Giancarlo P. : [post n° 463747]

Tornare in Italia (o nell'UE): volentieri, ma...a che costo?

Buondì,
ieri ho confermato al mio superiore che resterò in azienda fino al 2025, nel limite del possibile, visto che secondo lui nell'area di Ricerca e Sviluppo BIM 3 anni sono il minimo sindacale per equilibrare il ciclo "Neo-assunto da formare, a scapito della Ricerca - Ricercatore formato, a vantaggio della Ricerca", sicché ho 3 anni per ricevere risposte alla domanda in oggetto.

Il clima nell'azienda è ottimo: è possibile interagire con i superiori di qualunque livello per proporre idee o chiarire dubbi; in cantiere non c'è bisogno di gridare ed offendere, per ottenere risultati; esistono sessioni Kaizen per scambi d'idee tra aree diverse; c'è un forte spirito di collaborazione tra i vari componenti di un gruppo di lavoro.

Nonostante la settimana lavorativa di legge sia di 48 ore settimanali su 6 giorni (più 9 ore di straordinari, per un totale di 57), hanno già implementato i sabati alterni a casa, con una settimana di 42.5 e 5 giorni, alternata ad una di 46.5 e 5 e mezzo. Secondo KPI personali e KPI generali, ogni trimestre riceviamo un bonus produzione tra il 0% ed il 45% (rispetto ad un salario mensile), la tredicesima è pari a 20 giorni di stipendio (invece che i 15 di legge), se le ferie di legge pagate al 125% non sono sufficienti (si parte con 6 giorni al primo anno, e dopo 12 anni nella stessa azienda si arriva a 14 giorni), è possibile chiedere giorni extra (senza stipendio, se non si rende molto; o addirittura a stipendio completo, in caso di persone con eccellenti risultati).
Però, nonostante lavorativamente mi senta molto bene, ci sono alcuni dettagli che mi lasciano un dubbio: non mi converrà tornare in Italia (o almeno, nell'Unione Europea), nei prossimi 5-10 anni?

La ritenuta per la pensione è solo il 7.5%, che proietta una pensione pari al 15-20% dello stipendio attuale, a meno di attivare un piano complementare volontario; terminata la fase lavorativa, si corre il rischio di restare senza il SSN, nel caso le ritenute versate non siano state sufficienti; sebbene mi trovi sotto l'ombrello del Contratto alle Dipendenze a Tempo Indeterminato, è molto facile licenziare (basta una lettera che spiega i motivi, e si perde il posto, a fronte di una misera compensazione che copre la quasi assenza degli Aiuti Statali per la Disoccupazione). Se svolgessi l'attività per conto mio e sotto altro nome, sarebbe Consulente BIM, o Coordinatore BIM, o ancora Junior BIM Manager: per tale attività, sto ricevendo 800€ al mese (che diverranno 1000€ dal mese prossimo, a fronte della promessa di permanenza di 3 anni), che qui dove vivo mi bastano (riesco ad accantonare una Pensione Complementare, pagare l'affitto, e visitare i miei genitori in Italia una volta ogni 2 anni), ma se volessi passare i miei ultimi anni nell'UE, finirei ad elemosinare in stazione...Per non parlare del fatto che sono in uno Stato grande come la Val D'Aosta, probabilmente con lo stesso livello di sicurezza, ma circondato da narcostati più grandi come Jalisco e Zacatecas, sicché non so quanto possa durare questa tranquillità...

So che, per chi lavora a Partita IVA (sia vera, sia la falsissima "Contributi Zero come Partita IVA, ma orari e scadenze come da Dipendente"), la situazione in cui mi trovo è oro colato (a parte lo stipendio, forse, ma non lo do' per scontato...); d'altro canto, con una Laurea Triennale e contatti sporadici con la Progettazione attraverso i gruppi di Lavoro a cui offro Formazione e Consulenza (progetti di Capannoni industriali, Uffici, Villette a schiera, Ponti e Viadotti), so che non avrei possibilità alcuna di lavorare come Architetto Iunior completo, che sia Associato o addirittura In Proprio: non sono disposto a fare il cameriere pur di tornare, ma non avrei problemi a terminare come Tecnico di Preventivi a Calevo (o Iozzelli, o qualunque altra ditta di Materiali per la Costruzione), se ciò mi garantisce uno stipendio netto simile a quello attuale, e l'applicazione anche di parziale di ciò che ho imparato durante gli anni di studio e lavoro.

Sicché, chiedo: ai pochi eletti che non sono a Partita IVA, come state sbarcando il lunario? Siete riusciti a restare nel mondo delle Costruzioni e della Progettazione, o vi dedicate a tutt'altro? Sapendo che vari compatrioti pensano che "BIM=Render fighissimi" (tanto, chi ce li ha i requisiti milionari per partecipare agli Appalti Pubblici il cui importo a base d'asta obbliga l'uso serio e completo della Metodologia BIM?), quanto minime sono le possibilità di intraprendere l'attività (in proprio, o in azienda) di Coordinatore/Ricercatore/Consulente BIM?

Ringrazio anticipatamente a chi si prenderà la briga di rispondere
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