Sinuhe : [post n° 168040]

L'industria dell'indecenza

Raccolgo sommariamente il malcontento generalizzato per le retribuzioni - oserei dire "salariali" - dei collaboratori architetti negli studi professionali.
Come ho già avuto modo di introdurre, il problema sfortunatamente sta alla base. Il numero degli architetti italiani supera quello degli architetti europei. Tale condizione, evidentemente, satura il mercato con un eccesso di offerta (conoscete la Legge di Gossen?), ulteriormente denigrata, dalla totale assenza di una differenziazione delle competenze, e dalla bassa preparazione dei collaboratori. In ragione di ciò, quest'utlimi, non rappresentano un valore aggiunto alla produttività dello studio, e vengono a ricoprire facilmente incarichi di manovalanza, cioè disegnatore di autocad, per i quali si suppone, almeno, l'ultizzo dei principali programmi di disegno informatizzato. Pertanto, anche coloro che si effigiano del sommo grado di architetto, risultano a tutti gli effetti, volgari "caddisti" pertanto retribuiti secondo i CCNL con la "paga" di 1200/1300 euri, equiparabili ad un disegnatore Cad con licenza di scuola media superiore.

Al problema del numero degli architetti, attualmente non possiamo porre rimedio (l'idea dello sterminio non è perseguibile), come neanche al problema della formazione universitaria. Spesse volte, gli architetti-collaboratori meglio stipendiati, risultano caratterizzati da un Curriculu Vitae ricco della competenze professionali acquisite durante l'iter di studi, sia attraverso la pratica che l'applicazione teorica. Tali individui, rappresentano, pertanto delle RISORSE sulle quali investire per il futuro dello studio e/o dell'azienda, e gli vengono proposte delle prospettive di crescita all'interno dell'organico.

E' evidente, pertanto, che se non si possiedono determinati requisiti, è inutile ambire a livelli "salariali" più alti, semplicemente perchè non si accresce la produttività dello studio, oltreché, non rappresentando una risorsa con competenze specifiche ma generiche, il nostro lavoro può essere svolto da altre persone, magari anche a minor prezzo (e con questo mi riferisco agli studenti, manovalanza a bassissimo costo).

I giovani architetti sono pertanto spacciati? Direi che una frammentazione dell'offerta favorirebbe maggior produttività e maggiore crescita, con conseguenza visibile negli stipendi.

D'altra parte, come già ricordato, dalla parte opposta, cio' dallo studio/azienda, devono essere garantiti 3 presupposti fondamentali: trasparenza, crescita ed empowerment. In assenza di tali prerogative è inutile accettare qualsiasi incarico con aspirazioni di sorta. Vorrei concludere con un'ultima considerazione (e chi di voi è interessato possiamo parlarne insieme): è chiaro che coloro i quali rispondano a questi 3 presupposti, sono caratterizzati nel loro interno da una dimensione imprenditoriale volta ad investire sulle risorse che prospettino una crescita produttiva dell'azienda/studio.
Sfortunatamente, sono poche le realtà (in Italia) che investono sulle risorse umane per elevarne i i livelli di produttività, soddisfacendone, al contempo le aspirazioni ed i desideri di crescita professionale. Una quota parte della nuova produttività, viene reindirizzata in nuovi investimenti, tra le quali, risorse umane.

In definitiva, se pensate che valga la pena investire su di voi, iniziate a rifiutare gli stipendi salariali.

Rimango aperto alle vostre considerazioni.


