Andrea : [post n° 431986]

La mia idea per far ripartire l'Italia

Per ripartire dobbiamo modificare le nostre abitudini. Partiamo dai ristoranti con una soluzione self-service all'interno della struttura. Cosa ne pensate? Vi lascio il link con alcuni disegni per chiarire il concetto. Magari condividendo possiamo far riaprire i ristoranti molto prima.
https://www.linkedin.com/posts/andrea-giustozzi_glassroom-covidabr19…
Albo :
Ciao, spero di non offenderti, ma la soluzione che proponi ha per me moltissimi svantaggi. Ho capito che hai cercato di risolvere il problema di distanza lavoratore-cliente e quello di barriera fisica tra clienti, ma presta il fianco ad altri problemi

Il primo, non è flessibile, se hai una tavolata di una famiglia da 5 o 6 (padre, madre e 3 figli) non hai la flessibilità e la comodità per spostare i tavoli, non riesci a riorganizzare lo spazio in maniera flessibile. E' scomodo anche per i camerieri che devono cambiare tovaglie, posate, ecc, è scomodo per me cliente se devo chiamare un/a cameriera

Secondo, non è economicamente vantaggioso, con gli spazi da te proposti probabilmente riesci a fare se va bene 1/3 dei coperti di prima, hai inoltre costi alti di installazione (lavori, lastre, portavivande) in un momento in cui il ristoratore vuole limitare al minimo le spese.
Le superfici vetrate sono ulteriori superfici da igienizzare e lavare (le porte in vetro o almeno le maniglie a ogni cambio di cliente), con aggravi di tempi e costi

Ed infine un fattore psicologico, se si esclude i locali che danno da mangiare ad uffici, una barriera cosi netta non invoglia a uscire per passare la serata.

Ci sarebbe poi da fare un discorso di ventilazione naturale e meccanica e su come quei pannelli inciderebbero, ma non ho avuto ancora modo di vedere gli studi di fluidodinamica sulla dispersione delle particelle di covid, per cui non mi inoltro su quel punto.
Andrea :
Ciao Albo, ti ringrazio per la tua considerazione. Già avevo pensato ai problemi da te evidenziati e sono stati risolti in questo modo:

1. Bisogna capire la tipologia di ristorante quante persone accoglieva e organizzare le room in base a quelle esigenze, inoltre sarà obbligatoria la prenotazione online o telefonica per non avere troppa affluenza. Il self service funziona anche per togliere tovaglie e posate che saranno monouso biodegradabile e gettate nei contenitori all'interno della room.

2. Ovvio che si riducono il numero di posti, ma saranno comunque ridotti se si vuole riaprire il ristorante. Per i costi di realizzazione, si utilizzerà il finanziamento per aiuto alle aziende. Per quelli di igienizzazione, sono obbligatori per la sicurezza di tutti (incideranno sul costo del coperto purtroppo), inoltre il cameriere o l'addetto, anzichè togliere piatti e bicchieri, andrà ad igienizzare la room e il cliente che viene dopo è più tranquillo a mangiare in totale sicurezza anzichè guardarsi intorno per proteggersi da eventuali persone affette da virus (psicologia umana). Ricordo che per mangiare siamo senza mascherina, quindi senza protezione e di conseguenza è molto pericoloso.

3. Voglio tener presente che la distanza di un metro tra tavoli è veramente poca e il cameriere non è per nulla tutelato visto che dovrà passare in questo metro di distanza. Il fattore psicologico non ha influenza secondo il mio studio, perchè comunque ci sarà la totale sicurezza di mangiare a ristorante.

Concludo con una mia considerazione. Ma se si riaprono i ristoranti con il semplice distanziamento di un metro chi ci andrà? (vedi i negozi aperti in questi giorni) Io personalmente non andrei a mangiare in un ristorante in questo modo per i rischi che ho citato in precedenza e molti continueranno a restare a casa per tutelare se stessi e la propria famiglia, quindi il ristorante sarà costretto a chiudere (forse per sempre). Ti ringrazio per il tuo punto di vista e per questo confronto costruttivo.
fulser :
noi già produciamo soluzioni simili, in varie tipologie e con vari materiali. E non siamo neanche i primi.
Ily :
Ciao, non condivido la tua soluzione per vari motivi:
1) le distanze dovranno essere mantenute per un periodo di tempo non superiore a sei mesi;
2) la tua idea stravolge completamente l'idea di convivialità insita in un ristorante: soprattutto nelle piccole osterie o trattorie a conduzione famigliare, è parte integrante "dell'esperienza" fare due chiacchiere con l'oste o con il cuoco, soprattutto a fine pasto;
3) in certi tipi di ristorante, più raffinati (ma non necessariamente "stellati") al servizio viene attribuita molta importanza: ad esempio il servizio del vino viene fatto dal sommelier in un certo modo, il cliente assaggia il vino in sua presenza...
4) in estate di morirebbe di caldo, senza contare l'impatto psicologico di cenare in un vero e proprio acquario;
5) come già sottolineato da altri, se ti arriva una comitiva di 10-12 persone come la sistemi?

Insomma, la tua soluzione secondo me non è molto funzionale.
Ily :
Caro Andrea,
un altro appunto... intanto basta parole inglesi! Nel gergo della ristorazione quella che tu chiami room ha un nome (italiano!) ben preciso: SALA. Infatti si parla di "personale di sala" (camerieri, metre, sommelier) e "personale di cucina" (chef con relativi aiutanti).
Inoltre... tu ci andresti a mangiare in un ristorante stellato, o comunque che fa della perfezione del servizio uno dei suoi punti caratterizzanti, o viceversa in un agriturismo o una trattoria storica, per mangiare come in un fast food dove devi (giustamente sia chiaro) svuotare il vassoio dopo aver mangiato? Parlando seriamente: hai mai frequentato ristoratori e sommelier? Io si, anche se solo per hobby perché da alcuni anni mi sono avvicinata al mondo del vino, e ti garantisco che è improponibile.
Io non ci andrei, sinceramente! A questo punto molto meglio un bel take away e una cena con gli amici in casa, senza controllo della temperatura, barriere di vetro e ammenicoli vari.
desnip :
Quoto Ily. Io penso che non adrò al ristorante per "piacere" finchè non ci sarà un vaccino (mi dispiace per i ristoratori).
Però dobbiamo ricordare che molti locali funzionano anche per le esigenze di chi lavora fuori, per cui soluzioni di questo tipo hanno ragione di esistere.
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