bonaparte : [post n° 285725]

attendere la fine della crisi

buongiorno a tutti. vi pongo una questione comune. a fronte di un fatturato estremamente ridotto a causa della crisi, avevo eciso di "tenere duro" intanto che quest'ultima svanisse e tornassero tempi più floridi. ora rimango sulle collaborazini con studi e non ho più clienti miei e pochissimo tempo da investire. in più: paga la cassa, il commercialista, le tasse e aggiungiamo assicurazione obbligatoria e costi di formazione obbligatoria (ore gratis + pagamento dei costi), a fine anno chiudo in pari, ossia ho lavorato GRATIS e non ho messo in tasca nulla!!! qualcuno di voi ha chiuso p.iva? i contributi che fine fanno se poi si riapre? che tipo di rapporto di lavoro si può instaurare con gli studi per cui si collabora? come fare insomma a far passare questi anni bui senza dover prosciugarsi per lavorare?
Edoardo :
E' uno dei motivi percui ORA ho timore ad aprire p.iva, e lo dovrei fare. Quando dico che uno deve partire, se possibile, con dei lavori concreti e grossi (grossini) in mano mi criticano, ma io finchè non si rimette in moto tutto il passo non lo faccio, conosco chi lo fece ai tempi d'oro e, malgrado tutto, sta per chiudere lo stesso perchè si è specializzato troppo.
Se si rimette in moto poi, e chissà quando ...e non parlo solo di casette a schiera in campagna... ma di tutta la struttura che può consentirci di esercitare guadagnando facendo lavori di qualità, anche piccoli, ma dove il nostro ruolo viene riconosciuto, rispettato e REMUNERATO adeguatamente.
Ho letto sulla rivista dell'ordine mio una sorta di necrologio della professione da parte del presidente (non sono io, tranquilli). Mah... non mi lascia nessuna visione positiva dell'immediato futuro.
archila :
ciao edoardo, conosco le tue vicissitudini perché leggo spesso il forum anche se non ho sempre tempo per rispondere. E' da un po' che volevo intervenire, e colgo qui la palla al balzo.

Perché non ho tempo per rispondere? E' presto detto.
Alla fine del 2009 ho perso il lavoro, ero presso un geometra (è un eufemismo questo suo titolo), che mi ha lasciato a casa il 30/12 con un sms.
ora, dopo un "piccolo" momento di sconforto dopo l'epifania mi rimetto in moto, e a metà febbraio ho la fortuna di trovare in un piccolo studio, composto da 2 persone. inizio part-time, con una retribuzione da part-time appunto. mi ci pago le spese, ma me lo faccio bastare.
coltivo contatti, mi iscrivo alla Commissione Cultura dell'Ordine e faccio cose "a fondo perduto" per l'ordine, coltivo quelle parti della professione che normalmente non avresti tempo di coltivare (grafica, imparo un tridimensionale, cose così).
a fine anno mi viene chiesto di lavorare a tempo pieno, ovviamente accetto.
nel frattempo arrivano anche piccole commissioni private, una dopo l'altra.
piccole cose, ma che mi fa molto piacere affrontare, perché il gusto di fare qualcosa SOLO per sè è impagabile (anche un po' di fifa per la responsabilità, eh). oggi non so dove prendere!
lavoro il ssabato, quando serve la domenica.
reinvesto le piccole cifre che prendo in un portatile, stampante, un CAD economico.

MORALE/CONSIGLIO (e si scatenerà l'inferno): io mi permetto di credere che quella che hai tu oggi sia una opportunità. e così dovresti vederla.
dopo un po' di scoraggiamento (è umano) per essere stato ridotto part-time, PARTI. impiega bene il tuo tempo, investi sulla tua professionalità. fai corsi, coltiva contatti, investi in qualcosa che ti faccia sentire un architetto anche se non guadagni. forse la vita ti sta dicendo che è ora di diventare un professionista anche di fatto.
ps, giusto per chiarezza: la mia condizione familiare/abitativa non è molto diversa dalla tua.
Edoardo :
Grosso modo sì, ed apprezzo i tuoi consigli.
Tuttavia non sono costretto ad aprire p.iva sul nulla, non è il garage della zia o il balcone della cugina che mi possono indurre ad aprirla. Quanto ai corsi, farei quelli che ritengo servirmi quando ho la possibilità di capire cosa può servirmi alla luce delle possibilità di lavoro. E' facile buttare soldi. Dai contatti che ho, inoltre, emerge che nessuno investe, nessuno paga, poi se uno ha la bacchetta magica o incontra Rockefeller al Golf Club buon per lui. Ecco perchè mi sono permesso di rispondere a bonaparte e capisco la sua situazione.
Concretamente si può dire che ora sono in stand-by, avendo possibilità nello studio dove sono ancora assunto, magari per mettermi in proprio su dei lavori avviati con loro, anche grossi, che mi permetterebbero (quelli sì) di fatturare ed emanciparmi. Giusto oggi hanno venduto un terreno con un nostro progetto di lottizzazione...
Fermo restando che mi tengo sempre attivo, ma ognuno fa le sue scelte in base a parametri a volte molto personali, non esiste una verità assoluta.
archila :
a me stanno aiutando ad emanciparmi i numerosi lavori piccoli.
per farsi pagare basta far firmare una lettera d'incarico, ed è meglio avere 10 piccoli da 2000 euro che uno solo da 20000.
ho lavorato in uno studio "monocliente", e quando quello non passava lavoro non si faceva nulla. io credo sia molto rischioso, non è il primo che sento.
penso che la politica di non schifare nulla, dal grande al piccolo alla lunga paghi. come diceva qualcuno in un altro post, oggi come oggi è più facile che l'uomo della strada paghi, che il grosso imprenditore...
poi, ogni punto di vista è rispettabile...
archila :
dimenticavo, sul fatto di aprire la p.iva fai bene a guardarci, perché da lì poi è un bagno di sangue... idem per i corsi.
Edoardo :
Appunto. ;-)
bonaparte :
Edo mi hai rubato il post :-) !!! confermo, non aprire finchè non hai un bel giro... comunque la mia situazione è diversa: ho aperto nel 2005 quando c'era parecchio lavoro e vivevo ancora con i miei, quindi potevo permettermi di lavorare 60 ore settimana. adesso con casa famiglia e prole, la mia libertà è limitata (fortunatamente), gli studi pagano meno e di lavori privati se ne vedono pochi. all'esca del lavoro da dipendente non abbocco: 600 Euro per 40 ore settimana sono inaccettabili... insomma qualcuno si è trovato in una situazione simile?
caramella :
pensa che io posso lavorare solo 20 ore con un bimbo piccolo al nido! sai che fatica e che spese... ci sono le prestazioni occasionali, ma non so che fine farebbero i tuoi contributi!
caramella :
pensa che io posso lavorare solo 20 ore al mese con un bimbo piccolo al nido e che fatica e che spese... so che ci sono le prestazioni occasionali, ma a tal punto non so i tuoi contributi che fine farebbero, e non so neppure con gli obblighi di formazione ed assicurazione!
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