nico :
il mio problema è che ho una serie di problemi che tende a infinito!
qua in italia siamo troppi architetti e dobbiamo condividere il lavoro con gente che di architettura non ne sa nulla (ing e geom) e pretende molto meno perchè con il cds e conoscendo un tipo di infisso e 3 materiali alzano grattacieli infiniti.
poi c'è il fatto dello squilibrio delle paghe. ci sono alcuni studi ricoperti d'oro che prendono soldi pubblici e poi subappaltano tutti i lavori a noi che prendiamo quattro soldi.
tutte questioni risapute.....con la connivenza di chi deve controllare!
se questi soldi fossero distrubuiti a tutti ci sarebbe l'equità sociale che ormai è diventata utopia.
mia :
magari...se è la metà siamo fortunati.
Inoltre l'indignazione generalizzata dipende dal fatto che paradossalmente chi è "solo" un grafico cad ha molte più prospettive di occupazione rispetto ad un "sommo architetto"...perchè sa che la sua mansione è quella, e tanto gli spetta.
arko :
secondo me è anche e forse soprattutto nella committenza. Lavoravo su di uno studio, forte dal punto di vista imprenditoriale, ma scarsissimo da quello progettuale. Era un ingegnere che ufficiosamente collaborava con un architetto( molto ma molto scarso) da anni, e insieme avevano tirato su sto studio che oggi conta su molti clienti. Quando arrivai, c'erano due geometri che facevano gli schiavetti: uno si occupava della parte amministrtativa, l'altro disegnava solamente, per modo di dire, perchè in fin dei conti gli era stata affidata anche la progettazione. Ebbene, dopo qualche tempo, l'ing si convinse che forse poteva darmi un po' piu spazio , e cominciò un pochino a capire che forse la progettazione fosse fondamentale per la riuscita di un progetto nella sua totalità. Poi, come dire, i clienti erano contenti, e a ciò a breve doveva seguire un aumento di stipendio e magari una correzione della mia qualifica all'interno dello studio...e per magia, eccomi fuori dallo studio. Ora sono in commissone edilizia, non dico per vantarmi perchè alla fine credo di essere un normalissimo e nella media architetto, ma li sento i commenti: uè, ma l'ingegnere ha fatto un passo indietro, che schifo questo, che schifo quello. Perchè a progettare son tornati i geometri!!!
E la colpa è comunque dei clienti, che continuano a rivolgersi a chi ha uno studio avviato da anni, perchè credono che così la loro pratica passi, fregandosene se la propria casa è bella o brutta.
didda :
ma scherziamo?!?!
con tutto quello che si sente se iniziassimo a rifiutare i compensi, bassissimi, di cosa dovremmo vivere?gloria?!?!
capisco che fino a quando ci sarà qualcuno che accetta di lavorare a qualsiasi costo avremo sempre qualcuno che proporrà a costi bassi, ma meglio lavorare e guadagnare poco nella speranza che il tuo lavoro piaccia e accresca lo stipendio, che stare a casa senza far nulla.
Tanto se noi ci rifiutassimo di lavorare per poco, ci sarebbe qualcuno ( geometri o ingegneri ) che lo farebbero al posto nostro.QUESTA E' L' ITALIA...EVVIVA
tonia :
non posso leggere quello che hai scritto
..a questo punto mi resta da dire che la miseria che ti danno te la meriti tutta insieme agli altri sfigati che raccolgono gli scarti di chi ha avuto il coraggio di rifiutare prima.
buona fortuna per la tua crescita professionale!
nico :
didda hai ragione, ma anche tonia ne ha.
se tutti entrassimo negli studi da deficienti e ne uscissimo "imparati" sarei d'accordo a cambiare il mio lavoro per gli insegnamenti ricevuti.
il problema è che qui si entra negli studi con laurea, master, 494, ecc. e la prospettiva futura non esiste se non andandosene e facendo qualcosa in proprio.
nessuno vuole stare a casa senza fare nulla e lo dimostrano anni di studi di ognuno di noi ma vendersi per i compensi bassissimi di cui parli forse dovrebbe far preferire la poltrona di casa.....almeno non fai arricchire uno che ti sfrutta.
sdo :
la mia paga è alta rispetto a quello che si sente in giro ma non ancora suff per quello che faccio. ho 31 anni e lavoro in un piccolissimo studio ma di architettura neanche se ne parla, EDILIZIA e pratiche arrangiate, gialli e rossi e pedalare.
i committenti, mediatori immobiliari e gestori dell'operazione si sono sostituiti all'architetto, purtroppo sono + veloci di noi, 4 muri un cesso e via la pratica edilizia va, noi prima ci pensiamo , poi distribuiamo lo spazio poi pensiamo alla facciata, poi dobbiamo fare capire il nostro progetto al cliente e alle amministrazioni pubbliche, RISULTATO tempo + lungo ma tutto pensato e al cliente questo non sta bene perchè non capisce che se prima si fa tutto per benino al tavolino poi le cose vanno meglio.
