Chiara.1995 : [post n° 423183]

Ma il voto di laurea vale ancora per i concorsi?

Buongiorno a tutti, sono una studentessa di architettura all'ultimo anno che ha finito gli esami e si appropinqua a svolgere la tesi per uscire definitivamente ( e per fortuna) da questa dannatissima università. Stamattina mi sono ritrovata un voto basso all'ultimo esame che ho dato (un bellissimo ed egregio 21) che mi abbassa la media di parecchio facendomi partire da un voto minimo di laurea di 97,53. Non starò lì a disperarmi per una media di 26,5 anche se questa cosa onestamente mi fa incazzare non poco, anche perché partirò a breve per svolgere la tesi negli USA e non posso perdere altro tempo dietro ai professori stronzi e le politiche del Politecnico che prevedeono di mantenere i voti bassi. Quello che mi chiedo è: per eventuali concorsi pubblici a cui in futuro potrei voler partecipare il voto di laurea serve ancora? Se sì che punteggio viene richiesto?
Con un voto di partenza di 97.53 non posso sperare di arrivare a più di 102-103 perché alla tesi a Torino vengono dati max 8 punti (ma non li mettono praticamente mai a nessuno) e non si approssimano i voti, quindi quel bel 0.53 se ne può stare nel suo angolino della vergogna.
Potrebbe impedirmi di trovare lavoro in qualsiasi campo di questa professione?
ArchiFra :
fidati, il voto di laurea non viene guardato da nessuno, nei concorsi pubblici non pesa, e negli studi prefersicono guardare in quanti anni uno si è laureato piuttosto che il voto, che rispecchia solo l'attitudine accademica e non il valore professionale di una persona
Chiara.1995 :
Si effettivamente ho lavorato in due studi di architettura in questi 5 anni ed effettivamente nessuno mi ha mai chiesto esami, media o il voto della triennale. Il mio dubbio era proprio i concorsi dato che nelle università girano voci sul fatto che ci siano punteggi minimi per poter partecipare e non vorrei escludermi nulla a priori, ecco, perché mi sono fatta veramente il mazzo e mi seccherebbe da morire dover rinunciare a qualcosa perché impostomi dall'alto considerando criteri di esclusioni che non dicono assolutamente nulla di me e di quello che so
ArchiFra :
nei concorsi pubblici si accede per titoli ed esami (quelli a tempo determinato invece possono essere solo per titoli e a discrezione), non è richiesto un voto minimo. viene talvolta indicato nel modulo di iscrizione ma solo a titolo informativo e può al limite essere usato a parità di punteggio per determinare la posizione precedente in graduatoria
carlo :
Alcuni concorsi richiedono, tra i requisiti, l'abilitazione.
Comunque, per farti un'idea, leggiti qualche bando nella sezione lavoro > concorsi pubblica amministrazione
Provare concorsi da neolaureati è una buona idea, perchè si è ancora allenati allo studio.
Chiara.1995 :
Ok grazie. Quindi in realtà è un luogo comune questa cosa del voto sopra una certa soglia. Buono a sapersi.
Ily :
Veramente puoi arrivare a 105, 106 se approssimano per eccesso a 98.
Io mi sono laureata nel 2007 a Ferrara, con una media identica alla tua, otto punti massimi di tesi e ne ho presi 7 (solo perché secondo la commissione era "poco progettuale", ma li mortacci loro) e ho preso 104.
Chiara.1995 :
Purtroppo al Politecnico di Torino sono stitici con i punti bonus. Il massimo non lo mettono mai a nessuno, si fermano a 6 quando ritengono che sia una tesi perfetta. E purtroppo il voto non viene approssimato, se sono buoni mi metteranno 5 punti e mezzo per farmi raggiungere il voto pieno. Ma a na certa pace all'anima loro
desnip :
Che tenerezza leggere "Chiara1995"... considerando che io in quell'anno mi sono laureata!
In bocca al lupo, Chiara, non preoccuparti che il voto non serve a niente.
arko :
Nei concorsi pubblici invece conta, in quanto vengono assegnati punteggi diversi per i titoli avuti a seconda della fascia di voto. da 105 a 110, ad esempio hai lo stesso punteggio, il 110 e lode ne dà uno superiore, sotto il 105 uno inferiore.
ArchiFra :
no arko, dipende. in nessun concorso a cui io ho partecipato (e sono stati taaaanti) c'era questa indicazione, anzi, solo in uno era chiesto il voto di laurea ma senza che pesasse poi sulla valutazione finale.
è una discrezione dell'ente banditore
Chiara.1995 :
Anche secondo me dipende dal tipo di concorso e da chi lo bandisce. Ci sono alcuni concorsi che vogliono fare selezione il più possibile e altri che sono più "lascivi". Tipo ho saputo di Banca Italia che ammette solo laureati con 105 (li ad esempio mi irriterebbe parecchio non prenderlo per un solo punto), e ne ho visti altri che ammettevano come illegittimo il voto di laurea, poi altri che chiedevano un voto di 90, che bene o male lo prendono tutti. Comunque propendo per fuggire all'estero, quindi alla fine non sono questione di vita o di morte
Chiara.1995 :
Grazie mille @desnip e crepi il lupo! Le mie preoccupazioni sono legati ai "problemi" del momento, immagino che una volta usciti da questa bolgia infernale che è l'università si entrerà nel purgatorio in cui bisogna espiare i propri peccati tra i quali quello di essersi iscritti ad architettura. Meno male che la passione c'è, almeno quella.
Betty :
Di recente ho passato circa 7 mesi a cercare lavoro e provare concorsi, in zona mimilane provincia nei concorsi di cui ho letto i bandi (cioè quasi tutti quelli x istruttore tecnico e amministrativo) il voto di laurea non era richiesto; gli unici annunci in cui, x la prima volta in tanti anni, ho visto che era richiesto un certo voto di laurea o diploma sono quelli x lavorare nelle poste italiane
ArchiFra :
Chiara, lascivo vuol dire lussurioso, la parola corretta è lassista ;)
Chiara.1995 :
Hai ragione, che stupida! Non so perché ho scritto lascivo. Chiedo venia!
arko :
A quelli a cui io ho partecipato, facevano punteggio. Se si prevede di fare concorsi, per questo, secondo me è bene tenere conto del fatto che ci sono comunque degli scaglioni e quindi di rientare perlomeno in quello 105<->110
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