ponteggiroma : [post n° 419691]

primavera, tempo di "potature"

qual'è il settore/ambito della vostra professione che sopportate meno e che eliminereste volentieri dai vostri ambiti se non fosse per il vil denaro?
Lia :
tutto...non sopporto più niente, sopratutto questa falsa semplificazione che ci propinano.
FranzArch :
Tutta la parte di compilazione modulistica e la restituzione dei titoli edilizi per le pratiche minori.
ODIO l'intero iter per le AUA e odio, in generale, l'idea che ormai asseveriamo tutto, ma dobbiamo comunque stare dietro alle lune storte dei tecnici random dei vari SUE che 9 volte su 10 rompono le scatole a caso.

Si potrebbe dire che odio tutto quello che consuma tempo e non è qualificante per nessuno, per me come professionista, per il cliente e per l'amministrazione.
ponteggiroma :
no no aspettate aspettate! Non intendevo quello, anche perché quelle di cui parlate voi sono problematiche ormai insite nella professione e comunque l'eliminazione delle stesse non dipenderebbe dalla nostra volontà. Io intendevo piuttosto i rami che tagliereste nel vostro lavoro, ovvero quegli incarichi che quando ti vengono commissionati non sai mai se essere felice come ogni nuovo lavoro o disperato perché alla sola idea di metterci mano ti viene la nausea.
nikosky :
lavori per i condomini, li odio fino alla morte.
aumenterei la sicurezza se potessi scegliere.
Leonardo :
Odio contrattare e dover ricordare al cliente di pagare. Vorrei che il lavoro fosse corrisposto e retribuito senza troppi patemi in giorni precisi e prestabiliti.
ArchiFish :
Premetto che farei prima a dire cosa non "poterei", cioè progettazione (architettonica e d'interni) e direzione lavori.
Volendo aderire al sondaggio, ciò che più odio sono le sanatorie, le ore spese per cercare di risolvere problemi conseguenti ad abusi ed all'incompetenza, alla superficialità ed al menefreghismo di chi mi ha preceduto (colleghi e/o committenti).
Odio lavorare per non vedere nulla di fatto, ad esempio per preparare un mucchio di scartoffie propedeutiche ad una compravendita.
Odio passare ore a studiare vecchi incartamenti, leggi assurde e normative contrastanti per venire a capo di questioni che nessuno ha mai dipanato,
Odio anche un po' il catasto, con i suoi rituali barocchi ed anacronistici.
Odio dover dire a potenziali clienti: "No, non lo puoi fare", "No, non hai abbastanza soldi per farlo", "No, non ti conviene farlo" e perdere teorici incarichi (ed introiti) in nome dell'onestà intellettuale e professionale. In quest'ultimo caso, più che altro, odio il fatto che altri tecnici, al mio posto dicono sempre sì, promettendo l'impossibile, senza mai pagare dazio per il loro fare approfittatore (screditando la categoria). Attendo con ansia che la professionalità "paghi", ma temo che al popolo piaccia essere "cornuto e mazziato".
In ogni caso, generalizzando, odio tutto ciò che non porta a fare architettura (va bene anche quella umile). Ciò che uccide la creatività o non consente minimamente di usarla. Ciò che non produce risultati visibili o da toccare con mano.
Edoardo :
Eliminerei il dover chiedere i soldi arretrati... Pontè aiutami che sei un esperto! Almeno sulla Salaria pagano cash... mmhmhmhmhhhh... quasi quasi faccio il grande salto...
albi :
Bellissimo tema!
Dalle risposte sembrerebbe che più che potare una prestazione o l'altra, tutti finiamo per odiare il modo in cui vorrebbero costringerci ad espletarla, quale che essa sia. Io personalmente trovo interessante anche una modesta variazione catastale, quando il cliente ti lascia fare come si deve perchè si rende conto che farai il meglio, nel suo interesse; invece quel che "mi ammazza" è quando pretendono di insegnarci come si esegue un lavoro, quali siano i tempi, cosa conviene, ecc.
Lia :
Poterei i lavori/appalti pubblici
archiforte :
Quoto albi al 100%. Non è tanto la tipologia di lavori, ma la tipologia di clienti. Troppo pochi riconoscono il nostro lavoro. Quasi tutti hanno esperienza, hanno fatto, hanno visto, hanno "googleato", il loro amico di quà, di là, il cuggggino ... e mi verrebbe da dire: allora vai dal cuggggino, cosa vuoi da me? Ma è lavoro, e dobbiamo adattarci ai clienti più irrispettosi e pretenziosi. Tuttavia, credo che si riesce a rimanere fermi fin dal primo incontro e dare il giusto peso alle parole del cliente, si riesca a sopravvivere ... insieme alla laurea in architettura, dovremmo prenderci una laurea in psicologia, mediazione, ecc, ecc ...
Lia :
E poteri quei lavori in cui il cliente ha torto marcio ma devi trovare un modo per fargli prendere ragione, o comunque provarci.
vikika :
quoto ArchiFish, albi e archiforte: sottoscrivo in tutto e per tutto!!!
cancellerei dalla faccia della terra gente che:
- non vuole un vero e proprio progetto ma solo "quattro righe, giusto per farsi un'idea perchè tanto poi il lavoro glielo fa il cuggino-muratore, a tempo perso....senza dire niente a nessuno";
- chi ha da ridire anche sulla classe certificazione energetica che risulta dall'Ape che gli fai: non si spiegano proprio come mai un appartamento in un condominio degli anni 60, che non ha mai visto un intervento di manutenzione/riqualificazione energetica in vita sua, con infissi in legno vetro singolo, caldaia del 90 e impianto di distribuzione originale con tubi non isolati, sia in classe G;
- chi non capisce che se in corso d'opera si fanno delle modifiche al progetto depositato in comune, presentare la variante non è un tuo capriccio o eccesso di zelo, ma è un obbligo di legge;
- chi non capisce che "i lavori fatti dal solito cuggino senza dire niente" di cui sopra, vanno sanati quando decidi di vendere la casa e chi non capisce che i mille euro di sanzione non li chiedo io per far un dispetto, non me li intasco io e il comune non mi da la percentuale...
.... giusto per citarne quale tipologia....
Leonardo :
Avete ragione, i clienti scostumati, senza mezzi termini. Se il cliente è buono si fa tutto e si fa bene
ponteggiroma :
ho notato una certa tendenza a parlare delle cose che non vanno nella professione, ma non era quello che intendevo. Unici ad aver centrato il tema sono stati Nicosky, Archifish, Lia. Per quanto mi riguarda poterei volentieri gli incarichi da CTU, ultimamente ne ho proprio repulsione, Più di una volta avevo deciso di cancellarmi dagli elenchi, ma poi ci ho sempre ripensato e continuo a farmi rodere il fegato ad ogni nuovo incarico.
@edoardo, vuoi vedere che anche tu alla fine hai trovato la tua "Strada"?
kajo :
Poterei, e già lo sto facendo delegandolo ad altri colleghi, APE e variazioni catastali.
arko :
In realtà nulla. Bene o male ho acquisito una buona esperienza negli ambiti principali, tranne nelle strutture, visto che ho un socio ingegnere e quindi me ne sbatto allegramente (faccio malissimo, lo so, ma è così), e quindi riesco a trovare soddisfazione anche in una compilazione di una scia. Il vero dramma è il cliente, e qui mi ricollego ad alcuni pensieri espressi nelle risposte: se il cliente è buono, rispettoso e soprattutto ti paga, va bene qualsiasi incarico, in caso contrario anche il lavoro più creativo finisce per essere un costante peso alla bocca dello stomaco, un bolo che non sale e non scende, ma resta lì a ricordarti che era meglio fare l'idraulico.
kajo :
Bisogna fare una bella scrematura iniziale. Quando già alla lettera di incarico, il cliente, ti storce il naso. Bye :) Meglio perdere un lavoro, vivere sereni con un po' meno soldi in tasca, che farsi venire malanni inutili.
Carlo :
Nei lavori pubblici, io sopporto meno la parte economica del progetto, dal CME alla contabilità di cantiere, soprattutto nel caso di varianti....peggio ancora se gli interventi sono oggetto di finanziamenti vari.
Nel privato, concordo con FranzArch, tutta la parte di compilazione modulistica.
ponteggiroma :
mi sembra di capire quindi che i meno amati siano i pubblici e le scartoffie.
Insomma non siamo nati per la burocrazia si potrebbe dire, mi chiedo come mai poi va a finire che facciamo quasi sempre quello.
Vuoi vedere che il lavoro più creativo lo fanno gli avvocati e che noi abbiamo sbagliato tutto nella vita?
Carlo :
Ma nel pubblico si può fare anche progetti interessanti. Il problema è che spesso (ahimè) il primo elaborato da produrre è il quadro economico...
Edoardo :
@ponteggi ...e io cos'ho "centrato"? Dai che lo sai...
Edoardo :
Concordo che certe clientele andrebbero potate, potendo. Chi può?
ponteggiroma :
e che ne so io, sei tu che decidi di percorrere certe strade!
Io la percorro ogni giorno visto che ci abito vicino, magari va a finire che ci siamo pure incontrati qualche volta.
Edoardo :
Scherzi a parte, a Roma voglio tornare a breve. Così arrotondo buahahah!
sclerata :
io poterei il ramo che mi "costringe" a fare 2/3/4 pos pimus o modifiche ed aggiornamente a tali documenti per delle imprese. E' un ramo che ad oggi mi fa solo perdere un sacco di tempo e guadagnare pochetto...ma per ora mi permette di stare in piedi quindi...stringo i denti.
ponteggiroma :
@sclerata quindi sarebbe come dire che vuoi potare il ramo su cui sei poggiata?
sclerata :
vorrei ma non posso, chiaramente, finchè non ingrana altro sarebbe da pazzi...
Ma mi è diventata una roba davvero insopportabile perchè ripeto, perdo ore a sentire, chiamare, interfacciarmi con coordinatori e responsabili vari... (robe di commesse pubbliche grosse grosse grosse eh) e non hai idea (o forse sì) della burocrazia e della follia di certe dinamiche...soprattutto della follia.

Edoardo :
Qui bisogna fare un bell'investimento alla STIHL mi sa....
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