Missy : [post n° 470432]

Lavorare da Ikea e simili

Ho visto un annuncio di lavoro di Ikea, ricercano architetti/interior designer per apprendistato, con 3 mesi di formazione, per consulenza ai clienti. Cosa ne pensate?
Attualmente lavoro in uno studio tecnico a P.IVA, con uno stipendio mensile che non mi permette di tenere nulla da parte a fine mese, mi occupo per lo più di disegnare su AutoCAD, compilare moduli, fare qualche calcolo (es. cubatura...). L'interior design mi interessa come ramo in cui specializzarmi.
Roverenaturale :
Sono interior designer a piva in uno studio che mi paga decentemente ma non per mettere da parte dei soldi ogni mese e ti dico che nell'ultimo anno mi sono guardata molto intorno in queste catene. Da quello che so, Ikea ti fa fare qualche mese di tirocinio / formazione, poi ti costringono ad aprire la piva anche loro (almeno nella mia zona), e fai orari assurdi, senza weekend fino all'orario di chiusura (21.00), quindi te lo sconsiglio.
Io volevo vedere per Facile Ristrutturare, ne hanno dette di ogni nel corso degli anni, ma continua secondo me ad essere un'ottima alternativa agli studi che ti pagano 1000-1200 euro al mese insegnandoti poco e niente (il mestiere lo impari sul campo, in cantiere, non su autocad). Acquisita esperienza magari si vedrà.
Altra buona alternativa sono i negozi che vendono mobili, quel lavoro lo trovo bellissimo e spesso sono assunti con contratto normale, però devi fare anche i weekend, almeno il sabato sicuro. Non saprei, attendo risposta di qualcun altro
Archifish :
Non ho esperienze a riguardo di IKEA, ma resto a bocca aperta da quanto leggo sulla richiesta di aprire partita IVA. Salvo retribuzione congrua, se confermato, direi che si dovrebbe starne alla larga.
Per quanto concerne Facile Ristrutturare, oltre ad "averne dette di ogni nel corso degli anni", in tempi recenti sta finalmente uscendo allo scoperto tutto il "marcio" che sta dietro, dentro ed al di sotto dell'iniziativa, confermando le testimonianze esposte in questo forum, in innumerevoli post sul tema. In definitiva, ad oggi, solo uno sprovveduto o un disperato, sposerebbe la causa ritenendola un'opportunità.
Sicuramente, se parliamo del settore interni, i negozi di arredo o le ditte di settore, sono porti a cui vale la pena di tentare l'approdo.
Roverenaturale :
@Archifish ma noi giovani SIAMO disperati, come chiameresti dei giovani inesperti costretti ad aprire partita iva per poter lavorare e fare gavetta con per altro retribuzioni misere che ci permettono a malapena di sopravvivere?
Facile ristrutturare è marcio, come lo sono le altre piattaforme clone che operano nel settore (e parlo anche di Leroy Merlin che offre la stessa tipologia di lavoro), ma essendo una multinazionale che con tutti i guai che ha anche aperto un'agenzia immobiliare, potrà avere tutte le recensioni negative e denunce del mondo, ma non mi sembra ne risenta particolarmente.
Che poi scusate, ma lavorare a piva ma essere a tutti gli effetti un dipendente è illegale, quindi il marcio c'è OVUNQUE, solo che a tutti sta bene così, per cui dobbiamo davvero fare dei paragoni?
archimamma :
Cito Roverenaturale:
"lavorare a piva ma essere a tutti gli effetti un dipendente è illegale"

No, non lo è, il Ministero del lavoro ha deciso che per chi è iscritto ad un albo professionale, non si applica la presunzione di lavoro parasubordinato, per cui si può fatturare ogni mese sempre allo stesso "cliente" anche per 30 anni, e non c'è problema alcuno, La normativa andrebbe cambiata (Jobs act)
Archifish :
@Roverenaturale
Credimi che la disperazione coinvolge i professionisti di tutte le età. I giovani, tra tutti, consapevoli della situazione e sulla scorta delle esperienze di chi più giovane non è, sono tra i pochi ancora in tempo a non rimanere intrappolati nelle sabbie mobili del sistema.
Inutile continuare a flagellarsi per un mercato del lavoro avariato, se si finisce per accettarlo ed alimentarlo, danneggiando sé stessi, coloro che ci/vi hanno preceduto e coloro che verranno.
