verdauro : [post n° 318040]

consigli professione

Buongiorno a tutti,
torno a sfogarmi su questa bacheca, non me ne vogliate...
Sono architetto iunior abilitato ed iscritto all'albo, lavoro da 2 anni e mezzo in uno studio d'architettura.
Primi 6 mesi come stagista non retribuito, poi nero e da 9 mesi come collaboratore titolare di p.iva.
Da un anno ho frequentato un corso sulla certificazione energetica degli edifici, ma di ace non ne ho ancora redatti nemmeno uno, nonostante (non molto frequentemente) mi capiti di fare preventivi.
Ho una buona dimestichezza col rendering 3d (penso sia il motivo principale per cui ancora lavoro in questo studio), affinata con un corso avanzato.
Ho cercato di sfruttare questa mia capacità inviando più di 1000 mail di propaganda fra architetti/geometri trovando solo una collaborazione e ricevendo solo 2 mail di "in bocca al lupo".
Continuo ad inviare, di tanto in tanto, cv per trovare nuove collaborazioni, ma nessuna risposta.
Da qualche mese sto seguendo per mio conto la ristrutturazione di un'abitazione di proprietà della mia futura moglie, chiaramente senza compenso, al quale stanno contribuendo i miei futuri suoceri (per noi sarebbe impossibile!), e nonostante la poca esperienza, mi pare che riesco a muovermi piuttosto bene, considerando pure che è un occupazione extra al di fuori dell'orario dello studio per cui lavoro.
Di tanto in tanto riesco a fare qualche lavoro di grafica a conoscenti, sempre extra lavoro.
Di fatto, anche se libero professionista, svolgo lavoro da dipendente, 8 ore giornaliere da lunedì a sabato.
La retribuzione mensile è minima, 800 lorde, e per niente puntuale, da tre mesi non vengo pagato.
A breve andrò felicemente a vivere con mia moglie, la mia preoccupazione è addirittura di non riuscire ad avere soldi semplicemente per mettere benzina per recarmi a lavoro
Per questo, e non mi dilungo più per non diventare noioso, chiedo a voi se è consigliabile continuare con l'ambizione di diventare, un giorno, architetto o trovarsi un lavoro completamente diverso, forse meno appagante ma meglio retribuito?
Grazie a tutti, ma la delusione aumenta...
tonnos :
Dal mio punto di vista, la seconda scelta. 800 euro LORDI a P.Iva e non pagato da 3 mesi... devi avere dei suoceri molto generosi se hai in procinto di sposarti. è una professione ormai morta per quanto mi riguarda. Un sacco di in bocca al lupo
Arch. Ir :
Se le tempistiche della convivenza e matrimonio sono obbligate, credo sia doveroso cambiare lavoro, o almeno provarci.
Secondo me non è più questione di ambizioni o di auspici sulla ripresa dell'attività edilizia, ma semplicemente di mettersi in condizione di poter perseverare con la professione facendo rinunce, o rinunciare alla professione per metter su famiglia.
In bocca al lupo caro collega, la scelta dipende da te.
archiiunior :
Caro amico, sei molto coraggioso e devi avere dei suoceri eccezionali.
Sono fidanzato da 6 anni, laureato da 2, abilitato da 2 e ogni tanto piango come un disperato, perché anche se lotto per gli ideali, per fare architettura nel mio grafico di pianificazione e progettazione per il futuro vedo alcuni traguardi come quello del matrimonio un pò troppo distanti.
Ma non è colpa nostra ne per la scelta di indirizzo di studi ne per altro. Fare architettura è stupendo, fare l'architetto vuol dire ricoprire diversi ruoli, in teoria il lavoro ci sarebbe per tutti.
Il problema è che lo stato non vuol farci lavorare, le leggi restrittive, la burocrazia, il conservatorismo, la crisi economica ci stanno distruggendo.
