desnip : [post n° 163739]

incentivi 55%

Avete notato quanta pubblicità di aziende per prodotti che usufruiscono degli incentivi?
Ma com'è che si sono svegliate solo ora? E' quasi 2 anni che c'è la legge...
Mah... meglio tardi che mai.
april :
ecco l'articolo tratto dal sito dell'anab:

373,10,192 non sono numeri da giocare al lotto ma i numeri delle leggi che hanno regolato negli ultimi decenni il risparmio energetico degli edifici.
In genere buone leggi largamente inapplicate compresa l’ultima che a quasi due anni dalla sua emanazione non ha ancora i regolamenti attuativi.
Cosa è successo e cosa succederà dopo l’applicazione di queste leggi in Italia? un balzo in avanti delle fonti rinnovabili? un’esplosione di tetti fotovoltaici e di solare termico? Case passive a non finire? assolutamente no, solo un po’ di polistirolo e simili in più nei muri e nei tetti con giustificata soddisfazione della lobby della petrolchimica che di queste leggi è il principale sponsor e che negli anni ha ottenuto i principali vantaggi dalla loro applicazione.

Secondo alcuni la soluzione strategica per risparmiare energia (petrolio) è isolare gli edifici con gli espansi derivati dal petrolio.

A sostegno di questa teoria sta la considerazione che per ogni Kg. di petrolio usato per produrre espansi se ne risparmierebbero molti di più a seguito del significativo risparmio energetico ottenuto nella cli-matizzazione dell’edificio.
Questa analisi approssimativa spesso espressa in TEP (tonnellate petrolio equivalente) valuta il ciclo produttivo del pannello di espanso ma dimentica il petrolio consumato per l’estrazione, il trasporto, la raffinazione, la trasformazione e poi, alla fine del ciclo di vita, per lo smalti-mento o il riciclo.

Usando quindi espansi derivati dal petrolio per risparmiare petrolio negli impianti di riscaldamento consumeremo petrolio per fare lavorare le trivelle dei pozzi dell’Iraq, per costruire gli oleodotti che attra-versano l’Afganistan, per fare marciare i motori delle petroliere che attraversano il mediterraneo, per alimentare le raffinerie di Genova Cornigliano, Taranto, Mantova, Marghera. luoghi dove, nonostante la vicinanza del mare, non si respira aria balsamica, per fare funzionare la miriade di fabbrichette sparse nella pianura padana e in altri gradevoli luoghi del belpaese, per riempire i serbatoi delle autobotti che attraversano in lungo e in largo strade e autostrade e via devastando.
desnip :
grazie, april, per aver riportato questo articolo.
Effettivamente fa riflettere su cose su cui, lì per lì, magari non ci si pensa...
Certo non è che "il risparmio energetico è un rischio". Piuttosto certi accorgimenti, che uno pensa siano risparmio energetico, ma che non lo sono, rappresentano un rishcio.
delli :
vero che il costo di un materiale comprende anche tutti i parametri del suo ciclo di vita (quindi anche quelli per la produzione e lo smaltimento) ma è ancora più vero che un edificio isolato è il primo fattore determinante per la riduzione dei consumi energetici! (almeno per quel che riguarda tutto l'edificato esistente) perchè se l'edificio disperde ci puoi anche mettere un impianto fantascientifico con super rendimenti ma, nel bilancio finale, ci guadagni ben poco
e quindi, a mio parere: attenta valutazione del materiale isolante ma... piuttosto che niente ben venga il polistirene o polistirolo che dir si voglia
bye bye
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