redazione p+A : [post n° 227155]

Approvati ufficialmente gli aumenti dei contributi Inarcassa

Con l'approvazione ufficiale delle modifiche allo statuto diventano definitivi gli aumenti dei contributi integrativo e soggettivo. Dal 2011 architetti e ingegneri, così come già avviene per avvocati e commercialisti, addebiteranno al cliente un 4% in fattura.
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[p+A news: Approvati-ufficialmente-gli-aumenti-dei-contributi-Inarcassa]
dna :
Mi auguro che almeno tra qualche anno questi aumenti riescano a garantirci una vecchiaia dignitosa...
luca :
peccato che i redditi più alti paghino meno di contributi, corrispondendo una aliquota ulteriore ridotta al 6%, una contribuzione regressiva che pesa su coloro che guadagnano meno, incredibile!
Da :
innanzitutto vorrei ringraziare la redazione perchè siete sempre precisi ed aggiornati, più dei nostri ordini.
poi vorrei chiedere se a qualcun'altro è arrivata una mail che anticipa una riunione delegati (ma non specifica di cosa..) per il 25 marzo a Roma in cui si parla di un effetto della riforma a partire da gennaio 2010. la lettera arriva da una mail: letteraaperta.milano[at]..
ed è firmata da nomi a me del tutto sconosciuti.
cos'è una forma di spam? mi chiedono di inoltrarla ad una serie di nomi, cosa che ovviamente non ho fatto.
grazie
gg :
x Da
saprai che si stanno svolgendo le elezioni per il rinnovo dei Delegati di Inarcassa. Sono i delegati provinciali, qualche hanno fa, ad aver votato a maggioranza la modifica allo statuto con questi aumenti.

Alcuni candidati hanno inserito nel loro programma azioni contro questi aumenti. Non sono in grado di dirti quanto siano attuabili nella realtà. Immagino che la maggioranza dei delegati all'epoca ha votato un aumento dei contributi a seguito di un resoconto finanziario della Cassa. Della serie, rischiamo il fallimento, dobbiamo aumentare i contributi. Si tratta di misure impopolari, se l'hanno fatto... Ma c'è chi sostiene che questi calcoli erano sbagliati.

Forse vuoi dire da gennaio 2011, o no?
Da :
x gg

questo è ciò che mi hanno scritto:

"Caro collega la presente per comunicarti che giovedi 25 Marzo è stata convocata a Roma l'assemblea dei delegati per ratificare il decreto interministeriale che approva la riforma finanziaria di Inarcassa nel senso che tutti conosciamo.
In realtà la convocazione è stata fatta
Da delibera prevede tra l'altro il passaggio del contributo integrativo dal 2% al 4% e l'aliquota da versare alla cassa dal 10 all'11,50% con effetto immediato a partire dal gennaio 2010..
Se condividi le preoccupazioni e le motivazioni della lettera allegata, nonché la nostra richiesta di sospensione del provvedimento ti preghiamo di unirti alla nostra richiesta esprimendo la tua adesione inoltrando a tua volta la presente mail all'elenco dei delegati qui sotto riportati
I colleghi di lettera aperta "

Capirai il mio sconcerto nel leggere tale mail.
gg :
quello che posso dirti è che né Roma, né Milano hanno dei Delegati architetti presso Inarcassa. Alle scorse elezioni non si è riusciti a raggiungere il quorum (neanche Firenze).
Quindi probabilmente sono candidati, e non delegati. O non sono architetti, ma ingegneri. Non saprei.

Mi preoccupa la questione della validità da gennaio 2010. E le fatture già emesse? Direi di non allarmarci, per il momento. Attendiamo notizie ufficiali dal Inarcassa.
geco :
agevolazioni ai giovani:

2010 - questo è il mio 4° anno e non usufruisco più delle agevolazioni per i nuovi iscritti
2011 - sarà il mio 5° anno di iscrizione......rientro nella agevolazioni.