Non sono certo tra quelli che sostengono che la colpa sia di chi accetta certe condizioni lavorative, ma è innegabile che queste continuano ad esistere perché possono contare su un bacino ampio di illusi a cui attingere (parlo di illusione poiché se di sole disperazione e contingenza dovesse trattarsi, chiunque dotato di un briciolo di realismo cambierebbe lavoro/settore).
Certo, è difficile accettare di rinunciare all'ambizione di una vita, ambizione per la quale, formandosi, si è investito tempo e denaro, ma se si è disposti ad accettare ulteriori sacrifici, che almeno non abbiano il solo scopo di arricchire personaggi e/o compagnie di dubbia moralità e legalità (col rischio di perdere la faccia ed i compensi dovuti, stando a quanto si dice). Parli di multinazionali, di espansione nel mercato immobiliare, di non risentire delle recensioni negative. Quello che ti sfugge è che si espandono a spese tue/vostre, delle maestranze male o non retribuite e dei clienti truffati. Ti sfugge anche che non risentono delle recensioni negative poiché, quello che finisce per risentirne, è solo il tecnico, unico responsabile nei confronti della committenza, ma ostaggio di una sorta di general contractor che dovrebbe pagarlo (come la mettiamo con la deontologia?). Hai presente il senso di fare i finocchi col culo degli altri? Ecco, il culo è il tuo/vostro e delle imprese.
Se, come mi pare di capire, non si è ancora professionalmente compromessi a tal punto di non poter ambire a nessun altro sbocco lavorativo, meglio cambiare aria del tutto. Non mi pare si stia parlando di cinquantenni che non sanno fare altro che l'architetto, sfruttati da 25 anni, troppo qualificati per sperare di essere assunti come operai e con una famiglia da mantenere. Qui si parla di giovani leve che ancora l'architetto non lo sanno fare e che potrebbero far tesoro dei consigli di chi è rimasto impantanato, fuggendo a gambe levate verso un futuro, se non roseo, quantomeno alternativo e/o dignitoso.
Adam Richman :
@archimamma
Esatto, quoto in pieno. Anche la pur lodevole pagina Instagram "Riordine degli Architetti" talvolta fa questa confusione. È ingiusto, è inopportuno, è eticamente schifoso, ma non è illegale. E personalmente trovo più grave il fatto che le p.iva siano pagate una miseria, che non il fatto che siano p.iva anziché dipendenti.
Archifish :
@Adam Richman
Concordo. Ad oggi la monocommittenza non è illegale, ma dovrebbe esserla.
In tal senso, una legge ben scritta ed uguale per tutti, sarebbe un segnale forte, seppur non risolutivo. Del resto siamo nel Paese in cui fatta la legge, è subito pronto l'inganno. Basterebbe lasciar fatturare qualche lavoro, almeno in parte, direttamente al garzone di bottega. Forse, al di là di impedire l'inevitabile, sarebbe opportuno trovare la strada per regolamentare diversamente i rapporti professionali reintroducendo dei minimi tariffari o se vogliamo, in questo caso, salariali. Complicato, senza dubbio, ma sono dell'idea che solo con una serie di tanti piccoli paletti si possa, se non eliminare, quantomeno contenere il malcostume dello sfruttamento. Diciamo pure che, per perseguire l'obbiettivo, in linea generale, si dovrebbe rendere la strada tortuosa a chi vuole aggirare l'ostacolo, disincentivare certe forme di subordinazione professionale ed al contempo incentivare (in qualche modo) un rapporto di collaborazione etico.
Purtroppo, il problema vero, sta nel totale disinteresse da parte delle istituzioni a risolvere la questione. A pensar male si fa peccato, ma chi dovrebbe cambiare il sistema, ad ogni livello, il più delle volte coincide con chi ne trae vantaggio oppure trova interesse nel parteggiare per i soggetti che lo fanno.
Sere :
Ciao Missy, ho lavorato per più di 5 anni in una grande catena di arredamento low-cost come progettista/arredatrice. Durante la settimana al mattino, a partita IVA in uno studio di architettura, e part-time, dipendente a tempo indeterminato, in negozio nel weekend e due pomeriggi (24h per circa 1200€+premi). E' chiaro che è stata una vitaccia e non avrei potuto farla per sempre, ma mi ha permesso di mettere da parte un po' di soldini, fare solide amicizie, staccare un po' dalla vita di studio piena di scartoffie, poter sottoscrivere un mutuo. Facendo un po' e un po' mi è sembrato di non dover proprio rinunciare a tutte le mie ambizioni...non è stato facile, ma non mi sono pentita. Nel frattempo mi sono preparata per un concorso per il mio Comune, e da quasi tre anni ho cambiato completamente vita!
