Edoardo : [post n° 246233]

C'è qualcuno che legge...

...che lavora da una "archistar" o mega-studio, che possa riportare una esperienza di soddisfacimento e riuscita personale ANCHE dal punto di vista economico?
Uno/a insomma che è entrato stabilmente in uno staff attraverso solo il suo lavoro e le sue capacità e possa rappresentare un riferimento per noi, una speranza?

La mamma di un mio amico conosce uno che entrò nel RPBW (Renzo Piano) anni fa.
Ebbene la madre di questo ragazzo, vedova, dovette rimettersi a lavorare a 60 anni per mantenere il figlio, a cui non veniva dato nulla o quasi. Dopo 5 anni fu preso nello "staff".

Ecco, io vorrei sentire qualcuno di questi che cosa ha da dirci, ma, perchè no, se anche un architetto famoso vuole postare la sua storia sarebbe molto bello, per esempio farci capire come si possa da una provincia, passando per Parigi, ad esempio, riuscire ad avere commesse da decine di milioni di euro... ...qualcuno che ci spiega perchè alcuni vincono concorsi ed altri no...

Io presi un sentiero comodo anni fa, pensando di riuscire ad agganciare quello che portava alla vetta, guardavo anche l'aspetto pratico. E allora sbagliai.
Lo vedo adesso che sto sanando una pensilina da giorni, che il sentiero facile mi avrebbe portato in un punto morto, avrei dovuto essere più scaltro e giocarmi tutto a 27 anni, ora forse è tardi, non ho niente in mano.

Vorrei sentire un'esperienza di chi stà al di là del muro, di chi ce l'ha fatta, io non potrò forse mai più.

Grazie.
Isil :
Ottima idea Edoardo! Sono tutto orekkie!
Ily :
Cioè questo lavorò da Renzo Piano per CINQUE ANNI (CINQUE!!!) PRATICAMENTE GRATIS?!?
E la mamma di questo non gli diceva niente?!?
Cioè posso capire (anzi, no, non lo capisco) sei mesi, al limite un anno, ma non CINQUE ANNI.
Io ringrazio il cielo di aver trovato lo studio dove lavoro (piccolo studio tecnico di geometra). Adesso, dopo quasi tre anni di gavetta (pagata poco ma di più che in altri studi, e sempre regolarmente, e comunque con orari decenti, lavoro sotto casa, praticamente 0 straordinari e ferie d'agosto pagate e anche rispettata come persona) forse si sta aprendo qualche prospettiva di crescita sopratutto economica.
Ho deciso di restare qui, anche se mi chiamasse Fuksas o Renzo Piano.
Edoardo :
Così mi ha detto questa signora... ...mi ha detto che la madre si è rimessa a fare la sarta per mantenerlo.
Il bello è che non sono monasteri dove sia il ricco sia il povero fanno la stessa vita... ...tu puoi avere le pezze al culo e il tuo vicino di postazione/collaboratore può arrivare con un Porsche 911 perchè figlio del primo avvocato di Genova.
Per me questo è disumano... ...ma sono, appunto, curioso di sapere se questo sistema che privilegia, prima ancora del merito, l'appartenenza a determinate fasce sociali piuttosto che ad altre, fa parte del gioco o meno per poter esperienzare dagli unici detentori della possibilità di fare architettura, ora che nessuno più lavora, e se lavori devi fare il geometra.
E vorrei saperlo dalla bocca di una archistar, magari, quelle archistar radical-chic.
Edoardo :
Per esempio chi entra (credo dopo un pò di gavetta) come collaboratore riconosciuto dalla Hadid a Roma prende 2.700 euro al mese. Mi è stato detto da un amico che conosce una che è entrata lì.
Gli ho chiesto come avesse fatto ed egli ha risposto: "E' amica del selettore del personale dello studio, altrimenti sarebbe stato impossibile".

Auspico smentite da parte di chi conosce meglio queste realtà ne fà parte, sono curioso, anche perchè non sono un verduraio, potrei io stesso essere parte di uno di questi studi se non un titolare, non ho complessi di inferiorità.

Vado a fare le foto della pensilina del paesello (col mio quasi macchinone, però), ciao.
realty :
Edoardo, mi diceva una mia collega che una sua amica lavorava presso un'Archistar a Roma, ma prendeva 500 euro in nero e sgobbava di brutto insieme ad altre 50 persone, arrivata li sempre tramite qualcuno......quindi non ci spererei tanto in questi benefattori archistar.........
Io, come te, ho scelto la provincia, dove si vive decisamente meglio e si può sperare di emergere dalla massa. In città si vive una merda....., poi sono fermamente convinto (se scruti un po in giro ci arrivi...) che per diventare archistar devi scendere sempre a compromessi, generalmente di tipo politico, il più delle volte neanche trasparenti......, hai voglia tutte le pippe sulla bravura e sulla scaltrezza ma se non ti esponi in certi sensi resti sempre dietro a chi lo fà.........
ovviamente dipende anche da quello che uno desidera, dal tenore di vita che pretendi e cosi via......, è ovvio che se c'hai i quattrini di partenza è tutta strada spianata e stai già in certi circuiti, se no è tutta in salita, te lo dice uno che in salita ci stà, che conosce gente incapace ma ricca e fortunata perchè eredita sto mestiere e che sta più avanti di me......mortacci mia........
Alfonso2 :
Edoardo, a quanto pare ci incontriamo nuovamente in un post. Non voglio parlarne qui, se vuoi ti posto una mail in cui dialogare tra di noi. La storia della hadid a roma è una balla. Ti assicuro che so quello che dico. Chiedi a quello che te l'ha raccontato secondo lui in quanti sono in quello studio. Intendo solo a Roma.
Edoardo :
Ok, il paradosso espresso fà leva proprio su questa dicotomìa tra l'Architettura, appannaggio di chi può progettare, e l'edilizia corrente, in cui rimaniamo incastrati spesso tra i geometri e gli ingegneri (che si preservano però grazie, giustamente, a Santa Sismica).

