Oltre76 : [post n° 452678]

Consigli per una giovane

mia figlia che è a metà del percorso delle scuole superiori, sta valutando gli studi di architettura per la sua futura laurea. Premetto che è una buona studentessa ma ad oggi non ha una vera forte passione in qualcosa. Il disegno tecnico, la progettualità soprattutto di case e anche l'interior design stanno però sempre più attirando la sua attenzione. So che probabilmente è un discorso prematuro, ma cosa consigliereste ad un giovane studente? Quale eventuale specializzazione prendere? Quali i campi dove attualmente e in prospettiva si ricercano maggiormente gli architetti? Leggo che comunque, salvo rari casi, mediamente è un lavoro che dà soddisfazioni a livello professionale, ma non altrettanto a livello economico. E' così o è errata la mia percezione? Grazie a chiunque vorrà dedicare un paio di minuti a questo post.
d.n.a. :
Ad un giovane studente oggi consiglierei di non fare architettura a meno di:
1. Avere un amore intimo verso la disciplina
2. Avere uno studio già avviato alle spalle
3. Essere ricchi di famiglia
4. Varie combinazioni delle tre sopra.
il lavoro da soddisfazione se e solo se è rispettato il punto 1, altrimenti no.
E'un lavoro che da da vivere? si, ma solo per pochi fa vivere bene, gli altri (la maggior parte) sopravvive.
ivodivo :
Rimarrò uno degli ultimi romantici ma non riesco a dare valutazioni ad una professione avendo come unico parametro il valore economico. Conosco elettricisti che guadagnano molto più di un architetto medio, qualsiasi ingegnere guadagna molto più di qualsiasi architetto, panettieri che si alzano tutte le mattine alle 4 e che hanno un tenore di vita più che agiato, medici che fanno i turni di notte e orari massacranti ma con auto che un architetto se le sogna, carabinieri che rischiano la vita ogni santo giorno con uno stipendio ridicolo. L'unica cosa che li può accomunare è la passione con cui svolgono il proprio lavoro.
Quindi gli unici consigli che mi sento di dare se si vuole intraprendere questa professione sono di avere una spiccata propensione alla creatività, essere curiosi, avere grande spirito di osservazione, estro, ambizione. Dal punto di vista dell'impiego credo che sia indispensabile avere voglia di muoversi e fare esperienze lavorative in contesti che non siano il paesello o la cittadina di provincia in cui dominano i geometri o i soliti studi di architettura storici che di padre in figlio monopolizzano il mercato. Milano è attualmente l'esempio principe di un luogo in cui il mondo dell'architettura è sempre in fermento e che offre molte opportunità che bisogna essere capaci di cogliere.
In bocca al lupo
paoletta :
puo' applicarsi a quelle che sembrano sue passioni quali il disegno tecnico e l'interior design ma reinventando un linguaggio e senza buttare anni in una universita' gestita da dinosauri.
per reinventare un linguaggio intendo qualcosa come un ragazzo che fa video su youtube interamente dedicati alla pulizia dei case impolverati, sporchi e luridi che li tira a nuovo. questo fattura 400.000 dollari all'anno e si e' comprato una ferrari... pulendo i case...
Oltre76 :
Grazie a tutti per le preziose risposte. paoletta per "case" intendi i "case" dei PC? Come si chiama questo tizio? Così, per capire meglio la tua risposta e il tuo invito. Grazie
paoletta :
si, intendo i case per pc.
basta che ti fai un giro su youtube e sfogli i canali dei giovani imprenditori che ormai spopolano sulla piattaforma.