C'è qualcosa che mi è sfuggita????
che pasticcio :
55 anni compiuti, 30 anni di contribuzioni ad agosto 2010, rientrerò tra i non "toccati" da questa lacunosa riforma? Ma si può fare una riforma con scadenze riferite alle annualità facendola partire nel bel mezzo dell' anno avviato? Ma con questa crisi si possono caricare ulteriormente le parcelle del 2% ? Ma chi ha già emesso richiesta di compenso (penso ai periti giudiziari penali con obbligo di notifica ) con gli importi definiti, come farà a riscuotere se varia la cnpaia e anche l'IVA, ma non potendo modificare gli importi notificati? Provo a rispondere: apra contenziosi con l'ufficio IVA, con la cancelleria del Tribunale, con i clienti, insomma " se la veda da solo" !
gianni :
Evviva!!! Lavoro sempre più scarso e contributi sempre più salati. Ma chi ci rappresenta vive su Marte? E poi riguardo la possibilità di riscatto dell'anno di servizio militare, perchè con l'INPS è gratuito e con Inarcassa no? Perchè?
Gianluca valle :
Un aumento di contributi semplicemente assurdo nel momento di grave crisi economica che stiamo vivendo, e che costringerà molti architetti a rivedere il proprio livello di vita, già duramente provato dall’abolizione delle tariffe professionali, con gravi conseguenze anche occupazionali per gli organici degli studi professionali,QUESTO E’ SOLO UN ESEMPIO DI QUELLO CHE PUO’ ACCADERE A NON ESSERE PIENAMENTE RAPPRESENTATI NEL COMITATO DI INARCASSA!!”
Stiamo correndo il rischio di non avere neanche un Delegato (a ROMA) che possa battersi, nel prossimo quinquennio (2010-2015) contro la presente linea di gestione di Inarcassa!!



gg :
AGGIORNAMENTO
Il nuovo contributo integrativo (dal 2 a 4%) entra in vigore nel 2011, mentre gli aumenti del contributo soggettivo dal 2010.

Vuol dire che dal prossimo anno fattureremo con il 4% e a fine anno pagheremo il contributo sulla pensione non più al 10% ma all'11.50%
gianni :
Concordo pienamente con le gravi preoccupazioni espresse da Gianluca Valle. Siamo imbarcati in una situazione che ridurrà drasticamente la nostra professione a pochi studi di grandi dimensioni (lo è già) mentre i piccoli spariranno. Con tutti i soldi già versati la pensione sarà un miraggio se non ci sarà più lavoro.
Ovviamente gli ordini professionali non fanno una piega.
Ma gli architetti hanno voce in capitolo???
giovanni sabia :
non tutti gli ordini sono rimasti a guardare.
www.architettiroma.it/servizi/sottoscrizioni/inarcassa/
E all'ultima elezione Inarcassa Roma, Milano e Firenze non hanno mandato delegati per mancanza di quorum.
Le sollecitazioni ci sono state, l'informazione pure, per chi ha voluto ascoltare. Se noi architetti non c'informiamo e non partecipiamo, non abbiamo alcun diritto a lamentarci,
Dopo, a cose fatte non serve a niente gridare allo scandalo, raccogliere firme che tanto non serviranno a niente.
Dov'erano gli architetti quando c'era da decidere?
gianni :
Giusta la critica per la scarsa partecipazione alle votazioni ecc..., ma i delegati che ci rappresentano, ingegneri o architetti che siano, dove vivono ? A loro la crisi non fà nulla? Comunque mi sembra che allo stato attuale esprimere le preoccupazioni e il disagio di questa situazione serva a formare (forse?) una nuova coscienza e a sollecitare chi di dovere a valutare realisticamente le decisioni. Troppo facile aumentare in maniera secca i contributi, senza correttivi! Non vorrei che fosse come per il prezzo della benzina. Mah.
jcalde :
Ma dove siano andate a finire tutte le ricchezze che la ns cassa possedeva anni addietro?
Ma siamo sicuri che i contributi li paghino tutti?
Io ho qualche dubbio.
Gianluca Valle :
