MELANIA : [post n° 239657]

CONSIGLI

ciao,
sono laureata da 2 anni, lavoro presso un piccolo studio con collaborazione occasionale (nel 2011 aprirò p.iva) guadagno 700€/mese 8h al giorno; sto imparando molto e sono contenta della scelta fatta.
il mio dubbio è: continuo con la "libera professione" o opto per una scelta + "sicura". mi hanno proposto di lavorare al punto vendita di una ditta (quindi vendita + progettazione).
Voglio iniziare a pensare al mio futuro e avere certezze (anche economiche) contando il fatto che la mia laurea non permette di firmare molti progetti come per esempio una semplice DIA.
chiedo a voi magari con un po' di esperienza alle spalle...
GRAZIE MILLE
KITTY :
a bruciapelo ti dico fatti assumere dall'azienda.
Hai contributi, malattie, ferie, maternità...
archi cosa? :
secondo me ti conviene fare la scelta più sicura perchè la libera professione è veramente troppo difficile soprattutto in questi tempi di vacche magre... te lo dice una architetto di 45 anni che dopo tante collaborazioni, l'esame di stato e specializzazione si trova con un pugno di mosche in mano... All'interno dell'azienda potrai poi evolvere e poi è sempre una buona esperienza da mettere in curriculum. Forza e coraggio e non fare quello che ho fatto io...
MELANIA :
premetto che la modalità d'assunzione è ancora da chiarire, a breve farò il colloquio, però i dubbi sono tanti e se effettivamente riuscissi ad entrare in questa ditta qualche sicurezza in più credo proprio di averla!
vi farò avere presto mie notizie, magari con qualche delucidazione in più!
GRAZIE ANCORA
Dany74 :
Cioa....neanche a dirlo vai con l'azienda...così forse potrai programmarti un po' il futuro con maggiori certezze...e non è da escludere che in questa azienda non riuscirai ugualmente a toglierti delle soddisfazioni...forse anche di più...in bocca al lupo da uno che alla fine ha optato per quest'ultima soluzione senza alcun rimpianto...anzi...!!! ;-))
leli :
Opterei per farsi assumere!!
massimiliano... :
...ok alla sicurezza economica ma...fai anche la scelta che ti rende piu' felice e che ti appaga di piu' professionalmente! se tutto si limitasse alla "fine del mese" allora avresti dovuto scegliere un lavoro come impiegata appena diplomata...ora avresti gia' maturato alcuni anni di contributi e "ragionevoli' stipendi.
presumo tu sia in una fascia d'eta' tra i 25-28 anni...se non hai una imminente emergenza economica...prova a considerare anche la scelta che ti rendera' piu' felice!
Kia :
x Massimiliano:
purtroppo questi treni (l'azienda) nn passano molto spesso...io se fossi in lei opterei per l'azienda. Poi se nn le piace, fa sempre in tempo a ritornare a farsi sottopagare in uno studio!!!
Per quanto riguarda la vita lavorativa negli studi....purtroppo le soddisfazioni raramente ce le avrai tu, più spesso ce le avrà il figlio del capo perchè è lui che si occuperà dei progetti mentre tu disegni o rispondi al telefono!!! (vabbeh, adesso ho un po' esagerato ma il succo è questo...).
Isil :
x Kia:
non hai esagerato, è così. Lo leggo troppo spesso ma sopratutto lo vivo. Noi architetti figli di nessuno dobbiamo fare doppia gavetta, oltre ad imparare dobbiamo sopportare i capricci di ki ha già la strada spianata..... e può essere deprimente!
x melania:
accetta........ fai sempre in tempo a tornare indietro. La vita da libero professionista è dura, povera di soddisfazioni e ricca di sacrifici! L'eventuale assunzione ti darebbe diritto a cose sconosciute per noi poveri finti liberi professionisti e cmq, se proprio poi vuoi intraprendere la libera professione puoi sempre chiedere un part time!
massimiliano... :
...contenti voi!
dal messaggio di melania mi e' parso di capire che, pur con uno stipendio molto basso, e' contenta del lavoro che sta facendo e delle potenzialita' che possono aprirsi.