Apri un piccolo studio, affiggi una targa, gira tra la gente e fatti conoscere, cerca di prendere qualche lavoretto extra, contatta quanta più gente possibile, dall'artigiano al rivenditore.Togliti dalla testa che sei un dipendente e basta, la mattina guardati allo specchio, pigliati a schiaffi e ripetiti che presto avrai una famiglia e che non puoi assolutamente vivere con 800€ lorde. La vita è triste, non c'è più soluzione, ormai siamo nella giungla, le prede sono poche e i predatori fin troppi, se vuoi sopravvivere dei uscire dalla mischia e farti valere. Tu sei la differenza.... Ti consiglio di guardare qualche video di gessi accademy. In bocca a lupo per tutto e non scoraggiarti mai. Ricorda che se anche iunior ma sei un architetto con modeste competenze, quando vedi un ambiente triste tu gli dai luce, colore, vitalità, ma ciò accade solo se dentro te ci sono questi ingredienti. Pensa alla musica, ad esempio Jovanotti o Eros Ramazzotti scrivono testi dedicati alla propria donna quando si innamorano, quando erano giovani scrivevano testi ribelli, poi sono diventati genitori e hanno scritto testi sui loro figli, poi Eros si è lasciato e ha scritto lamenti su lamenti. Tutto dipende da te.
archiiunior :
Caro amico, sei molto coraggioso e devi avere dei suoceri eccezionali.
Sono fidanzato da 6 anni, laureato da 2, abilitato da 2 e ogni tanto piango come un disperato, perché anche se lotto per gli ideali, per fare architettura nel mio grafico di pianificazione e progettazione per il futuro vedo alcuni traguardi come quello del matrimonio un pò troppo distanti.
Ma non è colpa nostra ne per la scelta di indirizzo di studi ne per altro. Fare architettura è stupendo, fare l'architetto vuol dire ricoprire diversi ruoli, in teoria il lavoro ci sarebbe per tutti.
Il problema è che lo stato non vuol farci lavorare, le leggi restrittive, la burocrazia, il conservatorismo, la crisi economica ci stanno distruggendo.
Apri un piccolo studio, affiggi una targa, gira tra la gente e fatti conoscere, cerca di prendere qualche lavoretto extra, contatta quanta più gente possibile, dall'artigiano al rivenditore.Togliti dalla testa che sei un dipendente e basta, la mattina guardati allo specchio, pigliati a schiaffi e ripetiti che presto avrai una famiglia e che non puoi assolutamente vivere con 800€ lorde. La vita è triste, non c'è più soluzione, ormai siamo nella giungla, le prede sono poche e i predatori fin troppi, se vuoi sopravvivere dei uscire dalla mischia e farti valere. Tu sei la differenza.... Ti consiglio di guardare qualche video di gessi accademy. In bocca a lupo per tutto e non scoraggiarti mai. Ricorda che se anche iunior ma sei un architetto con modeste competenze, quando vedi un ambiente triste tu gli dai luce, colore, vitalità, ma ciò accade solo se dentro te ci sono questi ingredienti. Pensa alla musica, ad esempio Jovanotti o Eros Ramazzotti scrivono testi dedicati alla propria donna quando si innamorano, quando erano giovani scrivevano testi ribelli, poi sono diventati genitori e hanno scritto testi sui loro figli, poi Eros si è lasciato e ha scritto lamenti su lamenti. Tutto dipende da te.
archiiunior :
Caro amico, sei molto coraggioso e devi avere dei suoceri eccezionali.
Sono fidanzato da 6 anni, laureato da 2, abilitato da 2 e ogni tanto piango come un disperato, perché anche se lotto per gli ideali, per fare architettura nel mio grafico di pianificazione e progettazione per il futuro vedo alcuni traguardi come quello del matrimonio un pò troppo distanti.
Ma non è colpa nostra ne per la scelta di indirizzo di studi ne per altro. Fare architettura è stupendo, fare l'architetto vuol dire ricoprire diversi ruoli, in teoria il lavoro ci sarebbe per tutti.
Il problema è che lo stato non vuol farci lavorare, le leggi restrittive, la burocrazia, il conservatorismo, la crisi economica ci stanno distruggendo.
Apri un piccolo studio, affiggi una targa, gira tra la gente e fatti conoscere, cerca di prendere qualche lavoretto extra, contatta quanta più gente possibile, dall'artigiano al rivenditore.Togliti dalla testa che sei un dipendente e basta, la mattina guardati allo specchio, pigliati a schiaffi e ripetiti che presto avrai una famiglia e che non puoi assolutamente vivere con 800€ lorde. La vita è triste, non c'è più soluzione, ormai siamo nella giungla, le prede sono poche e i predatori fin troppi, se vuoi sopravvivere dei uscire dalla mischia e farti valere. Tu sei la differenza.... Ti consiglio di guardare qualche video di gessi accademy. In bocca a lupo per tutto e non scoraggiarti mai. Ricorda che se anche iunior ma sei un architetto con modeste competenze, quando vedi un ambiente triste tu gli dai luce, colore, vitalità, ma ciò accade solo se dentro te ci sono questi ingredienti. Pensa alla musica, ad esempio Jovanotti o Eros Ramazzotti scrivono testi dedicati alla propria donna quando si innamorano, quando erano giovani scrivevano testi ribelli, poi sono diventati genitori e hanno scritto testi sui loro figli, poi Eros si è lasciato e ha scritto lamenti su lamenti. Tutto dipende da te.
