desnip : [post n° 430009]

"Eliminare il passaggio dell'autorizzaizone per responsabilizzare il tecnico"?

Ma 'o vero facite???
Non so se state seguendo questo dibattito, ma io ne sento parlare da un po', da quando ne ho sentito parlare a un convegno da un esponente del consiglio nazionale che dava per certa l'"abolizione" del pdc.
Voi cosa ne pensate? Sono solo io a essere stanca di questa responsabilizzazione del tecnico a tutti i livelli?
d.n.a. :
Da quando lavoro in comune mi sono messo le mani nei capelli nel vedere quanto bassa sia la preparazione della media dei tecnici a livello di normativa edilizia... non voglio neppure immaginare un tana libera tutto.
desnip :
Da quest'altro lato, d.n.a., io non oso immaginare quanti cantieri fermati per il capriccio del tecnico comunale di turno che interpreta le norme a modo suo...
d.n.a. :
dal'idea che mi sono fatto desnip sto capendo che molte volte da tecnico comunale ti trovi ad applicare norme nel caso concreto, che non sono così di facile applicazione, e per questo, ognuno interpreta a suo modo, aggingi, che neppure i tecnici comunali, sono tutti ben preparati e spesso vivono del "abbiamo sempre fatto così"..
ponteggiroma :
dna entrambi i tuoi interventi non fanno che confermare quello che ho sempre detto e pensato sulla maggior parte dei colleghi tecnici, nonché del modus operandi della maggioranza dei tecnici della pa. Proprio per questi motivi ritengo sia giusto invece responsabilizzare i tecnici facendogli pesare le scelte che fanno. Chi sa fa, chi non sa impara e se proprio non riesce smette. Mica è scontato che tutti debbano poter fare tutto
desnip :
Ponteggi, in un mondo ideale sarebbe così. Ma purtroppo non viviamo in un mondo ideale.
L'ultima volta che ho avuto a che fare con un tecnico comunale mi ha fatto chiaramente capire che qualunque cosa avrei fatto non mi avrebbe fatto andare avanti la pratica.
Il mio cliente, che è del paese, mi ha detto che secondo voci che corrono il tizio è "arrabbiato con la vita perchè ha una grave malattia"...
Eccheccacchio, sei malato e te la prendi con me!???
eli71 :
Ritornando al tema del post, anche io ho letto qualcosa in merito, pare una richiesta avanzata da un ingegnere. Quando l'ho letto mi si sono drizzati i capelli.
Ora che lavoro in uno studio che si occupa di sicurezza sul lavoro e acustica arrivano richieste da diverse parti e quando capitano i lavori per l'edilizia mi metto le mani nei capelli a vedere il pressapochismo con cui tanti tecnici lavorano.
FranzArch :
@ponteggi io la vedo pragmaticamente come te ma non dimentichiamo che siamo il paese dei furbi, degli azzeccagarbugli e degli stronzi.
Già con la normativa attuale di truffe, faciloneria ed abborracciamente vari sono pieni gli archivi d'Italia se anche per gli interventi più pesanti di modifica del territorio non si passa più dai SUE per me nel giro di un decennio c'è da mettersi le mani nei capelli.
Quanto paventato può, forse deve, essere fatto ma mettendolo a sistema in un quadro più ampio di controllo dell'attività di trasformazione del territorio e dell'opera dei professionisti.
Si farà perchè i mezzi tecnologici ed informatici ce lo consentono ma ci vorranno decenni e probabilmente una generazione o due di professionisti prima di vederlo compiuto.

l'Idea di responsabilizzare i tecnici, lasciando invariato il quadro attuale al contorno è da pazzi ed è una constatatzione a cui può facilmente giungere qualunque buon professionista che nella professione si sporca le mani.
ArchiFish :
In un sistema ideale, direi che ponteggiroma ha perfettamente ragione. Purtroppo ho la sensazione che in Italia, si finirebbe per assistere ad una marea di danni ed abusi, tanto inconsapevoli, per inadeguatezza dei tecnici, quanto consapevoli, per connivenza dei medesimi.
Come per ogni forma di deregulation o di trasferimento di responsabilità, l'aggiornamento del sistema dovrebbe comunque passare attraverso due concetti cardine:
1) ferrea attività di controllo (temo che si snellirebbe il settore edile, ma si finirebbe per intasare la giustizia con procedimenti civili e/o penali)
2) adeguamento delle parcelle professionali al rialzo in modo da garantire una giusta retribuzione del carico di responsabilità ed introduzione di minimi tariffari inderogabili (pena radiazione dall'ordine).
Va da sé che, alla luce di ciò che sarebbe "giusto", il sistema, in linea teorica, non è detto sia conveniente dal punto di vista dell'onerosità per la società, poichè all'incremento di costi del professionista, non corrisponde un taglio di costi a livello di Pubblica Amministrazione (dove i dipendenti passerebbero da una funzione di verifica/validazione, ad una di controllo, ma rimarrebbero comunque necessari e da retribuire).
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