Ripeto: se non ha una necessita' o emergenza economica immediata puo' anche considerare la scelta di fare un lavoro che le piace veramente e che le potra' dare grandi e remunerative soddisfazioni nel futuro! a lei la scelta che la rendera' serena e realizzata! Mi dilungo per aggiungere che si puo' essere serene e realizzate anche passando i surgelati sul nastro scorrevole del supermercato (non certo per le soddisfazioni professionali ma per altre priorita' che si possono dare alla propria vita: figli, famiglia, altre passioni) ma se la giornata lavorativa deve trasformarsi in sospiri e sguardi nel vuoto pensando "ahhh se avessi continuato a fare l'architetto" allora diventa una vera tortura e frustrazione! melania (fortunatamente) ha la possibilita' di poter scegliere...scelga quali sono le sue priorita'!...e che sia felice!
Isil :
x massimiliano:
si intende se uno stà bene economicamente, non ha preoccupazioni di non riuscire a pagare l'affitto e le bollette, di vedersi negato il mutuo perchè prende una miseria, i parametri di scelta sono diversi. Ma se non si hanno le spalle + che coperte...meglio coprirsele! Avendo un secondo lavoro puoi permetterti di dire NO a chi ti vuole pagare 2 lire perchè considera il tuo lavoro privo di valore. Io la vedo così e mi sento di dare queto consiglio.......perhcè poi se rimani senza soldi non c'è + scelta possibile........................
Kia :
x Massimiliano:
io sono d'accordo con Isil....poi ora ho letto il post iniziale di Melania che dice che da 2 anni è a 700 euro....da DUE ANNI, volevo sottolineare.
Ho capito che bisogna imparare.......ma deve esserci anche un minimo di progressione nello stipendio altrimenti se si vuole aprire la partita iva come fa con 700 euro?!!!!
E poi mica si parla di andare in miniera: è una azienda!nn penso che si passino 8 ore a fissare il vuoto, anzi!!!
Kia :
Poi, si intende, che se uno ha le spalle coperte e la casa e le bollette gliele paga papà, può anche lavorare per diletto personale pure gratis....
Ily :
Beh io ho la mamma che mi paga le bollette, ma ti garantisco che mi scoccia assai lavorare per 1000 euri lordi al mese.
Kia :
x Massimiliano:
Poi, bisognerebbe essere abbastanza sicuri delle "potenzialità che possono aprirsi"...del tipo: la fanno socia?prima di restare ancora a 700 euro....perchè se nn siamo noi per primi a valutare un po' di più il nostro lavoro negli studi (che nn siano di nostro padre o di qualche parente stretto che poi ce lo lascerà) e a richiedere nn dico compensi pazzeschi ma per lo meno il giusto, è chiaro che l'architetto di turno continuerà a pagarti 700 euro a vita!!!
Ho capito che se ti piace il lavoro ti sacrifichi...ma la laurea in architettura deve permettere oltre alle soddisfazioni personali (che nello studio altrui secondo me difficilmente arrivano) anche di campare.
Kia :
Per RI-valutarsi basta poco: pensate alla segretaria diplomata che risponde al telefono e apre la porta a non meno di 1000 euro e con contratto. Noi negli studi abbiamo lauree, abilitazioni, magari master e qualche corso, disegnamo, ragioniamo sui progetti e su come presentare una pratica, andiamo in cantiere come aiuto D.L, andiamo in mezzo allo schifo per fare rilievi, sappiamo pure noi rispondere al telefono, prendere un appuntamento e aprire la porta......mi pare che basti per arrivare almeno e dico ALMENO a 1000 euro, o no?
Ily :
X Massimiliano:

Il bello è che i titolari dello studio contano proprio su questo: che ci piaccia il nostro lavoro e che ci sacrifichiamo per non si sa cosa.