Per quanto mi riguarda ho sollecitato l'ordine degli Architetti di Roma ad emettere vari comunicati per chiedere di andare a votare i delegati ed almeno uno è stato fatto ed attendo il secondo. Sembra che anche l'INARCASSA farà una comunicazione agli iscritti che non hanno votato di andare a votare. Adesso la palla è a noi Architetti se vogliamo cambiare la situazione dobbiamo votare, un detto latino dice:FABER EST SUAE QUISQUE FORTUNAE, tradotta letteralmente, significa "CIASCUNO E' ARTEFICE DELLA PROPRIA SORTE ". A voi le considerazioni ulteriori
desnip :
Non sono andata a votare per il delegato, all'ultima convocazione, proprio per rabbia e per protesta.
Se in passato hanno optato per questa riforma perchè non c'era altra scelta, almeno ci avessero informati... Cosa dobbiamo fare per informarci, telefornarli a casa e chiedere che decisioni hanno preso?
Gianluca Valle :
Questo è l'atteggiamento sbagliato, chi non vota per rabbia o per protesta non fa altro che avvantaggiare l'INARCASSA. Solo votando delegati senza altri fini oscuri riusciremmo ad ottenere quello che vogliamo e ci spetta. Forse è il caso di dire che molti delegati facendo il delegato ci campa votando a svantaggio nostro
desnip :
Hai ragione, Gianluca.
Ma se tu conoscessi, bene o male, tutti i tuoi candidati e ritenessi che nessuno di loro è la persona giusta, cosa faresti?
Gianluca Valle :
manderei tutta la documentazione per votare con la scheda di voto senza nome del canditdato, L'IMPORTANTE E' VOTARE. ricordati che per il quorum valela raccomandata contenente la dichiarazione, copia del documento di riconocimento in corso di validià e la scheda divoto sigillata, se vuoi andre di persona ilseggio è zona Lanciani (a Roma) se vui altre inf sono a tua disposizione
desnip :
Grazie...:-)))
Ma in realtà, se volevo andare di persona dovevo andare a Napoli semmai....
Gianluca Valle :
scusa ma non sapevo da dove scrivevi
Davide :
E con questo il nero in parcella trionferà! Piccolo calcolo per un reddito di circa 60000 € lordi:
irpef mediamente attorno al 30 %
irap 4%
addizionali comunali e regionali circa 1 %
cassa 14,5 % + 4 %
assicurazione rc professionale circa 2 %
Totale 55,5 % ( e non conto l'iva......)
CHE VERGOGNA
hanzali :
Perchè la cassa non ha pensato di allungare il periodo di contribuzione ol posto di aumentare le alliquote in un periodo di crisi economica e di gravissima crisi della professione? se si trovano delle protezioni per chi può essere meno fortunato ( malattie infortuni incidenti, ecc.)troverei più equo spostare a 67/68 l'anno per il diritto alla pensione. il limite di 65 anni era già 34 anni fa quando mi sono iscritto; in tutti questi anni la vita media si è allungata almeno di 5/6 anni.
mi chiedo poi quali investimenti faccia la nostra cassa per migliorare le performans dei propri iscritti? scuce qualche soldo per qualche azione di lobbing nei confronti del mondo: politico, istituzionale, imprenditoriale, civile, ecc.). Dopo i decreti Bersani che hanno aperto scenari nuovi per una professione di questi quasi singoli tuttofare che si trovano sempre più soli a combattere la battaglia dei ribassi.
in una società che tende all'eccellenza noi professionisti paradossalmente veniamo selezionati in base allo sconto; ci ritroviamo in un sistema che tende a distruggere quello che vorrebbe ancora più capace.
forse la professione andrebbe svolta in organizzazioni in grado di dare risposte a 360° , dove non ti posono colpire perchè non sei solo isolato,assorbito da tanti ruoli., in un ambiente dove la concorrenza sulla soluzione di picole porzioni di un problema è spietata.
E' un eresia pensare che la cassa finnzi degli studi, dei convegidelle campagne dentro e fuori per invertire il clima in cui ci troviamo a operare. Che stimoli i giovani a penare ad altre forme di aggregazione, dove esiste la pubblicita, il marketing come forma di porgersi all'esterno nei confronti : degli altri colleghi, dei produttori degli enti pubblici, della società civile ecc;
MP fero qui, se fatto rardy alla prosima la seconda puntata.
Channelbeta :
INARCASSA: IL CONTRIBUTO INTEGRATIVO DEL 4% PROROGATO AL 1 GENNAIO 2011