ponteggiroma :
concordo su tutto archiiunior, ma permettimi di dissentire sul fatto che Ramazzotti e Jovanotti sappiano cosa significhi musica ribelle...
archiiunior :
Va bho, per dire, ad esempio ai miei tempi c'era "una terra promessa" oppure "l'ombellico del mondo" niente romanticismi o altro.
pepina :
eh sì, solo Finardi lo sa!
m :
Cambiare mestiere è meglio...
anche io tra un pò mi sposo e per quanto architetto, ho scelto (o meglio sono capitata) in un settore più noioso, ma meglio retribuito...burocrazia, almeno per ora va! poi si vedrà...
alternativa per me è l'insegnamento...

restauro, progetti, grafica, ecc... per ora l'ho lasciati perdere...poi si vedrà nella vita mai dire mai, ma al momento preferisco la "stabilità economica" e la possibilità di farmi una famiglia...
archiiunior :
Perdonatemi ma io mi chiedo e vi chiedo: dobbiamo per forza rassegnarci oppure INSIEME si può fare qualcosa per cambiare?
2) Secondo me in Italia andrebbe attuato il modello americano, ovvero società tra professionisti. Perché a mio modo di vedere sarebbe meglio se riuscissimo a creare studi composti da 10 15 architetti RETRIBUITI secondo la legge e senza P.Iva che modellino le città, i paesaggi, dovremmo creare grandi gruppi di progettazione e finirla di essere singoli professionisti. Ovviamente parlare è semplice, farlo è un pò complesso, dovremmo iniziare a sburocratizzare e modificare troppe leggi.
m :
magari...ma non ce lo permettono!
l'architettura in italia è morta, e purtroppo si lavora ancora un pò "grazie" alla maledettissima burocrazia...
scusate, ma mi rendo conto facendo qualche supplenza ogni tanto, che preferirei fare l'insegnante per mestiere piuttosto che il burocrate architetto...che non progetta mai !!!
pepina :
m posso chiederti che lavoro fai?Lavori nel pubblico?
DR COSTA :
Ormai la gran parte di noi è solo un passacarte per i comuni, se non ci fosse tutta questa burocrazia chi è che chiamerebbe un architetto a progettare la casa?????? Che tristezza.
Magari società tra professionisti, ma è praticamente impossibile per i costi, o hai davvero lavoro o ti rimangi tutto in tasse e fallisci dopo un anno.
Basterebbe creare studi di professionisti anche tutti a PIVA, tutti alla pari per dividere le spese di gestione e fare gruppo per essere competitivi.
Ci vorrebbe una qualche forma societaria snella facile da aprire e da chiudere nel caso le cose andassero male.
siland :
mi sa che è la domanda che ci facciamo tutti ogni giorno...... io ho 40 anni, mamma e libera professionista. Col senno del poi tornassi indietro cercherei subito in qualche azienda, come architetto....all'inizio della mia carriera avevo avuto qulache possibilità ma le avevo scartate per la libera professione, nell'entusiasmo iniziale. Ora a distanza di anni ho fatto effettivamente l'architetto, ho lavorato anche parecchio soprattutto all'inizio ma adesso.... vedo i vantaggi di chi è assunto, i diritti di chi ha contratti normali, anche se poi l'azienda è in difficoltà, tra mobilita, cassa integrazione e comunque almeno un po' di tutela ce l'hanno e vedo noi...
archiiunior :
Siland, hai ragione, come ha ragione Dr Costa, ma qui chi piange le conseguenze siamo noi, siamo noi che abbiamo studiato per creare, siamo noi che giorno dopo giorno cerchiamo di progettare architetture degne di essere opere d'arte.
Qui ci vuole un momento di riflessione, ci vogliono delle azioni forti, ci vogliono degli studi che possano aiutare gli iscritti agli ordini a non guardare il passato e dire potevo fare altro.
