whippiness : [post n° 289942]

Falegnami e Architetti d'interni

Buongiorno a tutti, scrivo questo post con l'obiettivo di ricevere informazioni che possano esserci d'aiuto nello strutturare al meglio i rapporti di collaborazione con gli architetti d'interni. Vogliate perdonatemi se questa non è la sezione giusta ... :)

Ci occupiamo di arredamenti su misura, il "su misura" quello vero, dove tutto l'arredo che si fa è dedicato a quel cliente e solo a quello: progettiamo l'arredo, lo produciamo e lo montiamo. Spesse volte realizziamo su disegni degli architetti, al momento collaboriamo con 3 studi di progettazione, ormai nostri partner storici.

Ci piacerebbe capire il vostro punto di vista:
- in media, in un anno, quante volte vi affidate ad un falegname per la realizzazione dei vostri arredi su disegno?
- in quale % vi capita di affidarvi ad un mobilificio per la rivendita di arredo, oppure ad una falegnameria per la realizzazione di arredi su misura?
- come fa un architetto di interni ad individuare una falegnameria (tra le tante che esistono)?
- quale caratteristiche deve avere la falegnameria per scegliere quella e non un'altra?
- quali requisiti ritenete + importanti per instaurare una collaborazione seria, continuativa e soddisfacente per tutte le parti (falegname, architetto, cliente)
- ritenete utile che il falegname "intervenga" sul vostro disegno dandovi consigli sulle + opportune tecniche di costruzione del mobile, oppure preferite che il vostro disegno venga eseguito alla lettera

... ci piacerebbe ampliare, tramite le vostre considerazioni, la nostra panoramica nel settore. ringraziamo tutti coloro che vorranno darci indicazioni, suggerimenti, punti di vista, esperienze e case history su questo tipo di collaborazione: il falegname e l'architetto.

grazie a tutti.
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desnip :
Alle prime due domande non rispondo, perchè ho avuto solo sporadiche collaborazioni con falegnami, non posso quindi fare una statistica.

Per il resto posso dire che l'artigiano, quando non lo impone il committente, lo scelgo per la serietà con cui lavora, per la precisione e la cura. In questi aspetti ci metto anche la precisione nel rispettare le scadenze, cosa a cui tengo molto sia da parte degli artigiani che delle imprese (io nel rispetto degli impegni sono tedesca, non napoletana!).

Per quanto riguarda i miei disegni ci tengo molto che vengano rispettati alla lettera, accetto solo consigli "tecnici" sulle modalità di realizzazione, per i quali rispetto e ritengo fondamentale l'esperienza dell'artigiano. Detesto, invece, quelli che propongono "varianti" al mio progetto, e soprattutto hanno il cattivo gusto di proporle direttamente al cliente senza parlarne con me. E questo vale non solo per i falegnami, ma anche per le imprese.
Isil :
Personalmente apprezzo la capacità di mettersi seduto e comprendere i disegni che gli vengono forniti. Sono molti gli artigiani che propongono modifiche perchè non sono abituati a realizzare un certo tipo di arredo.
Edoardo :
Io ho un amico che ha una importante falegnameria a MO, dice peste e corna degli arch. Pagando tutto, dice, guadagna 1500 al mese ed ha 2 figli.
Ha apprezzato molto le mie sculture in legno, tuttavia.
Potessi, lo chiamerei.
desnip :
beato lui. Io "pagando tutto" non ci arrivo a 1500 euro... Ma per fortuna non ho figli.
Edoardo :
Tornando nello specifico del topic, preferisco un tecnico che sappia dare un apporto tecnico ma allo stesso tempo tale apporto migliori il progetto anzichè deprimerlo. Se certe cose non si possono fare è giusto che il falegname le faccia venire fuori proponendo magari una soluzione a me. Poi sta a me capire se ne vale la pena, cambiare il progetto o ripartire da zero. La comunicazione preventiva (anche dei costi) è fondamentale. E' un triangolo (anzi una V) cliente -> progettista <- falegname, ma capita a volte cliente -> falegname-> progettista (?)... e questo non va bene, è come se ti fanno le corna, cornuto e mazziato (varianti). Questo nell'ipotesi io possa fare il mio lavoro.
whippiness :
Concordo, la ns prerogativa è quella di sederci a tavolino con l'architetto per valutare la fattibilità del progetto (con l'architetto e non con il cliente perchè è l'architetto che ha ideato l'arredo, conosce il cliente, i suoi gusti, le sue esigenze, e necessità e ... perchè è lui il nostro interlocutore). Nella valutazione di fattibilità al massimo interveniamo solo con indicazioni e suggerimenti sugli aspetti tecnici della costruzione dell'arredo e della lavorazione del legno. Lavorando nel su misura, ci piacciono le sfide: ogni arredo è per noi un prototipo ... crediamo che tutto sia realizzabile (il vero su misura è questo), si tratta di capire come costruirlo al meglio. Non capisco perchè mi dite che l'artigiano valuta varianti tali da sconvolgere il vostro progetto...
whippiness :
Precisione, cura, attenzione al dettaglio sono e devono essere i must di un lavoro eseguito su misura, anche il mm fa la differenza!
desnip :
Vorrei aggiungere che molte volte (quasi sempre, anzi) l'artigiano dice "così non si può fare".
Qunado ero giOOOvane mi lasciavo condizionare e mi facevo convincere ad apportare delle modifiche in modo che "si potesse fare".
Poi, con l'età, ho capito che in realtà dicono così non perchè non si può fare, ma perchè qin quel modo magari è più fastidioso per loro (comporta più lavoro o più perdita di tempo).
Allora se mi dicono "nun se po' fà", gli dico io come si deve fare e così rimangono zitti!:-)
miluz :
io sono laureato in architettura e lavoro in una falegnameria a torino.... disegno personalmente arredamento per interni e allestimenti per negozi.... e molto spesso correggo lavori fatti da architetti che guadagnano 3 volte il mio stipendio.... e si credono degli dei scesi in terra....
credo che l'aspetto fondamentale sia la serietà dell'azienda e scelte dei materiali....bisogna fare in modo che il cliente si fidi fin dall'inizio, quindi bisogna fargli vedere che lo stai seguendo anche se magari sei super occupato in altri lavori....altrimenti non gli andrà mai bene il lavoro :)
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