Nella riunione del 25 e 26 marzo 2010, il Comitato Nazionale dei Delegati ha deliberato la presa d’atto degli aggiornamenti, richiesti dai Ministeri Vigilanti in sede di approvazione della riforma, approvata dal Comitato a luglio del 2008. [...] segue:

www.channelbeta.net/2010/04/inarcassa-il-contributo-integrativo-del-…
Adriana :
Credo che bisognerebbe trovare una soluzione prima che molti architetti andranno a lavare i piatti a nero.
Possibile non possiamo riunirci in molti da tutta l'Italia e discutere.......si dice che l'unione fà la forza! Ma sul serio stiamo aspettando di finire per strada?
gianni :
Secondo il mio parere occorre rivedere le regole di rappresentatività degli architetti in Inarcassa e poi pensare a forme di partecipazione "dal basso" e territoriali.
Comunque se non ci diamo una mossa la nostra professione è destinata a scomparire. Ci saranno sempre più grossi studi super organizzati e le cosiddette "archistar", poi più nulla. Ha ragione Adriana.
gianluca valle :
Sicuramente vi è svuggito ma vi riporto qunto scritto nel Trimestrale della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti n°. 3.2009 anno 37 luglio/settembre 2009 “Bilancio consuntivo 2008” Pagina 14 e 15…Nel contesto della crisi finanziaria che ha investito nel 2008 tutti i mercati mondiali, i proventi totali derivanti dalla gestione del patrimonio di Inarcassa, al netto di imposte e oneri, sono risultati negativi per 226.084.855 euro ……. i proventi derivanti dall’investimento in valori mobiliari si sono attestati a - 238.285.855 euro, registrando un rendimento netto contabile negativo pari al -7,22%.” DA QULCHE PARTE IL DENARO DEVE RIENTRARE!!!!!!!!!!!!!!!!!
gianni :
Benissimo 1+1 = 2. Chi paga gli investimenti sbagliati?
Il denaro da qualche parte deve rientrare, e certo, ....per la matematica. Ma se i soldi si recuperano sulla massa degli architetti e nessuno paga gli errori di gestione, a me non va più bene. Bisogna cambiare registro!.
gianluca valle :
Per questo bisogna votare i delegati
giovanni sabia :
Andrei cauto coi giudizi sugli "investimenti sbagliati".