Poi però, vedersi massacrare le proprie idee dal capo (perchè di quelle buone i meriti se li prende lui), piegare tavole, disegnare fino alla nausea, compilare moduli per dia non nostre, fare le code alla posta, rispondere alle email, fare fax, rispondere al telefono non mi sembra particolarmente entusiasmante, come lavoro (sopratutto per due spicci).
Già il fatto che molti esordiscono con "prendo due euro MA STO IMPARANDO MOLTO" mi suona molto sospetta come frase, perchè da l'idea del voler giustificare il capo e volrsi svalutare.
Se poi fissi figlia di architetto e mio padre mi desse 700 euro al mese dopo due anni gli sputerei in un occhio, semplicemente.
Dany74 :
Scusate l'intromissione....quoto Ily e Kia, ve lo dice uno che ha studiato per 10 anni, ha due lauree in architettura (no 3+2) e che mentre studiava ha bazzicato per gli studi (quindi 10 anni) e le conclusioni sono....se vuoi lavorare come architetto devi: a) essere figlio di un architetto, b) agganciarti alla corrente della politica, c) avere il padre impresario edile o altro settore legato all'edilizia, d) doti fuori dal comune che ti permetteranno di distinguerti dalla massa....pertanto volendo farmi una vita ho abbandonato momentaneamente il giro degli studi e mi sono inserito in un'azienda che comunque opera nel settore. Non ho rinunciato, in un futuro spero prossimo a rientrare nella libera professione, però adesso l'essere dipendente e retribuito (finalmente in maniera ragionevole e congrua alle mie prestazioni) mi ha permesso di organizzarmi il futuro con qualche certezza (tipo essere indipendente dai miei, sposarmi, comprare casa, ecc...e con i tempi che corrono ritengo non sia poco). Daltronde, siamo realisti, ormai i piccoli lavori o le abitazioni unifamiliari nessuno li fa più...tutto ruota intorno alle lottizzazioni che prendono sempre gli stessi studi che hanno i soliti agganci...o si campa con i piani di sicurezza...oppure con le piccole ristrutturazioni concesse di tanto in tanto da qualche legge condono non si va lontani...meditate gente, meditate...per la cronaca, in italia ci sono circa 1000 persone per ogni architetto... ;-))
zit :
Allora, è più o meno la situazione di fronte alla quale si ritrovano molte persone di mia conoscenza, fortunate :) e meritevoli.
Non conosco la Sua situazione ma mi pare di capire che non è in possesso di una laurea magistrale. Lavorare per un'azienda garantisce delle sicurezze che uno studio professionale, a meno che non vi si ricopra una posizione di responsabilità, non può garantire (sempre che non sia costretta a lavorarvi a partita iva a quel punto non cambia molto, anzi pagare i contributi inps e non avere una cassa di riferimento come nel casi dei geometri e degli architetti è un ladrocinio ed i contributi sono molto elevati)pertanto se Lei dice che il Suo titolo è comunque limitato in termini di responsabilità all'interno di un processo edilizio, stringere i denti per imparare una professione che alla lunga non potrebbe comunque esercitare autonomamente (quando i tempi miglioreranno....se miglioreranno...)in uno studio forse non è la scelta migliore.
massimiliano... :
x ily & Co.
la cosa paradossale 'e che in linea di massima io condivido pienamente il vostro pensiero e punto di vista, difatti ho lasicato il "bel paese" da alcuni anni proprio perche' questa "perversione professionale" mi cominciava a diventare un po' stretta!
http://blog.professionearchitetto.it/maxdaurelio/
pero' non si puo' generalizzare e non si puo' arrivare alla conclusione che ogni architetto deve essere a sua volta figlio di...un altro architetto ;-) e cosi' via. altrimenti la professione sarebbe finita!
non posso credere che difronte alla domanda di una giovanissima professionista, tra la scelta di ambire alla professione o al posto sicuro in ufficio,...non vi sia altra soluzione che la seconda.