Per non parlare poi della cantierizzazione qui da me TANT AL TOC ( dal milanese : fatta con il culo ) problemi risolti in 2" senza pensare!!!!!! poi fai notare che forse non è il percorso giusto e ti ridono in faccia, mesi e mesi dopo ti dicono di fare come dicevi tu ma l'idea questa volta è del gran capo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bhe morale per il momento la paga non è male e per una buona metà è regalata, sfrutto lo sfruttatore così ho il tempo per me, per la mia vita e per cercare qualcosa di meglio
in bocca al lupo a tutti
STE
didda :
io non percepisco una miseria, ma per essere un architetto, vengo pagata poco!in più prendo le percentuali sui lavori che porto a termine, e non parlo del 30%.
ritengo di essere dignitosa con il mio lavoro, ma quando mi sono laureata ho lavorato in uno studio, per 650 euro+bonus vari, lavorando circa 11 ore al giorno, e spesso e volentieri facevo la caddista. Sicuramente quando mi hanno proposto 200 euro al mese non l' ho presa in considerazione, ma conosco ns colleghi che hanno rifiutato lavori per 800 euro, e a distanza di tempo sono stati costretti ad accettarne altri a meno, considerando che il mercato non offre altro. E' queste sono persone che non si abbassavano ad accettare lavori a meno di 1000 euro mensili.
La mia esperienza iniziale di 650 euro mi ha permesso di imparare tanto, capire come funziona il mercato, e ripropormi sempre in maniera migliore. A testa alta ho chiesto un aumento, commisurato al mio lavoro e mi è stato concesso. A distanza di due anni, ho cambiato studio, non rimpiango nulla, continuo a crescere professionalmente e dignitosmente.
FORTUNATO CHI APPENA LAUREATO HA TROVATO UNO STUDIO PER PIU' DI 1000 EURO CON TRATTAMENTO DA ARCHITETTO!!!!
EVIDENTEMENTE TONIA SEI UNA DI QUESTE!!!SONO FELICE PER TE
sdo :
non avevo letto con attenzione il tuo post, ma tra le righe si nota che tu avrai il TUO padiglione espositivo all'expo del 2015 a Milano, scrivi anche su AD e l'edificio più piccolo che hai progettato e grande quanto l'unitè di Le Corbusier, cavoli tu si che sei un grande architetto SCUSACI noi "sfigati" facciamo i gialli e rossi e a volte possiamo fare le fotocopie delle carte d'identità dei committenti.
Il mio primo lavoro è stato guidare il camion, poi ho sistemato la sala server, poi ho disegnato con la bomboletta i parcheggi per terra, poi ho cambiato i neon poi ho avuto la possibilità di chiamare qualcuno per sostituire i neon poi ho disegnato le righe che altri mi dicevano di disegnare, poi ho disegnato il mio primo cesso da solo oggi faccio varianti alle dia e ai beni ambientali discuto dei PII che lo studio fa e domani forse progetterò, sono partito dal basso basso fortunatamente la paga è andata cresceno 500 - 1000 - 1300 oggi 2000+iva. tutto in 5 anni, faccio ancora le fotocopie e il fattorino ma non mi reputo uno SFIGATO, scusa ma qui l'unica SFIGATA sei tu ARCHITETTONA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ho sentito parlare molte persone, "io faccio il concept" " io studio lo spazio" "io io io . ... " ma io cosa!!!!!!!!!!! Sgobba e lavoro duro e non permetterti più di postare una cosa simile ancora, rispetta gli altri e forse un giorno sarai anche una persona rispettata. .. ... .dai prima o poi diventi anche tu architetto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
giada :
nn sai quanto mi rincuora sapere che in 5 anni si può passare da 500 a 2000!
sono sempre pochi, hai ragione tu....ma io vivo nell'angoscia di nn vedere mai aumenti da i miei poveri 800 euro netti (è il primo anno di lavoro).
ma tu in che zona d'italia lavori? studio professionale o azienda?
sdo :
Ho iniziato in un grande Real Estate milanese (euromilano spa) poi per incomprensioni "diciamo così" me ne sono andato e ora lavoro per lo studio dell'ex responsabile dell'ufficio progettazione del real estate sempre a milano.
800 euri al mese netti per il primo anno di lavoro per quello che corre son soldoni, certo è che non bastano neanche per 2 birre!!!!!! ma continua così lavora duro rispetta gli altri ma soprattutto fatti rispettare come persona e come architetto i risultati arrivano
nico :
didda sinceramente da quello che racconto vedo che stai facendo una carriera dignitosa e pagata in base a quello che rendi. forse però le lamentele degli altri riguardano il fatto che nonostante rendano molto non siano neanche lontanamente retribuiti per quello che fanno.
per sdo, calma, tutti tentiamo di fare quello che fai tu e qualcuno forse si esprime male o non rende bene il concetto. a volte si parla di 300 € mensili ed è palese che bisogna rifiutarli.
credo che siamo tutti d'accordo. qui nessuno vuole arricchirsi senza fare nulla ma neanche stentare avendo tante competenze
sdo :
ok però prima di scrivere "sfigati" senza neanche sapere chi ha davanti, forse è meglio pensarci un pò su.