L'Architettura costa, lo squilibrio tra chi se la può permettere e chi non può è terribile, ora con la Crisi più che mai.
Io se potessi lavorare ad un progetto mio, non solo mio ma anche mio, starei sveglio la notte... ...non è lo sgobbare che mi spaventa, d'altra parte come secondo lavoro ho ideato, sviluppato e chiuso almeno una dozzina di progetti... ...nei week end, la sera e all'alba.
Mi fà solo schifo che certe realtà vivano al di sopra della crisi e chi deve emergere viene gambizzato anche da logiche di "preservazione", antitetiche alla meritocrazia, che selezionano sulla base delle possibilità economiche personali di ognuno di noi.
E' inutile nascondersi, il 99% di noi non è realizzato, e la dimensione ideale resta laggiù, irraggiungibile con mezzi convenzionali quali l'intraprendenza, la bravura, la volontà.
Almeno così la penso io.

Alfonso, se ti và, queste tue informazioni/esperienze mi arricchirebbero (tranquillizzerebbero?) molto.
Claudia :
Ho un amico che ha lavorato qualche mese a firenze allo studio di un noto architetto fiorentino.Non è un archistar ma è un professionista di fama mondiale con studi anche all'estero.Il punto: tutti quelli che hanno lavorato per lui, erano assunti come collaboratori per qualche mese, lavorando fino tardi tutti i giorni compreso sabato e domenica;stipendio ogni tre mesi dell'ordine di 400/500 euro al mese.il mio amico è stato mandato via allo scadere del 'contratto' e subito rimpiazzato da altri giovani laureati che a sua volta lasceranno il posto ad altri e così via...
Cri :
Anche io ho un amico che ora lavora part time a Londra, in uno studio di un' "archistar"...di cui ora, caspita, mi sfugge il nome...
prende un degno stipendio...l'unica è che da mattina a sera disegna bagni...quindi moooooooooooolto settoriale...
C'è da dire che, a livello economico, non se la passa male, però c'è da dire anche che è molto in gamba...
Quindi mi chiedo se l'essere in gamba e anche l'essere economicamente abbienti...debbano andare per forza di pari passo per far strada...
Comunque ancora nessuno a cui è successo direttamente...sempre anostri mici o amici di amici! ;)
Edoardo :
E poi... ...il miraggio del "farsi il curriculum" presso il "Nome", ma se il mercato non c'è, azzo serve? Per fare l'esperienza? In tre mesi non capisci nemmeno dove sei, figuriamoci concepire un lavoro e portarlo a termine (3 anni minimo). Eppure, c'è chi si venderebbe per dire "io sono stato da..." e quei figli di --- se ne approfittano. D'altra parte anche questo è mercato... ...o no?
DR COSTA :
Io ho iniziato a lavorare nel 2005 appena laureato, sono rimasto subito in provincia, cercando di imparare a fare l'Architetto e non il renderista di turno dalla Archistar....
Dopo circa due anni dall'Ingegnere di turno, pagato una miseria, mando il curriculum ad ARCHEA ( Studio di Casamonti e associati quello che sono andati a prenderlo i carabinieri la mattina ed è uscito di casa con i pantaloni in mano....foto penosa perchè hai detenuti tolgono la cintura arrestato per lo scandalo del G8 alla maddalena ) a Firenze che lavora anche all'estero, dopo il colloquio mi hanno offerto 1000 € con contratto a progetto o se avevi la partita iva come me 1000 lo stesso dopo un mese di prova a 500 €
Cavolo che guadagno che ci facevo!!!!
Cosa avrei dovuto fare??? Rendering,plastici,tavole di concorso.....insomma le cose che fà un neolaureato o uno studente.
Possibilità di crescita??? Zero, mi hanno subito detto che di solito dopo sei mesi uno mollava e ci credo 1000 € lordi al mese sabato e domenica al lavoro per consegnare, nottate, ferie non pagate ecc.
Da un'altro architetto sempre a Firenze,studio internazionale,ad un mio amico gli davano 1000 € e addirittura dovevi vestirti a modo ( lo studio progettava anche per Dolce e Gabbana!!! sembrava una c.....ta ma era vero), non potevi andare più di due volte al bagno in 8 ore se andava bene e mai alzare gli occhi dal pc.
Cosa faceva??? Disegnava solo elementi in cartongesso e basta per 8 ore al giorno!!!! Che Bello!!
Da ARCHEA ho rifiutato, e sono rimasto in provincia ora ho aperto il mio studio dal 2008 ed è veramente dura, i lavori vanno sempre hai soliti e combatti con geometri ed ingegneri.