[edit] trovato, si chiama Greg Salazar
Oltre76 :
Grazie ancora. Ma quindi secondo voi, fatte anche le dovute e apprezzate precisazioni di ivodivo, potrebbe essere meglio ingegneria edile di architettura? Soprattutto se non si ha un grande estro creativo? Il fatto di andare verso città e abitazioni sempre più domotiche ed ecologiche non darà un impulso ad entrambe le professioni?
Adam Richman :
La progettazione di case e l'interior design oggi offrono poche opportunità di lavorare e meno ancora di viverci. L'Italia è strapiena di architetti, geometri ed ingegneri edili, ben più di quanto il mercato necessiti; ne conseguono sfruttamento, fughe all'estero, ripieghi postumi su lavori alternativi. Poi naturalmente nel mucchio c'è chi (pur estraneo alle categorie correttamente elencate da d.n.a.) ha comunque soddisfatto le proprie ambizioni, grazie ad un talento particolare o perchè erano ambizioni realistiche. Ciò premesso:
- campare decentemente lavorando per altri professionisti (dal geometra di paese all'archistar, interior designer inclusi) è rarissimo; i collaboratori sono spesso "a perdere", poichè il bacino da cui attingere a bassissimo costo è sterminato;
- campare decentemente avviando da zero e senza spalle coperte una propria attività professionale è raro, ma qualcuno ci riesce ancora; servono grande determinazione e capacità imprenditoriale (ad esempio nel coltivare i rapporti, nel scegliere le specializzazioni giuste, nel vedere/crearsi opportunità in un mercato saturo); in ogni caso la componente creativa é quasi sempre una piccolissima parte del lavoro;
- non vedo possibilità di carriera sostanzialmente differenti tra architetti e ingegneri edili;
- l'evoluzione "verde" di cui parli è in corso, ma non offre comunque opportunità lavorative per tutti; peraltro gli architetti specializzati su sostenibilità ed energetica sono sempre di più.
Ciò premesso, consiglio di non frequentare architettura (nelle sue mille declinazioni) o ingegneria edile, o di farlo almeno con pragmatismo e consapevolezza badando al sodo durante gli studi e subito dopo la laurea (erasmus, tirocini, master, primi lavori). Banalmente: oggi architetti, ingegneri edili e geometri dipendenti di aziende GDO (Lidl, Esselunga, ecc.) o di grandi sviluppatori/proprietari immobiliari (gruppi bancari e assicurativi, Coima, Lendlease, ecc.) se la passano quasi sempre meglio di chi lavora in ambito professionale.
Ily :
Posso portare la mia testimonianza. Io sono sempre stata molto appassionata di storia e archeologia fin da bambina, ma a 16 anni - complice un libro di Bruno Munari - ho deciso che volevo fare la designer. I miei genitori mi consigliarono quindi di studiare architettura, e così ho fatto, convintissima che avrei scelto l'indirizzo design. Il problema è che al primo esame "storico" sono risaltate fuori TUTTE le mie passioni e ora mi occupo di restauro, e in particolare di affreschi e miglioramento sismico di edifici storici.
Architettura è una facoltà molto versatile e per scegliere un indirizzo preciso ci sarà tempo.

Scusate ma secondo me se uno sceglie il suo lavoro SOLO in base alle richieste del mercato... o hai TANTISSIMA FORTUNA e ti appassioni veramente del tuo campo, oppure rischi di fare male il tuo lavoro e non emergere.
Adam Richman :
@Ily: pensavo anche al tuo caso (letto su questo forum) scrivendo il 2o punto del mio elenco. Se ho ben capito hai visto una opportunità di specializzazione richiesta dal mercato e che ti appassiona e sei stata brava e determinata a coglierla, quindi banalizzando rientri (credo) tra coloro che sono riusciti ad avviare con successo una attività professionale. Di contro conosco molti più architetti (compagni di studi o ex colleghi) che arrancano o ripiegano.
Ripeto che a mio parere se ci si iscrive ad Architettura occorre molta consapevolezza, onde evitare delusioni/frustrazioni a laurea conseguita
Nanna :
Se deve prendere architettura, deve farlo per sua scelta perché:
1. Non é una passeggiata, si studiano materie tecniche e scientifiche, gli esami di progettazione richiedono presenza assidua a lezione ed alle revisioni dei progetti. Si studia tanto e si disegna tanto. I prof sono stronzi. L'esame di stato é tra i piú tosti.
2. Una volta laureata come le hanno giá scritto, il mercato del lavoro é saturo, quindi solo grazie ad una grande passione per la propria professione non si rimpiange la scelta universitaria e forse puó trovare uno sbocco lavorativo tramite grandi sacrifici (estero come me, oppure anni di precariato/sfruttamento in Italia).
Quindi, lasci la scelta a sua figlia, le faccia fare quello che le piace di piú.
Se lei cerca un lavoro sicuro dopo la laurea, lasci stare architettura, e si butti su ingegneria gestionale o quella robaccia lí :)
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