Purtroppo però dopo aver letto le mie parole, le parole di tanti altri continuiamo a fare ciò che stiamo facendo. Siamo rassegnati, non siamo arrabbiati, gli Italiani tutti siamo rassegnati, e ciò ci rende purtroppo incapaci di poter cambiare il sistema, attendiamo con ansia il cambiamento o nel periodo proficuo non ci accorgiamo che l'economia sta cambiando.
Chi va avanti? Chi riesce a guardare oltre quel che noi tutti riusciamo a guardare, pur facendo la nostra stessa professione.
Io è da mesi che rifletto su come sfruttare al meglio questo titolo, come uscire fuori da questa crisi. Innanzitutto dico sempre che chi sta iniziando ora, chi sta seminando ora e semina bene al momento della ricrescita farà il soldi. Per ora investiamo quel poco di tempo libero nel pensare qualcosa di innovativo e chi può faccia più corsi possibili, cerchi di acquisire più informazioni e qualifiche possibili. Io conosco colleghi che progettano in maniera sbalorditiva ma a causa della loro infinità umiltà non sono riusciti a far carriera, non sono riusciti ad emergere, si sono rassegnati ma soprattutto stancati perché il privato non ti paga, il pubblico è una storia a parte e alla fine crolli, decidi di cambiare rotta o magari di scendere da quel treno e intraprendere un'altra vita. Noi e parlo a nome di tutti, non facciamo gli architetti solo per soldi ma anche per passione.
Quando incontro i colleghi non si parla di architettura ma di economia (il cliente non mi paga, il comune ancora non mi ha saldato) vorrei fare i concorsi ma sono truccati ecc. Noi dobbiamo iniziare da qualcosa, ma dobbiamo essere uniti, da Nord a Sud, Senior e Iunior, dobbiamo ripartire da zero e imporci nella società civile ma soprattutto POLITICA.
Ily :
Qui ci stanno massacrando: il disegno è chiaro! Creare pochi studi "forti" (e ammanicati) e una pletora di schiavetti a partita Iva. Perché allora hanno imposto la PEC, e l'assicurazione professionale, e i corsi obbligatori? E poi cosa si inventeranno? La superficie minima dello studio? Le sedie in pelle umana (di architetto neo-laureato)?
archiiunior :
Quando il popolo tace, le lobby governano meglio, quando il popolo tace, i lavoratori perdono diritti, lavorare tra l'altro non è solo un diritto ma un dovere, lo stato ci sta togliendo i doveri.
Edoardo :
Ily, è un disegno sociale ed economico, non solo limitato alla nostra professione. E' quello che si respira ogni giorno per strada ormai.
Kia :
da un lato si dice che la burocrazia ammazza il lavoro ed è verissimo....ma se non ci fosse tutta questa burocrazia per noi ci sarebbe ancora meno lavoro!me ne sono resa conto in modo lampante proprio per una cosa che mi è capitata di recente: un amico titolare di un esercizio commerciale mi ha contattata perchè senza un architetto non riusciva a mettere fuori l'insegna e altre scemenze, che francamente.....un paese civile dovrebbe consentire semplicemente dietro richiesta dell'interessato e senza mettere di mezzo un tecnico (architetto, ing o geometra). Il lavoro ovviamente l'ho accettato di corsa perchè ho bisogno di tirare su soldi però è mera burocrazia.
arko :
eh...
che poi...kia...giusto per confronto..ma per una cosa del genere tu quanto cheidi?
altro grosso problema...io non saprei quantificare onestamente
Kia :
@arko
Bella domanda. Devo ancora fare la lettera di incarico obbligatoria perchè il mio amico continua ad aggiungere cose da fare, dubbi, ecc.ecc. Al più presto dovrò farla. Giusto perchè è un amico pensavo di chiedere 500 euro + cassa. Non è solo l'insegna ma anche delle cose correlate per cui sto perdendo tempo più che altro a telefonare ai vari uffici del comune per capire cosa fare. Una volta fatto un piccolo rilievo (negozio microscopico) alla fin fine uso sempre lo stesso materiale quindi mi pareva una cifra equa contando anche il legame di amicizia......poi, vedremo, può essere che questa cifra me la mangio in telefonate agli uffici perchè dal sito nn si capisce niente!ah!aH!
m. :
ovviamente no, lavoro nel pubblico solo quando faccio le supplenze, altrimenti in un ufficio tecnico privato...burocrazia, burocrazia, e ancora burocrazia
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