EDO : [post n° 423765]

Come è lavorare da architetto?

Salve a tutti!

Sono uno studente che sta finendo il liceo, e vorrei conoscere dalle vostre risposte in che cosa consista il lavoro dell'architetto nello specifico. La ragione di questa domanda è che prima di scegliere una facoltà in base solamente alla passione per lo studio, in questo caso architettura (progettazione, no interni) vorrei anche basarmi su che tipologia di lavoro mi possa offrire. Io mi immagino che l'architetto passi l'intera sua giornata lavorativa a progettare, a disegnare in ufficio e a stare all'aria aperta a controllare il cantiere. Insomma un lavoro creativo e, alcune volte, manuale. Ma è veramente così? Perchè conosco alcune persone che fanno un lavoro che non coincide con le aspettative che avevano quando sono entrati in università. E, soprattutto, si guadagna? C'è occupazione oppure mi tocca riciclarmi in un altro ambito lavorativo?
ArchiFra :
lascia perdere.
tra la crisi e l'abolizione dei minimi tariffari, ormai a sopravvivere sono solo i grandi studi o le realtà locali consolidate e storiche che sfruttano alla grande i collaboratori, pagati se va bene 200 euro di rimborso spese (che possono diventare 1000 lordi se sei moooooolto fortunato e hai taaaaaaaanta esperienza), con minimo 50 ore di sgobbo, niente ferie pagate (e devi peraltro farle quando decide il capo di chiudere lo studio), niente malattia, contributi a carico tuo.
chi, dopo aver maturato esperienza sufficiente a fargli spiccare il volo da solo senza timore di sfracellarsi al suolo alla prima cila banale, si butta nella libera professione vera difficilmente arriva a 1000 lordi al mese (e infatti tanti mollano la professione e si buttano sui concorsi pubblici o vanno proprio in tutt'latro ambito, a meno di avere le spalle coperte dai genitori o dal partner per cui si può fare come hobby il nostro -in teroria bellissimo- lavoro), e passa comunque la giornata a compilare scartoffie burocratiche: altro che sogni di gloria di progettazione! tutto quello che ti immagini all'università puoi tranquillamente scordartelo, a meno di andare all'estero.
sono brutale, ma la situazione in italia è schifosa, penalizzante e avvilente: nessuna considerazione per il nostro lavoro, clienti che non pagano, studi (se si collabora) che non pagano, lavori scippati da geometri perchè nell'immaginario collettivo l'architetto è l'artistoide pazzoide stile archistar, molto oneroso, oppure quello che abbina tappeti a tende per i ricchi.
se non hai uno studio avviato di famiglia, oppure una passione talmente viscerale che ti fa soprassedere su quanto sopra descritto, cambia direzione perchè fare l'architetto non è per nulla facile, oggi come oggi, anche per colpa del numero chiuso che è troppo aperto e della ipersaturazione del mercato abbinata a scellerate politiche di disciplina della professione.
insomma, lascia perdere oppure vai all'estero.
io, potendo tornare indietro, mai più farei architettura nonostante la grande passione che ho epr essa dall'età di 16 anni
sclerata :
figlio mio (perchè potresti essere mio figlio): ascolta la saggia ArchiFra qua sopra e pensa ad altro.
Edoardo :
Se hai i mezzi per andare all'estero (io ci studierei pure così ti ambienti) è una bella professione e non c'è bisogno di altro che di talento, preparazione e volontà (+ fortuna e "capacità X" per il salto di qualità). Consiglio di imparare bene l'inglese e pure il tedesco, mettendo su un gruppetto di amici per partire. Il bello di chi è giuovane oggi è che la m--da la vede e la sente, ne è circondato e vi è abituato... non corre il rischio di illudersi per poi sprofondarci quando è tardi. Quindi sai già che la situazione, se non sei appartenente ad una élite, è pessima. In Italy ovviamente.
Edoardo :
ArchiFra, ma 1500 netti di base i "grandi studi" non li danno? Che ce fò col curriculum? (chiedo eh, non ho avuto la fortuna di lambire tali splendide realtà, ad oltre 40 anni).
carlo :
Se davvero vuoi entrare in facoltà di architettura in Italia, ti consiglio di approfittare di tutte le opportunità che ti dà l'università per andare all'estero: erasmus, tirocini, ecc...All'estero non sederti sul primo tirocinio che trovi, bensì resta attento alle opportunità che puoi trovare lì. Lo scopo è provare a non mettere radici professionali in Italia, perché già al primo tirocinio in Italia si capisce che non è il lavoro al quale si è pensato (non sognato) all'università o anche prima.
Per il resto...ha scritto tutto ArchiFra.
Edo :
Ma come fate andare avanti?
ArchiFra :
Edoardo, no, per diretta esperienza ti dico che i grandi studi non ti danno 1500 netti.

