Giancarlo : [post n° 440286]

Laureato abilitato non iscritto all'Albo: esistono possibilità lavorative?

Salve a tutti,
dal 2019 risiedo in Messico, dove per un anno abbondante ho lavorato come Residente de Obra e Dibujante Cad: all'inizio ero preoccupato di non trovare nulla al di là dell'apprendista muratore o gessaio, perché non in possesso di titolo riconosciuto dal MIUR locale, ed invece col passare del tempo mi son reso conto che tra chi si dedicava a ruoli di assistenza in Cantiere (computi metrici, revisione SAL, studio di preventivi, proposta/accettazione modifiche esecutive, ecc) vi erano diplomati con esperienza lavorativa decennale, studenti di Architettura, neolaureati senza tesserino di abilitazione professionale (qui la laurea di Architettura è di tipo abilitante - il tesserino è emesso a richiesta del laureato al presentare apposita richiesta presso il MIUR locale - ma può passare un anno tra emissione della Pergamena e consegna del tesserino)... sicché io straniero senza formulari di equipollenza ma con percorso di studi affine, ero solo l'ennesima novità tra i profili entry-level del settore.

E poi arriva il 2020 con tutte le sue mirabolanti novità: 3 mesi di part-time forzoso in vista di un miglioramento economico che non è arrivato, ed il licenziamento. Nel frattempo ho avuto l'opportunità di partecipare ad un colloquio informativo della Camera di Commercio Italo-Germanica, durante la quale mi spiegano che difficilmente riunirò i requisiti per fregiarmi del titolo di Architekt, ma che ciò non è un problema: molti professionisti del settore lavorano senza indugi, e come unico limite non possono firmare progetti.

A quel punto penso all'art.4 Codice Deontologico italiano, alle interpretazioni che ne dava il testo della Maggioli Editore per prepararsi all'Esame di Stato, dove praticamente si deduceva che fosse necessaria l'iscrizione all'Albo anche solo per disegnare una planimetria su AutoCad pensata e firmata da un Architetto già iscritto.

Al che chiedo a chi ha esperienza lavorativa: sono io che ho dato un taglio eccessivamente rigido alle intenzioni dell'art.4 e del Codice Deontologico in sé, o in effetti in altre Nazioni sono molto più flessibili? O riformulando: è possibile trovare sbocchi lavorativi nei settori AEC italiani con il solo superamento dell'Esame di Stato di Architetto Junior, senza iscrizione all'Albo?
ArchiFra :
in italia se vuoi firmare e lavorare come professionista devi per forza esser iscritto all'albo, avere partita iva e assicurazione professionale, peraltro come architetto jr ci sono limitazioni.
con la sola abilitazione, senza iscrizione all'albo, puoi partecipare a concorsi pubblici per cui basta la triennale e l'abilitazione, oppure lavorare coi limiti di non firmare alcunchè, quindi non potrai mai presentare a nome tuo nessuna pratica edilizia.
potrai fare il collaboratore di studio, ma per conto tuo nulla di specifico riferito alla professione per cui serve il timbro.
scartabella un po' il forum e troverai tanti post in merito.
desnip :
Da quel che ho capito, anche all'estero è cpsì. Con l'unica differenza, non trascurabile, che in Germania se anche fai solo il caddista puoi aspirare a uno stipendio dignitoso, in Italia un architetto abilitato che lavora per altri deve per forza "arrotondare" con qualcosa di suo.
Giancarlo :
Sicché mi par di capire che il collaboratore non iscritto all'Albo esiste come figura nel mercato del lavoro, ma lo stipendio è così basso che conviene iscriversi per offrire qualcosa in più, o passare ad un call-center per clienti statunitensi (stipendio comparabile, ma con contratto da dipendente e ferie pagate). Corretto?
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