regolamento edilizio valido su tutto il territorio nazionale poiché i singoli regolamenti locali dovranno tener conto delle leggi regionali e delle specificità di ciascun Comune, per cui accadrà, come è successo per la modulistica unificata, che il regolamento edilizio tipo sarà adattato su scala locale. Prima interverranno le Regioni nel lavoro di uniformazione e poi i Comuni, ai quali toccherà riscrivere i propri regolamenti. 

La prima parte del Regolamento edilizio comunale dovrà richiamare le definizioni uniformi dei parametri edilizi e urbanistici (le 42 voci del glossario tipo), le categorie di intervento, contenere le indicazioni sulla modulistica da presentare, riportare le normative tecniche, le leggi statali e regionali che devono essere rispettate in campo edilizio. La seconda parte, invece, servirà a raccogliere le disposizioni locali, seguendo una struttura predefinita e schematizzata nel regolamento tipo.  

A mettere in guardia sulla necessità di non allontanarsi dall'intento uniformatore, era stata la Rete delle professioni tecniche (Rtp) in occasione delle consultazioni legate all'approvazione dello schema di regolamento tipo, tenutesi lo scorso 29 settembre. «Deve essere ben chiaro che questa seconda parte (del regolamento edilizio ndr) non deve diventare l'occasione e/o la modalità per disattendere il principio di unitarietà e inderogabilità della disciplina statale e regionale, cui deve rinviare la prima parte del regolamento comunale», avevano sottolineato le professioni tecniche.

È chiaro che il successo dell'operazione è nell'entità delle modifiche che saranno messe in atto dai Comuni, nel rispetto delle normative regionali, per adeguare il Regolamento edilizio tipo alle proprie peculiarità. 

 Mariagrazia Barletta

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