"Qualcosa da dichiarare!?"
"Si, non andate in Inghilterra!"
…con questa frase il cugino Avi (da "The Snatch" regia di Guy Ritchie
- 2001) esternava il suo disprezzo per il mondo anglosassone pacchetto
completo, ivi compresa Londra; d'altro canto dopo tutto quello che aveva
passato, era comprensibile. C'è da dire però che Londra
non è solo nebbia, tè, Mary Poppins e uomini di nome Charles;
io ed il cugino Avi abbiamo in merito opinioni differenti.
Tra i modi di arrivare a Londra ce ne sono due particolarmente interessanti
dal punto di vista architettonico: il primo è con il treno (TGV,
ovviamente) che ci accompagna dritti dritti atraverso la Manica fin dentro
la Waterloo station rinnovata da Nicholas Grimshaw nel perfetto new london
style che è l'high tech; il secondo è con l'aereo, a patto
di arrivare all'aeroporto di Stanstead progettato da Sir Norman Foster
e da lì, con circa 40 minuti di treno, alla stazione di Liverpool
Street confinante con la City e di conseguenza nel pieno centro del rinnovamento
architettonico della città.
Ma facciamo un salto indietro…
Come la storia ci insegna nelle grandi città i più ampi
rinnovamenti architettonici ed urbanistici sono seguiti ad una catastrofe,
ad un terremoto, ad un incendio, una Guerra Mondiale o un Papa con l'hobby
del disegno.
San Francisco, Francoforte, Roma e Londra ne sono alcuni esempi.
Quest'ultima fu distrutta dal grande incendio del 1666; ciò segnò
la fortuna di Sir Christopher Wren che ne fu il principale ricostruttore
con molti edifici religiosi tra cui la ben nota Saint Paul's Cathedral.
Nel tempo di un secolo, dal 1800 al 1900, la sua popolazione è
quasi quintuplicata producendo un incremento vertiginoso nella sua espansione,
espansione orizzontale, direi, visto che gli inglesi preferiscono le Case
ai Condomini.
Negli ultimi venti anni inoltre si è sviluppata una sorta di corrente
architettonica ben definita, complice la posizione geografica e la scarsità
di sole: l'High Tech, strutture in acciaio ed ampie vetrate che trasmettano
luce e calore.
Norman Foster, Richard Rogers, Nicholas Grimshaw, Michael Hopkins e altri
architetti londinesi ne sono i principali fautori e protagonisti.
Ai primi due dedicherò, per ora, più attenzione.
Passeggiando per Chelsea in direzione Battersea Park, subito dopo l'Albert
Bridge, sulla destra, potrete vedere lo studio di Norman Foster &
Partners, un grande edificio bianco con ampie vetrate che si affaccia
sul fiume ed al cui ultimo piano abita lo stesso Foster.
La sua struttura gerarchica va dal piano terra (Disegnatori) all'ultimo
piano (l'appartamento di Norman Foster) passando attraverso i vari livelli
impiegatizi e dirigenziali, il tutto è anche visitabile ed io ve
lo consiglio vivamente.
Dalla Waterloo Station, proseguendo lungo il fiume verso est, si attraversa
la zona di South Bank con la suggestiva (New) Tate Modern, ex centrale
elettrica che ricorda una Architettura alla Gotham City e che ospita la
ben nota esposizione di arte moderna permanente ed altre temporanee.
Il Millenium Bridge di Norman Foster inaugurato nel 2000 con una "toppa"
clamorosa dovuta a calcoli sbagliati e conseguente oscillazione al vento
dello stesso, collega South Bank proprio all'altezza della Tate, alla
city passando dalla S. Paul's Cathedral.
Trattandosi di una passerella pedonale e non di un ponte vero e proprio
il Millenium Bridge si ritaglia una propria nicchia per la sua leggerezza
dovuta alla struttura in cavi di acciaio e parapetti in vetro, più
suggestivo di notte che di giorno, aggiungerei.
