rsyellow : [post n° 236986]

Architettura e luoghi..luogo Italia

cosi pensavo di indirizzare l'argomento come avrebbe fatto e continua a fare il 'bravo' professore universitario

www.repubblica.it/cronaca/2010/07/13/news/le_mani_dei_casalesi_su_ap…

Ciao, R
sky :
...che tristezza! :-(
rsyellow :
..scusa, scusa sky, non volevo disilluderti..ma non voglio neanche che sprechi la tua vita inutilmente...

Art. 36. della costituzione:
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
ecc.

Art. 54. della costituzione:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Art. 52. della costituzione
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
ecc.

..ma credete davvero che non ci si possa liberare della mafia, camorra e ndrangheta? siete ciechi! Perche' lo stato non attiva ed impone la legislazione adeguata per liberarsene....il cancro malavitoso ha raggiunto oramai da decenni le radici e fondamenta dello stato civile..cio' che accade quotidianamente non e' altro che il riflesso di questo stato malato ed incivile che non cura e non vuol curarsi delle sue proprie malattie......

luca :
non vorrei essere polemico ma credo che citare in questo forum l'art 36 della costituzione non sia una idea felice, io non ho ancora trovato nessuno che lo rispetti. demagogia
rsyellow :
non c'e' polemica Luca; dopotutto non l'ho scritta io la costituzione. Quindi non c'e' nulla che possa fare per 'raddrizzare' una costituzione 'demagocica'...dopo tutto non sono io a soffrirne visto che all'italia ho rinunciato tempo fa.., come 'luogo' di societa' civile. E' come dire che pretendere di essere un paese civile e' demagogia, visto che in effetti e' un paese da terzo mondo..la parola demogagia poi e' tipica della 'cultura' politica italiana..il mio appello e' rivolto a giovani con un futuro da non buttare al vento, ma di investirlo all'estero, dove la parola meritocrazia significa ancora qualcosa. Garantito da qualcuno che e' dieci anni che vive all'estero. Un paese in mano alla criminalita' non e' diverso dall'iraq dove la gente che e' in cerca di una vita dignitosa fugge invece di sprecarla a combattere l'ignoranza malavitosa dilagante. E la famiglia? Fatevene una nuova all'estero. Dopotutto mamma e papa' vi hanno cresciuti per essere liberi, non per essere schiavi di una societa' criminale. Ve lo dico con tutto il cuore. R
arcistufa :
Per rsyellow, anch'io sto pensando di andare a vivere all'estero perchè non ne posso prorpio più! Non ho un papà architetto nè parenti alla lontana che lo sono e che quindi in questo periodo di crisi mi possono aiutare, ho cercato anche di dequalificarmi, non sono solo laureata ma anche specializzata, ma neanche quello!!!!!!!!!!! C'è speranza per pochi in questo paese e io non sono tra questi, poi leggi come oggi degli articoli in cui senti dire che ci sono tanti extracomunitari laureati che fanno lavori dequalificati rispetto la loro preparazione e che bisopgna fare qualcosa per loro per dargli la giusta dignità che meritano!!!!!!!! E noi ittaliani laureati e anche di più non meritiamo pari dignità? Io oggi riesco a stento ad arrivare a fine mese ed ho anche famiglia, l'unica cosa che mi è rimasta di fare è andare fuori e forse far valere che in quel caso sono io lìimmigrata bisognosa di aiuto!!!Tu dove sei andata ti sei trovata bene veramente fuori ti giudicano per quello che vali e no per chi conosci ?
luca :
Io in effetti mi sento sempre piu' lontano dalla preparazione universitaria e dal titolo preso son anni di sacrifici, dagli studi dove ho lavorato come caddista e dalla pubblica amministrazione dove ho lavorata a tempo determinato. Di fatto mi trovo a fare un lavoro ripetitivo e stupido che sto iniziando ad odiare come tutti gli altri colleghi lauerati che passano le giornate con me: la biologa, il laureato in lingue, l'ingegnere, o anche che ha fatto farmacia è incredibile ma siamo tutti infelici lavoratori della stessa cloaca. La cosa che stanca di piu' non è il lavoro che si fa ma lo stipendio che non arriva a 1000 euro e l'umiliazione continua che si ha nell'essere adulti anagraficamete ma lattanti finanziariamente. (scusatemi ma in questi giorni si e' acutizzata la mia depressione) Sono tutte le sere spero che il giorno dopo mi arrivi una qualsiasi chiamata di lavoro, ma mai nulla di decente e io sono sempre piu stanco e demotivato specie se rileggo l'articolo della costituzione che prima e' stato citato.
rsyellow :
..questo articolo e' per te.. http://miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/notizie/dettaglio/mete…
non saresti un immigrata all'estero , almeno io non mi sono mai considerato cosi, saresti una professionista che offre le sue competenze a persone che le danno un valore 'dignitoso'. Non troverai il paradiso ma neanche il caos. Io dove sono, ero andato solo per imparare un'altra lingua, ed avero circa 30 anni. Questo, dopo un esperienza lavorativa di tre anni in italia, deludente e deprimete. Il risultato e' che sono rimasto; il rispetto per il lavoratore in generale e' assoluto. Nessuno si sognerebbe di trattarti cosi' come ti trattano in italia. Nostalgia? Certo qualche volta; cosi quando accade salgo su un aereo e sfrutto quello di bello che e' rimasto dell'italia..senza che ti rovini il fegato.. Non e' facile in questi periodi,..ma non e' impossibile, e neanche un miraggio [come in italia]..
KITTY :
la butto là, per provocazione.

Parlate di scappare all'estero, a chiunque scrive qui insoddisfatto consigliate di scappare all'estero.