Ora ho 33 anni e forse qualche rimpianto, di non avere provato a lavorare in uno studio internazionale e fare il grande salto dalla provincia al grande studio.
Chissa come sarebbe andata??
Mi consolo pensando che in provincia almeno ho imparato a fare l'Architetto e ho progettato un paio di edifici e fatto diverse ristrutturazioni e per uno che non ha agganci di nessun genere è quasi un miracolo!!
Forse non riuscirò a fare mai una buona architettura, con la crisi,committenti mediocri e i soldi che non bastano mai, anche se ci provo continuamente.
Ogni tanto faccio qualche concorso di progettazione; che bello progettare architetture, sembra quasi di lavorare a qualcosa di importante.
Ormai la mia strada l'ho scelta,forse sbagliando o forse no, e credo che una volta presa sia molto difficile riprendere quella dei grandi studi e dei grandi progetti di Architettura.
Edoardo :
E non è detto che tu non riesca ad arrivare a livelli alti.
Casamonti lo ebbi per caratteri distributivi degli edifici, era anche bravino (non come me, ah ah) ma poi è arrivato Ligresti & co. e mi sà che si è bevuto il cerv., comunque non partì da zero neppure lui.
Adesso scrivo mezzo ubriaco perchè ho festeggiato in ufficio i 60 anni di uno dei miei titolari ingegneri, mi sono bevuto una bottiglia di Foss Marai exta dry... ...e, in quel momento, ho pensato alla diff. tra un rapporto come quello che ho trovato io e altre situazioni.
Mah, aspetto tempi migliori e intanto provo a farmi dare qualche D.L., la vera chiave di volta della professione, ma sarà dura.
Alfonso2 :
Edoardo...scusa ma in che provincia vivi? Foss Marai? Sarai mica veneto? Ottimo prosecco....
Edoardo :
Bologna, Modena... ...comunque il capo è un attrippone buongustaio! Ha un alito tipo fogne di Calcutta, tu non puoi capire, credo che la mattina vada direttamente di affettati.
Bella anche la bottiglia, vuota... ...sigh.
DR COSTA :
Certe volte vedo progetti di architetti della mie età insomma dei trentenni, belle architetture, progetti importanti e mi sono sempre domandato: ma come cavolo hanno fatto ad avere gli incarichi????
Come fanno ad avere studi pieni di workstation,plotter ecc.
Concorsi vinti??
No committente privato.
Come fa un architetto di Genova appena laureato ad essere invitato ad un concorso ad inviti in Umbria???
Guardo su google e cerco i cognomi e guarda un pò cosa viene fuori quasi sempre: hanno nella maggior parte dei casi cognomi di altrettanti architetti o ingegneri affermati nella stessa città o poco distante; insomma qualcuno sarà un caso ma nella maggior parte delle volte sono figli o parenti di altrettanti affermati professionisti che non hanno problema ad aprire e finanziare lo studio al figlio e hai suoi colleghi e magari indirizzargli qualche cliente o mantenerlo mentre lui lavora a concorsi di progettazione.
Guardi questi siti sono pieni di concorsi, alcuni vinti, la maggior parte persi,di concorsi come tutti sappiamo non si campa e soprattutto costano in organizzazione, tempo ecc.
Quindi o hai qualcuno che ti finanzia o con i concorsi si va poco lontano.
Siamo sempre li, o hai i soldi e influenza oppure niente di niente!!!!
Ma qualcuno, figlio di "nessuno" che ce l'ha fatta c'è???
Edoardo :
Anche a livello di paesi è così.

Ma di tutto questo non se ne parla mai, i metalmeccanici fanno comodo ai radical-chic della sinistra, si fanno belli fingendo di proteggerli, come le scimmie, con senso paternalistico... ...ma quando si vuole mettere in crisi i loro interessi, la loro classe sociale, aggredire il loro status di privilegiati, sembra cadano dalle nuvole, pur essendo i socialmente-giusti.

Vogliamo scommettere che la figlia di Veltroni un posto da Desideri lo trova?

La libera concorrenza non esiste, fà comodo solo a chi è fuori dal sistema, ergo, non eleggibile.

Allora, se lo spirito riformatore dell'opposizione non intende colpire questi cancri che frenano il Paese... ...teniamoci il BUNGA BUNGA, almeno fà ridere!!!

W l'aFrICA!
Edoardo :
Con tutto il rispetto per i metalmeccanici (mio nonnno fu anche tra i fondatori della CGIL).
La reazione a questa merda nepotistico-clientelare dovrebbe arrivare dalla Sinistra... ...per questo sono amareggiato e disgustato dalla loro indifferenza verso una problematica così gigantesca seppur sommersa.
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