Finché l'allegra finanza internazionale ci ha consentito di usufruire delle tariffe previdenziali più basse del mercato, nessuno protestava. Anzi. Oggi che la bolla finanziaria è scoppiata si cerca un capro espiatorio, ma attribuire ai delegati inarcassa la colpa del tracollo dell'economia mondiale mi sembra un ragionamento piuttosto azzardato.

Non credo che oggi, onestamente, qualcuno possa ipotizzare di tornare indietro. E chi lo dice fa solo esercizio di populismo, una promessa elettorale che non potrà mai mantenere. Apprezzo le parole di gianluca in tal senso. Non facciamoci prendere in giro da chi ci racconta il contrario.

Consoliamoci col fatto che le tariffe INPS sono già quasi al 27%, contro il nostro 14.5% fra due anni.
gianni :
Sugli "investimenti sbagliati" credo che se c'è stato un rendimento contabile netto negativo del 7,22%, vuol dire che sono state fatte scelte sbagliate, forse attratte dalle aspettative della cosiddetta "finanza allegra". Non si cerca nessun capro espiatorio, forse sarebbe meglio trovare altre soluzioni, che non quelle semplicistiche di aumentare i contributi sulla massa degli architetti.
Adriana :
Infatti in Italia chi paga è sempre il povero.......il ricco non ha problemi!
I grossi studi non avranno mai problemi, primo perchè la finanza non controlla.... ci sono architetti che lavorano per questi signori a quattro soldi e molti a nero, secondo avranno sempre il lavoro perchè grandi sono le loro tresche anche con politici di turno. Comunque svegliamoci ......altrimenti abbiamo studiato per non fare nulla!!!!!!!!!!!!!!!!!!
oz :
Cari colleghi a questo punto dovremmo anche pensare a chi ha la gestione separata INPS che si trova a dover applicare una aliquota del 6% oltre a quella del 2% che divenerà 4% dal 1° gennaio percui tra due architetti iscritti allo stesso ordine un cliente si troverà a pagere il 10% l'altro il 4% e il principio della parità di trattamento tanto sbandierato dalla legislazione europea?
Cerco colleghi per ipotizzare una azione di Class Action nei confronti della Cassa Architetti se qualcuno è interessato lasci un recapito.
Gianluca :
Da informazioni ufficiose un delegato romano Ingegnere di Inarcassa mi ha detto che l'ultima riunione, per approvare i bilanci di inarcassa, sarà fatta A FINE MAGGIO A PORTO CERVO. CHE DIRE NOI PAGHIAMO E LORO SI DIVERTONO.
P.S.
SI MUOVONO CIRCA 200 PERSONE OVVIAMENTE A TUTTE VERRAì FATTO UN RIMBORSO SPESE
desnip :
e c'è ancora chi ha il coraggio di dire che i problemi di bilancio sono dovuti alla crisi internazionale? :-(
Gianluca :
e pensare che l'Inarcassa, aveva promesso agli iscitti terremotati dell'Abruzzo, un contributo che non ha mai dato
Allego una lettera de 2 aprile 2010 del presidente dell'ordine degli ingegneri de l'Aquila all'inarcassa