edo, io infatti ho gettato la spugna, chiuso partita Iva e gettata sui concorsi pubblici fino a vincerne uno prendo 1200 euro al mese netti, ho ferie,malattia,contributi, tutele ma non faccio l architetto che sognavo: sono una burocrate che ogni sera va a dormire con tanta malinconia e senso di fallimento pensando agli anni in cui progettava e agli anni di passione, studio e fatica buttati alle ortiche
ArchiFra :
per edo: "ma coma fate ad andare avanti?".
semplice:
1) si resta a vivere a tempo infinito coi genitori, in modo da non dover pagare affitto/mutuo/bollette/spesa alimentare
2) si ha un partner i cui introiti sono sufficienti a permetterci di andare in negativo
3) ci si butta sui concorsi pubblici sperando di vincerne uno prima o poi, almeno si può contare su uno stipendio che oscilla dai 1100 ai 1400 a seconda dell'inquadramento
4) si cambia totalmente settore andando a fare commesso/venditore di polizze/altro
5) si saluta l'italia e ci si trasferisce all'estero
Ily :
AMMAZZA RAGAZZI, MOTIVANTI A BESTIA EH?

Edo, provo a rispondere alla tua domanda: com'è fare l'architetto... beh, DIPENDE!
Dipende tutto dal campo che scegli e da quello che decidi di fare.

Posso dirti quello che faccio io. Io mi occupo di restauro e miglioramento sismico del costruito storico, e gestisco anche un blog su questi argomenti. Non sono quindi la classica architetta che progetta e basta (anzi, onestamente non amo molto la progettazione "pura").
Il mio lavoro consiste soprattutto in questo:
1) scrivo per due riviste, articoli di restauro o più generici di design, arredamento eccetera;
2) tengo corsi e conferenze nei miei settori;
3) offro consulenze specialistiche su argomenti attinenti al restauro (ad esempio la ricostruzione della decorazione di una facciata, la valutazione dei dissesti statici o l'analisi dello stato di conservazione di un edificio).
Oltre a queste cose, ovviamente faccio anche pratiche edilizie, perizie e progettazione soprattutto di interni, se mi capita.

Rifarei architettura? Sicuramente si, ma tieni conto che sono appassionata di storia e archeologia fin da bambina e ho quindi trovato il modo di sfruttare le mie competenze di architetto nel settore che amo di più.

Vivo agevolmente? No, faccio molta molta MOLTA fatica e come me anche tanti altri colleghi.

Ti consiglio di fare architettura? DIPENDE. Si, te lo consiglio se sei veramente appassionato di uno di questi campi: architettura (progettazione architettonica), arredamento, design. Se sei appassionato DEVI studiare quello che più ti piace: ci metterai almeno cinque anni a laurearti e tra cinque anni il mercato del lavoro potrebbe essere migliorato, o potrai - alla peggio - andare all'estero. Sfrutta tutti gli esami per trovare il campo che ti piace di più e SPECIALIZZATI IN QUELLO, come ho fatto io.
No, te lo sconsiglio se vuoi fare l'architetto solo perché "è in", "fa figo" o semplicemente vuoi guadagnare bene o fare un lavoro creativo al 100%.
Se invece sei appassionato di cose tipo ponti, dighe o grattacieli ti consiglio di indirizzarti verso ingegneria civile.