Dany74 :
Per massimiliano...
anche io condivido quello che sostieni tu ma...nel bel paese...la faccenda è un po' così....è inutile far finta che la situazione sia diversa da quella che in realtà è e che...nella maggiorparte dei casi...i giovani denunciano. Purtroppo è un mal costume del nostro paese, comunque, come tu stesso hai scritto nel tuo post, tutto dipende dalle esigenze che poi ogniuno di noi ha e le scelte devono essere commisurate a queste esigenze. Se uno ha pazienza, tempo e soldi (da parte) di aspettare fino a 40-45anni per riuscire a farsi un suo giro sufficiente a poter sopravvivere in termini economici...allora benvenga!!! Evviva il belpaese....!!!
Kia :
Beh, la scelta si fa in base a quello che uno può permettersi. Io per esempio nn mi potrei permettere di stare 2 anni a 700 euro ora come ora. A 700 ci sono stata appena laureata per qualche mese ma stavo ancora a casa dei miei genitori. Adesso nn potrei proprio, tra affitto, inarcassa, ecc.ecc...anche se il lavoro fosse il più bello del mondo.
Kia :
...e concludo il post precedente, dicendo che spesso ci facciamo "intortare" dai datori di lavoro che ti promettono questo e quello in termini di apprendimento, esperienza in cantiere, ecc.ecc. ma se nn stiamo attenti rischiamo di farci nn due ma anche 3 o 4 anni a 700 euro nella speranza di nn si sa bene che cosa. Poi arrivano presto i 30 anni....e allora iniziano pensieri di altro genere....del tipo: posso permettermi una casa? posso permettermi un figlio? I genitori che ti danno una mano nn sono eterni!....per questo sostenevo che la scelta dell'azienda potesse essere conveniente.
Poi per quanto riguarda il fatto che bisogna essere "figli di..." per lavorare con soddisfazione e nn per una miseria, per carità nn è sempre così, ma da quando sono in questo studio nn faccio altro che sentire "salutami tuo padre", "salutami tuo zio", ecc.ecc. (sia per altri studi con cui collaboriamo che per imprese edili).
sil :
appoggio in pieno Kia ed aggiungo che, siamo anche noi che accettando certe condizioni ci facciamo un danno uno con l'altro. Conosco molte persone che non hanno ambizioni e quando hanno la famiglia che li mantiene e i soldi per uscire a cena sabato sera sono contente e 700 euro eal mese a loro bastano ed avanzano; finchè c'è in giro gente così, per chi ha un minimo di amor proprio e desiderio di affermazione personale, è veramente dura...
Ily :
X Sil

Il problema è che a giro non trovi altro...
1000 euro lordi sotto casa sono meglio di 1300 lordi se ogni giorno perdo 2 ore tra andare e tornare dal lavoro, devo pranzare fuori e ogni mese spendo 200 euro di benzina...
:-(((
Kia :
x Ily

Ok che se uno ha bisogno di lavorare accetta quello che trova (preferibilemente nn in nero) e intanto si guarda in giro per vedere se capita qualche altra opportunità.
Quello che dico io è che nn bisogna stargli troppo dietro agli architetti degli studi e fare invece un po' il proprio interesse. E nn nascondersi dietro il "ma sto imparando tanto". E' chiaro che nn c'è un limite all'apprendimento. Anche il professionista affermato può imparare sempre qualcosa di nuovo. Ma questo nn giustifica l'essere pagato 700 euro a vita perchè ci sarà sempre qualcosa da imparare. Questo vale per tutti i lavori penso.
Altra dritta di un contratto (se l'azienda te lo fa) è che ti puoi permettere pure di ammalarti (pensa che roba!!!!incredibile!!!!) in santa pace! io qualche anno fa ho avuto uno stop di 3 settimane per un malanno e oltre a stare male di mio ero pure angosciata per il lavoro.....pensate a come siamo ridotti.
Per nn parlare poi di una eventuale maternità....se capita e lavori in uno studio a partita iva sei fregata!

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