OMETTO GLI INTESTATARI

Oggetto: TERREMOTO ABRUZZO 6 APRILE 2009

Martedì prossimo è stato indetto il lutto nazionale in commemorazione del grave evento disastroso del 6 aprile 2009.
In un periodo breve successivo al sisma tutte le casse di previdenza ed assistenza dei professionisti hanno provveduto, senza troppi indugi e formalità, a liquidare ai propri iscritti indennità tali da compensare i disagi e parte dei danni subiti.
Ad un anno dal terremoto la nostra INARCASSA, nonostante le false affermazioni fatte a mezzo stampa, ancora non provvede a dare un segno della propria presenza e solidarietà nei confronti dei colleghi che hanno perso lo studio, il lavoro e la serenità.
L’Arch. Guido Tassoni, che si è fatto garante della situazione sin dall’autunno 2009, che in questi mesi ha lavorato all’Aquila e quindi conosce i problemi di questa città, non è stato in grado di portare a buon fine l’operazione relativa all’assegnazione dei contributi.
I nostri iscritti sono contattati dai funzionari Inarcassa per richieste di integrazioni paradossali, quali indicazione marca, costi e fatture relative ad attrezzature che si trovano in edifici crollati. Non vengono prese in considerazione istanze non prodotte sul fac-simile indicato da Inarcassa.
I colleghi si sentono mortificati perché avevano creduto nella propria Cassa nazionale, e si sentono fortemente presi in giro e delusi sulla maniera di gestione dei propri soldi.
La Pasqua di quest’anno sarà per i nostri colleghi ancora povera ma dignitosa.
Ad un anno dal sisma l’eventuale “obolo” di Inarcassa ha perso ogni significato.
In un Paese come il nostro, il cui territorio è a rischio sotto l’aspetto sismico e geologico, una Cassa come la nostra appare inadeguata e non garantista degli aspetti assistenziali nei confronti dei propri iscritti.
La mia nota sarà sicuramente seguita da smentite e proclami ma, credetemi, saranno ulteriori “chiacchiere”.
L’occasione del rinnovo INARCASSA sarà l’occasione per pensare insieme ad una nuova veste della stessa e per l’individuazione di persone che sappiano veramente rappresentarci a livelli istituzionale.
Si coglie l’occasione per inviare a tutti i colleghi italiani ed alle loro famiglie sinceri auguri pasquali.
Il Presidente:
Arch. Gianlorenzo Conti
pat :
mi aggiungo a voi ,sinceramente io che ho sempre amato il mio lavoro comincio ad avere una grossa nausea non sei piu tutelato in niente leggi leggini leggione che deve applicare, comuni sempre piu pignoli per essere gentili.clienti sempre piu esigenti ...pagamenti sempre meno garantiti e nessuno che ci tutela .Vi faccio una proposta cari colleghi non serve scrivere i nostri punti di vista che ritengo si eguagliano vediamo di avere un. idea per non lasciarci morire . IO sono pronta a lottare..
Gianluca :
anche io sono pronto e ho già iniziato a lottare contro Inarcassa.
antonio :
Trovo che il 14.5 sia eccessivo per chi ogni anno ha difficoltà a sostenere la spesa del conguaglio.
Evidentemente non si è a conoscenza delle effettive condizioni lavorative della maggioranza dei colleghi. Posso immaginare che la risposta sia: se non guadagni cambia mestiere. Sicuramente un limite temporale va dato, non puoi vivere cercando di dare il tuo contributo etico/professionale per sempre.
Arch. Viviana Villa :
Una vergogna, per quello che pagano gli studi come facciamo a vivere?Pensate ai giovani adesso, non al loro futuro...ammesso che si trovi ancora lavoro, ovviamente
Gianni :
estratto da: RELAZIONE sul risultato del controllo eseguito sulla gestione della CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA PER GLI INGEGNERI ED ARCHITETTI LIBERI PROFESSIONISTI (INARCASSA) relativa agli anni dal 2000 al 2005
www.corteconti.it/Ricerca-e-1/Gli-Atti-d/Controllo-/Documenti/Sezion…
Capitolo V
Risorse umane e strumentali
12. Costo degli organi istituzionali
........Gli emolumenti del Consiglio di Amministrazione, della Giunta Esecutiva e del Collegio dei Revisori sono stabiliti dal Comitato Nazionale dei Delegati; il Consiglio di Amministrazione stabilisce la misura delle indennità spettanti al Comitato Nazionale dei Delegati. Nel corso del periodo 2000/2004, il valore delle indennità e degli emolumenti sono rimasti invariati (il loro importo è rimasto fermo a quello deliberato nel 1996); dal 1° luglio 2005 questi importi sono stati rivisti.
Ai delegati continua ad essere corrisposto solo il gettone di presenza, previsto nei confronti di tutti i componenti degli organi collegiali per la partecipazione a ciascuna delle adunanze: esso è stato pari a 258 euro dal 1996 fino al 1° luglio 2005 ed è pari a 500 euro dopo tale data. L’indennità del Presidente, sempre a decorrere dalla stessa data (1° luglio 2005), è stata fissata in 12.500 euro mensili (6.456 euro mensili nel periodo precedente); al Vice Presidente viene corrisposto l’importo di 8.750 euro mensili (3.227 euro mensili prima del 1° luglio 2005). L’indennità mensile lorda spettante ai consiglieri, pari a 1.614 euro fino al 1° luglio 2005, è passata a 2.250 euro.
