claudia : [post n° 428519]

archiparanoia

Buongiorno a tutti, leggo spesso le bacheche e oggi mi sento di scrivere due righe, magari qualcuno di voi mi rincuora un pò. Dopo molti anni da dipendente in uno studio di architettura, lavoro che coincide con la mia passione fortunatamente, sono stata licenziata per problemi economici, 2 gg dopo la scadenza del periodo di maternità. A distanza di un pò di mesi ho deciso di aprire la mia attività; i miei ex titolari che avevano molti stipendi in arretrato (ormai saldati) continuano imperterriti a pagarmi a singhiozzo il mio sacrosanto tfr, nonostante i miei solleciti, pagano poco, quando vogliono e senza un minimo avviso, soprattutto dopo che mi hanno ricontattata per lavorare e io ho gentilmente rifiutato la loro proposta (faccio una piccola precisazione: gli ex titolari sono persone abbienti) Qualche giorno fa ho deciso di muovermi per vie legali ma nonostante sappia per certo che è la cosa giusta, sotto sotto mi sento in colpa dopo tutti questi anni di lavoro. Forse posso sembrare un pò paranoica ma questa situazione economica in sospeso e soprattutto la loro scarsa umiltà e chiarezza mi sta occupando la mente ormai da troppi mesi. Scusate lo sfogo, buona giornata e buon lavoro a tutti!!!!
Alessandro :
Ma in colpa per cosa scusa?
claudia :
Mi spiace essere costretta a muovermi così dopo tanti anni tutto qua!
ArchiFish :
L'unico dispiacere che devi avere riguarda l'eventualità che ti costi di più l'avvocato di quanto non ti spetti ancora di TFR. Solitamente, se tutto va come deve andare, dovresti pretendere anche il rimborso delle spese legali ed eventuali interessi, ma sappiamo bene quanto la giustizia, in Italia, funzioni male e con tempistiche bibliche, ergo un po' di timore rimane sempre. Immagino tu abbia fatto, assistita dal tuo legale, tutte le considerazioni opportune prima di intraprendere la strada della "riscossione forzata". Quindi, buona fortuna.
claudia :
Buongiorno archifish, grazie! no non c'è pericolo che mi costi più l'avvocato!!!!
mia :
Perdonami claudia, informati bene. Fino al compimento del primo anno di vita di tuo figlio/figlia non eri licenziabile.
claudia :
lo so...l'hanno fatto appena dopo che è scaduto il periodo tutela, pensa che sono così male informati e pressapochisti che finchè stavano datando il licenziamento hanno sbagliato la data indicando un periodo dentro la maternità e io che sono così corretta, anzi scusa...così scema, gliel'ho fatto presente e l'hanno modificata. Gli ho detto: ringraziatemi altrimenti erano cavoli amari per voi....
Vedi mò che è quasi una terapia scrivere e ricordarmi di queste cose così mi passano i sensi di colpa!!!!!!!
ArchiFish :
Mi verrebbe da dire "chi è causa del suo mal pianga sè stesso", ma sarei un cinico senza alcuna empatia e non credo che una collega nella situazione di Claudia lo meriti. Capisco che l'istinto alla correttezza e all'onestà è duro da reprimere, ma viviamo in un epoca ed in un mercato del lavoro che imporrebbe di fottere il prossimo prima che fotta te stesso. Non dico di prendere alla lettera questa regola, ma è indispensabile, per non farsi fregare, entrare nell'ottica di essere irreprensibili (o spietati). L'onesto difficilmente riesce ad imbrogliare il prossimo, ma deve smettere di subire passando per stupido. Far valere i propri diritti non è disonestà.
claudia :
Hai ragione e ti ringrazio x le parole che hai scritto, questo stravolgimento che mi è successo a distanza di un anno mi ha insegnato tanto, anche se capita ancora di avere qualche senso di colpa, ho tirato su la testa e ho reagito; questa lezione la insegnerò ai miei bambini. Vi ringrazio per la chiacchierata, buona serata a tutti!
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