nino : [post n° 394748]

Chiarimento su APE e controlli

Buongiorno, premetto subito che non sono un tecnico, ma una persona che fra una settimana circa deve vendere un appartamento nelle Marche.
Nel 2013 ho fatto redigere un APE.
A fine 2016, per dimenticanza in buonissima fede, non ho rifatto il controllo dei fumi, diciamo il "tagliando" della caldaia.
Vorrei capire, a questo punto, se l'APE è ancora valida o meno.
Questi sono i dati che mi hanno fornito alcuni soggetti più informati di me.

- Nella regione Marche non è stato ancora istituito il CURIT, nel senso che il catasto è stato normato, ma non esiste ancora. Pertanto, non essendoci un catasto regionale degli impianti, il mancato controllo degli stessi non può inficiare la validità dell'APE.
- Il Notaio non è tenuto al controllo del libretto della caldaia, né di accertarsi che un eventuale controllo sia saltato. In effetti questo lo confermerei io stesso, perché in recenti compravendite, il venditore ha prodotto l'APE, ma il libretto della caldaia non è passato dalle mani del Notaio.
- Pur ammettendo che il controllo della caldaia sia probante anche in una regione in cui il catasto degli impianti non è ancora esistente, la normativa vigente, sia pre 2015 (quella a cui fa riferimento questo APE comunque in corso di validità), sia quella attuale, post 2015, afferma che l’APE decade il 31 dicembre dell'anno successivo a quello in
cui è prevista la prima scadenza non rispettata per le predette operazioni di controllo di efficienza
energetica, quindi a rigor di termini, questo APE sarebbe comunque valido fino al 31/12/2017, essendo stato saltato il controllo del 2016.
- Fare un controllo tardivo in prossimità dell'atto di compravendita non cambierebbe comunque le cose.

A questo punto vorrei capire, in primo luogo, se ciò che mi è stato detto risponde al vero.

Quando io ho detto al Notaio di avere un APE del 2013, lui ha storto un po' il naso, al che io, in piena buona fede, ho chiesto se ci fossero problemi, visto che per quanto sapevo io l'APE scade nel 2023. Lui mi ha detto "ma lei li ha fatto i controlli periodici della caldaia? Perché l'APE dura 10 anni se sono fatti i controlli, altrimenti dura 1 anno (?!?)". Siccome in quel frangente ero convinto che le date fossero state tutte rispettate, ho risposto di si, e la cosa è finita là, però poi ho verificato questa lacuna del 2016.

Vorrei quindi capire se esiste la possibilità che il Notaio mi blocchi l'atto, perché magari possa pretendere di vedere il libretto della caldaia e in base a quello tornare alla sua teoria, ovvero che l'APE duri un anno se non sono fatti i controlli.

Quale sarebbe la soluzione migliore per permettermi di stare tranquillo?
Grazie
Cordiali saluti
gioma :
Il notaio è tenuto ad effettuare un controllo "formale" dell'attestato e, quindi, anche la corretta validità temporale del documento.
Se il legale in questione le crea problemi, ritengo che dovrà necessariamente far eseguire le operazioni di manutenzione e di controllo fumi caldaia previsti dalla legge e, successivamente, incaricare un tecnico per rinnovare l'attestato energetico.
nino :
Aggiornamento:
Faccio un aggiornamento a me stesso: un rendez-vous con il tecnico certificatore dell'APE che ha prodotto il documento a suo tempo mi fa presente che nella regione Marche il controllo inerente il "bollino verde" non è biennale, come erroneamente da me pensato, ma quadriennale, quindi di fatto non vi è nessuna irregolarità, in quanto l'ultimo controllo è stato fatto a fine 2014.

@gioma: visto che gentilmente si è preso del tempo per rispondermi, e di questo la ringrazio, le pongo comunque una domanda. Lei di fatto mi dice che, nel caso in cui non fossero state rispettate le scadenze di controllo periodico, avrei dovuto fare sia il controllo della caldaia, sia un nuovo APE. Tuttavia non comprendo il motivo di questo doppio adempimento. Se l'APE è valido fino al 31/12 dell'anno successivo alla prima scadenza (mancata), ovviamente a partire da quando è stato redatto, che motivo ci sarebbe di effettuare due adempimenti, e quindi due spese? Il Notaio si è posto delle domande su quel documento esclusivamente perché non era un APE fatto in una data in prossimità della compravendita. Se fosse stato un documento redatto nel 2017, non si sarebbe minimamente posto il problema dei controlli della caldaia. Inoltre ribadisco, non è chiaro cosa si intende per controllo "formale", non essendo obbligatorio consegnare al Notaio stesso il libretto della caldaia. A me è stato detto che per controllo formale si intende coerenza dei dati catastali e dei dati tecnici così come previsto dal format nazionale.
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