.......L’ammontare della spesa è funzione specialmente del numero delle riunioni del Comitato Nazionale dei Delegati, cui occorre rimborsare le spese di viaggio e soggiorno e corrispondere il gettone di presenza per ciascuno dei due giorni di durata media dell’adunanza. Rilevano altresì le spese per le operazioni elettorali negli anni in cui queste si svolgono e in ogni anno le spese inerenti al funzionamento dei vari Comitati consultivi previsti dall’art. 14 dello Statuto.
Interessante!
A voi le considerazioni del caso.
desnip :
@?$&°##*£#!!!!
Gianni :
Non ho capito il commento di desnip, è illeggibile, oppure ironico.
desnip :
ehmmm... sono parolacce in stile Topolino. Mai letto Topolino?;-)
Adriana :
Praticamente questa gente prende un sacco di soldi senza fare nulla? Bene....... ma perchè non parliamo con la Procura? Io non voglio arrivare al punto un giorno di pagare ed alla fine sentirmi dire hanno gestito male non ci sono più soldi . Voi cosa ne pensate?
desnip :
Magari non è che non fanno nulla...
E' che loro, oltre al loro lavoro di architetti, magari qualcuno è anche professore, ed altri incarichi vari, si raddoppiano anche i compensi nello stesso periodo in cui a noi vengono richieste lacrime e sangue....
Allora ti dirò, se loro facessero un passo indietro ed annullassero queste maggiorazioni di compenso, mi peserebbe un po' di meno l'aumento dei contributi.
Gianluca Valle :
Sono stato eletto candidato inarcassa per Roma. Rimango a disposizione di tutti (non solo provincia di Roma) per eventuali richieste e/o proposte da inoltrare ad Inarcassa. Per chi volesse contattarmi email
mn :
scusate.. ma a voi sembra normale che nel giro di tre anni noi passeremo ad una tassazione del 18,5% (contributo integrativo + soggettivo) dal 12% che è stato fin'ora, e non possiamo usufruire dell'estensione da 3 a 5 anni del periodo di agevolazione per i giovani???
l'inarcassa mi ha risposto come se nulla fosse che le modifiche peggiorative nella tassazione valgono ovviamente per tutti ed addirittura una parte di queste con valore retroattivo, mentre l'unica modifica migliorativa che hanno introdotto, per noi iscritti prima del 2010 non vale proprio!
io rimango allibita..
DIABOLIK :
Meglio fare all'americana. Visto che si stanno chiudendo molti istitui per via della crisi economica, sarebbe il caso di DEBELLARE Inarcassa. Ognuno si faccia la assicurazione sulla professione e sulla pensione dove meglio gli pare! Così il gioco è fin troppo truccato. Dimostriamo di avere un quartino di attributi. Cancelliamoci tutti da INARCASSA. E' finito il tempo delle frittole, di quando per andare in pensione si contavano gli ultimi 5 anni di reddito migliore; e adesso dovremmo pagare noi il tempo delle vacche grasse? NOOOO. Questa è l'ITALIA. Gia siamo stati buttati sul mercato con la bancarella a vendere la nostra professione al ribasso più assurdo; e poi i nosti(?), rappresentanti, colleghi (?) e tutori aumentano pure le tasse sull'aria che andiamo a repsirare? Bello sto gioco. Peccato che a dirigerlo siano, come al solito, e come in ohni cosa, soli in pochi seduti attorno ad un tavolo a gestire la sorte di miliardi di persone! Da sudditi 8come sempre), adesso siamo passati a SCHIAVI di serie Z! Evviva l'ITALIA. Meglio chiedere la Nazionalità al Kongo.
stefiù :
Ho appena ricevuto il bollettino MAV e di CC postale per il pagamento della seconda rata dei contributi del 2010. La cifra ivi riportata non corrisponde a quanto devo versare in relazione al mio regime agevolato: mi son iscritto ad INARCASSA nel gennaio 2008 prima del compimento dei 35 anni. Subito contatto INARCASSA. mi dicono che hanno cambiato statuto e che ora per motivi statutari è così. Mi è venuto un colpo e son molto imbestialito:
1) QUESTA MODIFICA E' ASSURDO POSSA ESSERE RETROATTIVA: ho letto lo statuto e è vero che prevedono, nuove norme per gli iscritti prima dei 35 anni (per 5 anni si può avere il regime agevolato, ma ora entro i 35 anni), ma niente per coloro che già ci sono in questo regime come me dal 2008.
2) MI DICONO DI AVERCELO COMUNICATO: non mi risulta! Ho controllato varie mail e la In-box Inarcassa ma niente. Comunque mi sarei aspettato di leggerlo in lettere cubitali.
3) IL MAV RICEVUTO E' LA SECONDA RATA: lo statuto prevede per il 2010 €1400 di contributo soggettivo minimo, ma noi abbiam già pagato una prima rata di soggettivo minimo da 416. o no? E quindi? C'è un errore?
4) PERCHè NON CE L'HANNO COMUNICATO NEL PRIMO BOLLETTINO? nEL PRIMO BOLLETTINO è SCRITTO CHE PRIMA E SECONDA RATA SECONDO IL REGIME AGEVOLATO è DI 304
Io sono allibito ed imbestialito.
Io scriverò direttamente ad inracassa e all'ordine al più presto e non escludo di rivolgermi ad un avvocato.
Ma cerchiamo di muoverci tutti insieme!
Ciao
fillo4 :
Concordo su ogni singola parola scritta da stefiù.
Stessa identica situazione situazione!!
Anch'io non ho ricevuto alcuna comunicazione e sul primo bollettino era chiaro il totale di 608 euro da versare in due rate di 304 euro con scadenze 30/6/10 e 30/9/2010!!!
Gianluca :
La speranza è l'ultima a morire!!!