Comunque l'architetto NON E' UN ARTISTA, è un tecnico che risolve dei problemi concreti: ad esempio ho fatto perizie su infiltrazioni d'acqua o su crepe in edifici. E NON passiamo le giornate a progettare perché la progettazione si porta dietro una marea di compiti tutti variamente noiosi e ripetitivi.

L'architetto e l'ingegnere sono mestieri molto complessi che richiedono una solidissima cultura generale e un modo di ragionare multidisciplinare.

Spero di esserti stata di aiuto e in bocca al lupo per il tuo futuro!
desnip :
@ArchiFra: beata te, sei una burocrate con 1200 euri sicuri al mese, ferie, malattie e compagnia cantante...
Io sono una burocrate con p. iva e tutto quanto ne consegue...
Tia :
Quanto espresso da ArchiFra è vero nella maggior parte dei casi.
Tuttavia, se hai molta passione, voglia di studiare, aggiornarti costantemente, fare enormi sacrifici economici e personali, ogni tanto, in mezzo ai tanti incarichi basati sull'umiliante confronto con un sistema che ruota intorno alla burocrazia portata al parossismo, ti può capitare qualche bell'incarico di progettazione in cui puoi esprimere la tua creatività. Ovviamente, occorre grande preparazione per saper gestire al meglio un processo costruttivo in cui sono coinvolti capitali a volte anche ingenti. E' fondamentale quindi, prima di buttarti nella libera professione, fare una lunga gavetta presso studi il più possibile qualificati, per saper parare il colpo quando arriva e cadere in piedi.
kia :
e' un lavoro di responsabilità (a meno che non ci si limiti all'home staging) e poco riconosciuto economicamente. Io collaboro stabilmente con due studi e faccio anche cose extra (visto che ho p.iva cerco di usarla!)
929292 :
Ciao Ily, potresti darmi qualche dritta su come hai fatto? Non so se c'è la possibilità di parlare in provato
sclerata :
io concordo con Tia e con kia...non è tanto il fatto di essere "motivanti a bestia" ma il fatto è che questa professione decenni fa era una professione prestigiosa, che ti dava modo di costruire davvero qualcosa di solido e importante, oggi come oggi tra la concorrenza spietata (non solo quella degli architetti ma anche dei geometri, degli ingegneri, degli "arredatori" vari ed eventuali) e tra il fatto che per un lavoretto da pochi giorni e pochi soldi viene chiesta una mole di adempimenti burocratici che fa paura, si passa all'essere dei passacarte. E per " passare 4 carte" 9 volte su 10 quello che è riconosciuto a livello economico è ridicolo.
E se si applicano prezzi RAGIONEVOLI si vede il cliente emigrare altrove.
Ho fatto da inizio anno diversi preventivi per ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie ecc... per un'impresa con cui collaboro, pratica DL e sicurezza appunto a prezzi ragionevoli e non insultanti per la mia persona, e manco un lavoro ho preso. Io di svendermi per una CILA a 500 euro tutto compreso non ci penso nemmeno, ma chi è ignorante (leggasi il "popolo") va da quello che gli costa meno, anche se la garanzia di un servizio come si deve non ce l'ha...perchè nessuno glielo dice.
Io se mia figlia mi dicesse che vuole fare l'architetto un domani francamente non se sarei contenta, ma manco un po'...a meno che non abbia chi la mantiene a vita (e non sarò sicuramente io)
desnip :
Sclerata, mi hai fatto venire in mente che qualche giorno fa il mio nipotino venendo in studio mi diceva: "Zia che bello progettare le case... anch'io da grande voglio progettare, perchè SONO UN CREATIVO..." :-)))
Non sono sobbalzata sulla sedia perchè a quell'età si cambia un'idea al giorno (il suo gemello è passato dal voler fare il parcheggiatore abusivo, al paleontologo di mattina e il calciatore di pomeriggio, e ora vuole fare il pilota di formula 1...).
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