Roverenaturale :
Che io sappia anche per chi è finta partita iva con tanto di iscrizione all'albo ci sono degli indici di subordinazione non ammessi in questa bellissima legge fatta appositamente per sfruttare. Comunque, al di la delle lezioni morali, mi sembra che qui ognuno cerchi di tirare acqua al proprio mulino, campando come meglio può. Io sinceramente per essere mal pagata, maltrattata, sfruttata per non essere nemmeno formata a dovere, preferisco tentare la strada della mezza indipendenza, che comunque almeno mi consentirebbe di vivere quasi dignitosamente. Noi ci stiamo provando a cambiare le cose ma quando il potere è in mano a chi se ne sbatte totalmente del sistema generale, nel mentre che si prova a cambiare quantomeno bisogna sopravvivere. E lo dico da ragazza che è stanca di cambiare studi perchè o non la pagano in maniera puntuale e ci deve pagare l'affitto, o la pagano una miseria senza nemmeno trarre i giusti insegnamenti tecnici o vive con il terrore perenne di commettere il più piccolo errore perchè il titolare fa il dramma per qualsiasi cosa e rischia di essere mandata via. La piva è positiva per molte cose, ma in quanto a tutele a schifo e io sono stanca, ma mi piace la mia professione e semplicemente non voglio fare altro.
ponteggiroma :
se non sei soddisfatta del lavoro che fai: cambia, cambia, cambia, finché sei in tempo...
Missy :
Diciamo che il compenso basso, dovermi fare ogni giorno 2 ore di mezzi pubblici e fare sempre le stesse 3 cose mi sta stressando un po'. Non vedo molta prospettiva di crescita, o meglio non sono più sicura di voler fare una vita così. Lavorare per un'azienda di design mi piacerebbe, occuparmi di interior design anche ma vedo difficile trovare clienti, ma mi piacerebbe anche aprire una pasticceria ecco, solo che dopo anni di studio e sacrificio dei miei genitori mi sento in dovere di tentare ancora in questo settore magari cambiando un po' ramo.
desnip :
Scusate la riflessione un po' off topic...
Leggendo di lavoro nei negozi di arredamento mi sono ricordata di quando anch'io ho avuto qualche esperienza nel settore e fatto colloqui per vari altri negozi... Lavorare anche nel week end, almeno il sabato, ma spesso anche la domenica, è la normalità. E guai, in sede di colloquio, a mostrarsi minimamente scontenti di questo! Partivano gli sproloqui sui giovani che non hanno voglia di fare sacrifici... a quei tempi eravamo i bamboccioni, oggi sono "quelli che preferiscono stare sul divano col reddito di cittadinanza anzichè cercare un lavoro".
Vabbè, anche ora lavoro spesso nel week end ma lo faccio per scelta personale e senza che nessuno mi obblighi.
Ma dov'è che volevo arrivare? Beh, che proprio in questi giorni sento parlare seriamente dell'introduzione della settimana lavorativa di quattro (4!) giorni per i lavoratori dipendenti e, alla luce, di quanto sopra, mi si rizzano i capelli.
ArchiFra :
desnip, perchè ti si rizzano i capelli? non sarà un automatismo ma a discrezione e basato su meccanismi premianti, ossia chi ha arretrati non potrà accedere. se così fosse ben venga, perchè mettere sullo stesso piano chi si fa un paiolo quadro e porta a termine i compiti con diligenza e senza mai sgarrare una consegna, e quelli che invece scaldano la sedia?
detto ciò, in italia non arriveremo mai a contrarre la settimana lavorativa perchè è troppo incancrenito il concetto che il bravo dipendente è quello che sta più ore in ufficio, e non quello che in meno tempo lavora efficacemente senza perdersi via
Archifish :
"Con l'euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più"
[Cit.]
Come è andata e come sta andando lo sappiamo tutti. Si lavora un giorno in più e si guadagna come se si lavorasse un giorno in meno.
sclerata :
settimana lavorativa di 4 giorni?
Voglio proprio vedere se e da quanti verrà applicato...senza contare che ci sono già diversi lavoratori ... se dobbiamo guardare... che lavorano già 4 giorni a settimana, pure meno... perchè stanno 4 giorni a scaldare una sedia.
Però sul lavorare nel fine settimana io francamente da quando ho famiglia non riesco più. Sono casi davvero eccezionali e poi.. a conti fatti... non cambina un bip.
Tanto non ti pagano lo stesso. Per cui fun cool, almeno sabato e domenica vorrei vivere.
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