Inarcassa più agevolazioni contributive per i giovani..o forse no

In materia di riduzioni contributive per i neoiscirtti, Inarcassa ha, con le recenti delibere del Comitato dei Delegati del 25, 26 e 27 giugno del 2008 e dei successivi 21 e 22 luglio, modificato i presupposti per il riconoscimento delle agevolazioni e la loro durata.
L'agevolazione contributiva è stata estesa al primo quinquennio di esercizio professionale anzichè ai primi tre anni decorrenti dall'anno solare di prima iscrizione ed è stata prevista la conservazione del beneficio anche in caso di cancellazione e reiscrizione durante il quinquennio.
Nel contesto di una norma chiaramente ispirata alla logica di offrire maggiori agevolazioni ai neoiscritti onde facilitare l'ingresso alla professione alleviando il carico contributivo nei primi anni d'esercizio professionale, appare intrinsecamente contraddittoria e illogica la norma che ha introdotto il limite dei trentacinque anni per il riconoscimento del beneficio e, per altro verso, sotto il profilo dell'assenza di una disciplina transitoria che consenta quanto meno la conservazione del beneficio per i già iscritti che abbiano già compiuto i trentacinque anni di età anagrafica o che siano in procinto di compierli, contraddittoria con la diversa soluzione abbracciata nel contesto della medesima riforma con rifeimento alle modificazioni dei criteri di accesso e di calcolo della pensione d'anzianità, laddove, in via transitoria, è stata prevista la conservazione dei pregressi requisiti e criteri di calcolo per tutti gli iscritti che abbiano già compiuto i cinquntacinque anni.
Procedendo con ordine, l'orginaria norma di cui all'art. 9, comma 4 della L. n. 6 del 1981, prevedeva l'agevolazione contributiva per il primo anno di iscrizione e per i due successivi per tutti coloro che si iscrivessero alla Cassa prima del compimento del trentacinquesimo anno d'età. La logica del riconoscimento dell'agevolazione nei primi anni di iscrizione all'ente di previdenza era chiaramente quella di agevolare l'inizio della professione mentre il limite dei trentacinque anni era legato alla presunzione di una sufficiente capacità finanziaria in capo a soggetti che, in via presuntiva stante l'ingresso tardivo nel mondo professionale, avessero già fatto il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Il principio ispiratore di base della norma è quello di agevolare l'inizio della professione essendo il limite dell'iscrizione infratrentacinquennale un limite esterno estraneo alla logica dell'agevolazione.
Così inquadrata l'originaria ratio dell'agevolazione contributiva per i neoiscritti, appare del tutto illogica e contraddittoria la norma che ha introdotto il limite finale dei trentacinque anni per il riconoscimento dell'agevolazione in evidente distonia con la volontà di implementare l'agevolazione riconoscendola per due anni in più.
Ed infatti se il limite iniziale dei trentacinque anni poteva giustificarsi per la presunzione di una pregressa attività lavorativa che muniva il professionista di sufficienti risorse per il pagamento del contributo pieno, il limite finale appare privo di qualsivoglia autonoma logica giustificatrice, atteso che tutti coloro che iniziano la professione si trovano nella medesima condizione a prescindere dal momento in cui la professione inizia.
Ma vi è di più.
Tutte le statistiche dimostrano come, attualmente, l'ingresso nel mondo professionale e, più in generale, nel mondo del lavoro avvenga più tardi che in passato e, anche sotto tale prospettiva, l'opzione di imporre il limite finale del compimento dei trentacinque anni per il riconoscimento del beneficio appare fuori dei tempi e, come si ribadisce, in totale contraddizione con lo spirito informatore della modifica statutaria, per non parlare dell'irrazionale conservazione dell'originaria previsione statutaria secondo cui l'agevolazione è riconosciuta solo in caso di prima iscrizione anteriore al compimento del trentacinquesimo anno (previsione superflua considerando che, in forza della modifica statutaria, il compimento del trentacinquesimo anno d'età rappresenta il limite finale per il riconoscimento del beneficio).
In definitiva, la modifica statutaria in esame che, apparentemente, sembra essere ispirata dall'intento di offrire maggiori agevolazioni ai neoiscritti in fase di inizio dell'attività professionale, nella sostanza, considerando il frequente tardivo ingresso al mondo professionale, finirà per essere molto raramente integralmente applicabile per l'intero quinquennio.
Un ulteriore profilo di manifesta iniquità dell'introdotto limite anagrafico per il riconoscimento dell'agevolazione è l'immediata entrata in vigore e l'assenza di un regime transitorio che quanto meno garantisca ai già iscritti la conservazione del beneficio per i tre anni previsti dalla previgente normativa anche in caso di raggiungimento del limite di età dei trentacinque anni.
L'immediata entrata in vigore della modifica statutaria e l'assenza di un regime transitorio, sotto un primo profilo, non appare del tutto in linea con il criterio di gradualità previsto dall'art. 3 comma 12 della L. n 335 del 1995 quale principio informatore dei poteri regolamentari degli enti previdenziali privatizzati e, sotto altro profilo, si palesa come un'opzione iniqua e contraddittoria con la diversa soluzione che le medesime delibere regolamentari hanno adottato con riferimento alle modifiche apportate ai criteri di accesso e calcolo delle pensioni di anzianità.
Per queste ultime, il cui peso finanziario appare sicuramente maggiore rispetto alle mancate entrate connesse al riconoscimento delle agevolazioni contributive oltre il limite dei trentacinque anni, è stata prevista la conservazione dei pregressi, più favorevoli, requisiti di accesso e di calcolo a tutti gli iscritti che, alla data dell'entrata in vigore delle delibere, avessero già 55 anni.
L'introduzione, con effetto immediato, del limite finale anagrafico dei trentacinque anni per il riconoscimento dell'agevolazione contributiva appare, in conclusione, intrinsecamente illogico e contraddittorio con diverse soluzioni adottate nel corpo della medesima delibera regolamentare; inoltre, l'assenza di un regime transitorio appare disallineato dal criterio della gradualità di cui all'innovato art. 3 comma 12 della L. n 335 del 1995

citrepe :
E' gratificante, anzi no direi molto gratificante ed appagante sapere che su ogni propria fattura emessa il 4% è di integrativo, il 14,5% di soggettivo, dal 20% al 40% circa di irpef, il 20% è di IVA, 20%-30% incidenza media spese dello studio professionale e con il resto uno vive...mi chiedo cosa possa rimanere in tasca ad un professionista di una fattura ??? Qualcuno dirà si ma il 4% e l'IVA la paga il cliente! E' vero rispondo come è pur vero che lo stesso cliente non è un osso da spolpare, pertanto è molto probabile che per rientrare nelle spese dovremmo abbassare in netto in fattura (che bello!!!) per far rientrare questi nuovi incrementi o potremmo perdere il cliente che è già schiacciato da altrettante aliquote fiscali per attività o redditi personali!!! E' tutto questo nel bel pieno della crisi economica...alla faccia del sostegno e della tutela delle professioni in un periodo di regressione...Vedrei bene l'apertura di un TG con la seguente frase "gli scenziati delegati inarcassa hanno varato le loro misure anticrisi che sbloccheranno la stessa a partire da gennaio 2011: AUMENTO DELLE ALIQUOTE FISCALI CON EFFETTO IMMEDIATO!". Come il titolo di uno dei film da me preferiti direi "NON CI RESTA CHE PIANGERE" (O RUBARE) ! In bocca al lupo a tutti i miei colleghi di inarcassa che condividono questo mio "filosofico" pensiero!!!!!!!
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