A questo punto quelli veramente coraggiosi sono quelli che restano.
Ily :
Brava Kitty, finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno!!
Estero, estero, estero, e chi vuole vivere nella città dov'è nato e cresciuto, perchè ama la sua cultura, le sue radici, le sue tradizioni, i suoi amici e la sua famiglia, o semplicemente la sua terra, e vuole restare sapendo che farà molta più fatica?
E' soltanto da ammirare.
geco :
chi scappa evita il problema... chi rimane tenta di risolverlo!!!
soliman :
io e´da 4 anni che vivo e lavoro all estero, non mi sento ne´un eroe ne´un codardo, anche perche´dove sono adesso sono piu´vicino a casa che se lavorassi a roma.
ora io starei ponderando la scelta opposta, raccogliere bagagli e tornare, il problema e´che oggettivamente fino ad ora non ho trovato alcuno valido motivo professionale per tornare.
ammiro profondamente invece chi e´rimasto e prova a cambiare le cose da li´, ma il problema e´per quanto tempo si e´dispposti a "combattere"?
saluti
KITTY :
soliman
non è che tu sei più coraggioso o codardo, alla fine sono scelte, quello che mi fa specie è "l'andazzo" che spesso si legge anche qua sul forum.

A chi alle prime armi chiede consigli si danno due risposte solitamente
1. emigra
2. specializzati in una nicchia in cui non esercita nessuno.

Il primo consiglio può essere valido per chi può farlo, perchè ci sono persone che per motivi privati non possono spostarsi.
Il secondo vuol dire tutto e vuol dire niente...

Nessuno che dice di mettersi sotto e impegnarsi anche con le DIA più insulse... non è che all'estero c'è il paese dei balocchi tutti architetti, tutti pagati profumatamente, tutti ultrasoddisfatti...
rsyellow :
Ily, tu parli di radici..ma io non mi sono mai sentito una 'pianta'..si tratta solo di fare un giusto bilancio [scherzi a parte]..ricordati che siamo stati un popolo di navigatori ed esploratori..Marco Polo, Cristoforo Colombo, et...la cultura cattolica e' da elogiare pe il senso della famiglia che abbiano noi itaoliani, ma questo non vuol dire seppellirsi dove si e' nati quando non ti e' data l'opportunita' di sopravvivere....l'essere umano 'sopravvive' dove puo' 'prospera'..e' certo che sono scelte molto delicate e personali..buona fortuna
leli :
rsyellow !!! Sei un grande!!
soliman :
@ kitty

capisco esattamente quello che intendi. di fatti la mia scelta di andare all´estero e´stata una scelta personale, dopo la laurea ho preso, me ne sono andato , mi son trovato bene e mi son fermato.
ora come dicevo pensavo di tormarmene in italia, non subito ma ci sto iniziando a pensare.
sul fatto che l estero non sia un paradiso, sono assolutamente d accordo, e poi diro´una cosa controcorrente ma non credo che all estero ci sia tutto questa qualita´...
saluti!
desnip :
Il lavoro all'estero è senz'altro più dignitoso e soddisfacente, ma penso sia inteso sempre come lavoro dipendente.
Io voglio essere libera di decidere quando e quanto lavorare, quando andare in vacanza, se svegliarmi più tardi a costo di fare notte per recuperare, prendermi un'ora per andare dal medico o dal parrucchiere, ecc. il tutto senz'altro con minore soddisfazione economica e più precarietà, ma padrona di me stessa.
penso che questo tipo di scelta all'estero sia impossibile o quantomeno molto difficile...
soliman :
desnip,
hai centro il punto che mi sta spingendo a pensare al ritorno, dopo aver lavorato per 4 anni, accumulato piu´o meno esperienza che vorrei vedere se riesco a fare fruttare, il discorso per provare qualcosa di proprio per me e´legato all italia, il punto e´se vale la pena abbandonare condizioni lavorative discrete per un salto nel buio...
m. :
son scelte ...ammiro chi se ne va, e chi resta e lotta! sinceramente io sto perdendo le speranze. .. andar via non me la sento, continuare a cercare in italia in questo ambito perennemente precario neanche...quindi l'unica cercare un altro tipo di lavoro più stabile! ed è quello che sto tentando di fare...bella l'architettura studiata all'università, ma poi il mondo del lavoro è un altra cosa, e se non sei figlio d'arte, non hai speranza!
desnip :
fare il salto nel buio, no... non credo sia il caso, soprattutto se si ha una famiglia a cui pensare oltre a sè stessi.
Il mio è un caso "patologico", perchè anche quando lavoro per altri, in realtà lavoro "con" altri, ho sempre avuto la massima indipendenza (l'unica cosa buona che ho avuto)...
Quindi quando sento gli altri che parlano del capo, del preside (chi insegna) o cose simili... mi viene un attacco di allergia acuta!
arcistufa :

giusto ognuno fa quelo che pensa sia più giusto per se stesso! Ma veramente non si è codardi perchè uno se ne va invece di rimanere? Allora continuiamo tutti a sperare che qualcosa cambi, ma se è la prima volta che storicamente noi giovani stiamo peggio dei nostri vecchi perfino se laureati e poi pvoi pensate che prima o poi finiranno tutti questi figli di o nipoti di da lasciare il posto anche a noi figli di gente qualunque che ha creduto in un sogno ma che qui non porta a niente. Ebbene io il salto nel buio lo voglio fare prorpio per mia figlia per fargli avere un giorno occasioni migliori in un posto dove la meritocrazia spero conti veramente! E poi il mondo è bello perchè è vario!!!!!!!!!!!
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