Continuando a camminare sulla stessa riva del Tamigi si arriva ala nuova
City Hall, sempre di Foster, struttura compatta la cui estetica non rappresenta
il suo punto di forza. La tecnologia, l'High Tech, appunto, è la
caratteristica primaria del linguaggio architettonico di Foster, la City
Hall infatti è stata concepita completamente come Architettura
sostenibile con soluzioni tecnologiche d'avanguardia in merito a scarichi
idrici ed impianti di ricircolo di acqua e di aria, nonché per
l'uso di materiali riciclati ottenuti con vetro per rivestimenti e divisori.
Come anticipato è nella City che si compie la più evidente
opera di rinnovamento architettonico.
Tra i protagonisti, oltre all'habituè Foster troviamo il LLoyd's
Building di Richard Rogers,
incredibile "macchina" architettonica, ricostruzione della vecchia sede
dei LLoyd's, che ricorda una nave (richiamo alla cultura mercantile inglese)
con i suoi ponti, le sue paratìe, i suoi volumi metallici e che
dell'edificio originale conserva solo la facciata di ingresso con un imponente
timpano in muratura che ricopre il ruolo di quinta rispetto al vero ingresso
del nuovo edificio.
Proprio di fronte, ma se andate verso mezzogiorno dovrete farvi largo
tra le migliaia di impiegati in pausa pranzo, si trova lo Swiss RE Headquarters
Building, nuova torre in acciaio e vetro di Norman Foster (…ma dai!?)
vero e nuovo gioiello tecnologico dei nostri tempi.
A molti potrà sembrare solo una grossa zucchina translucida, il
che è comprensibile, ma l'intera struttura è un unico organismo
i cui solai, bucati letteralmente, consentono una naturale circolazione
dell'aria al suo interno attraverso l'intera altezza dell'edificio, incredibile
ma vero, l'edificio "respira".
Tale circolazione dell'aria è evidenziata in facciata da ricorsi
sinusoidali in vetro scuro, il tutto racchiuso in una geometria elementare
posta in mezzo ad edifici vittoriani…tutto questo lascia senza fiato.
Lo skyline che ne deriva è profondamente inciso da questa torre
che svetta decisamente in mezzo agli altri attirando lo sguardo come una
diva alla consegna degli Oscar.
La particolarità dell'architettura londinese, a prescindere dalla
forma che essa assume all'interno del tessuto urbano, è la voglia
di ricostruirsi e di rinnovarsi continuamente cedendo all'impulso di reinventarsi,
scommettendo sul progresso tecnologico e sulla professionalità
e creatività dei progettisti; è una città sempre
in movimento il cui adeguamento alle necessità e tecnologie moderne
non trascende ne prescinde dalla ben nota tradizione inglese.
Molte altre sono le architetture, gli scorci, le strade e le curiosità
che fanno di Londra una tappa obbligata per ogni Architetto che si definisca
tale ma sono troppe per un solo viaggio o un solo articolo, a meno che
non si abbia un paio di anni a disposizione..
Londra è una città "mai finita", il consiglio è quindi
di tornarci più volte, per conoscerla meglio ed apprezzarne la
cultura e le continue trasformazioni; insomma, per me il cugino Avi si
sbagliava!
Una curiosità: vicino alla Saint Paul's cathedral si trova "Monument"
una colonna progettata da Sir Christopher Wren per celebrare la ricostruzione
della città dopo l'incendio del 1666 sulla quale si può
salire facendo 311 gradini; la particolarità è che proiettando
la stessa colonna a terra in direzione nord-est la cima arriverebbe nel
posto in cui l'incendio ebbe inizio, un forno in Pudding Lane eppoi arrivati
in cima si riceve un certificato che attesta la arrampicata fino al gradino
n° 311; oltre al panorama quindi può essere considerato una
specie di Master…
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