al di la delle polemiche, sono d'accordo che 300 euri mensili se li devono infilare su per .. .. . i cari datori di lavoro, oltre tutto ci prendono in p.iva per farci fare i dipendenti così costiamo ancora meno.
C'è anche da dire che tra niente e 500 -600 euro al mese forse è meglio iniziare, 300 non conviene ovvio!!!!!

Giada però dice che prende 800 netti al mese il primo anno di lavoro, secondo me è una miseria lo stato non dovrebbe neanche permetterlo ma purtroppo è così, 800 netti per il primo anno secondo me va anche bene per l'aria che tira, l'alternativa è farsi dare la paghetta da mamma e papà che già hanno pagato gli studi, credo che grandi alternative non ci siano
didda :
ho raccontato le esperienze lavorative positive, quelle negative preferisco ometterle....sono come quelle di tutti noi!!!
ma persevero...mi piace quello che faccio e spero che qsa prima o poi cambi!!!
le lamentele non aiutano, quando capita un piccolo spiraglio di positività bisogna urlarlo per migliorare gli animi di tutti!!!
me compresa!!!!
Sinuhe :
Sono dispiaciuto per come avete affrontato la questione. Non era mio desiderio che vi prendeste a male parole. Siamo tutti nella stessa barca pertanto non sono necessari epiteti o insulti vari.

E' evidente che ogni situazione va studiata nel caso particolare, pertanto spesso si è "costretti" ad accettare incarichi di compromesso. Questo è indubbio! Si accondiscende allo "sfruttamento" perchè si desidera crescere professionalmente all'interno di un organico collaudato, e perchè si desidera "fare esperienza". Questa è una conseguenza dello scarso servizio offerto dall'università italiana.

Inoltre, il trend "prendo poco ma imparo" deve uscire dall'ordinarietà, non solo perchè denigrante, ma anche incostituzionale. L'art. 36 della Costituzione dice che "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa".

Inoltre, dai vostri discorsi, raramente viene citata la dimensione imprenditoriale dello studio/azienda all'interno del quale lavorate. Se non vi è investimento, non c'è crescita e, conseguentemente, produttività. La dimensione imprenditoriale è l'elemento predominante nei mercati anglosassoni e asiatici. Sfortunatamente, questo approccio non è sufficientemente diffuso in italia, per la bassa tendenza al rischio e all'investimento in risorse umane.

In conclusione, è evidente che non ho incitato a rifiutare soldi, ma almeno ad iniziare un ciclo di controtendenza che arresti il trend vigente.
gianna :
....purtroppo ti 6 risposto da solo..
in italia negli studi professionale NON esiste alcun spirito imprenditoriale.
bellissima panoramica sul sistema la tua, ma purtroppo non aggiunge niente di nuovo.
in italia non si investe.... e x la mentalità gretta di buona parte della categoria imprenditoriale..si continuerà a "tirare a campare".
io nel mio piccolo cerco di impormi x il mio potenziale in termini di risorse umane...e credimi che lotto e sgomito parecchio. ma i risultati sono scarsi e deprimenti.
x cui continuo a lottare e a sperare di poter fare un giorno il grande salto, mettermi dall'altra parte, quella di chi investe e crede fermamente nelle potenzialità di un lavoro intellettuale giovane creativo ed altamente sperimentale.
sdo :
Sinuhe nello studio dove lavoro gli ultimi investimenti sono stati

-Cad 2008 + Revit(mai usato) 3 licenze costo 7000 euro
-Plotter hp 4500 eruo + il vecchio plotter (che funzionava benissimo)
-4 computer nuovi (nello studio siamo in 3) della madonna a 3000 euro
-5 stampantine 400 euro

il mio aumento è stato di 200 euro /mese lorde + iva dopo 3 anni che sono qui, questo è il "TREND" di mercato.

invece di economizzare il nostro linguaggio con trend ed altro cosa aproponi in concreto perchè quello che dici/diciamo lo viviamo tutti ma scappatoie non ce ne sono.

1 siamo troppi
2 domanda e offerta trovano equilibrio nella paga che prendiamo
3 i datori di lavoro (capi) guadagnano e sfruttano
4 la speculazione edilizia in Italia è un fenomeno ancora presente e ben radicato
5 alcuni hanno vie più corte nelle amministrazioni pubbliche non come in "manipulite" però alcuni hanno privilegi che altri non hanno, la pratica va avanti prima delle altre con pochi se non nulli intoppi ... .. ecc ecc ecc ecc ecc. . ....
6 noi dobbiamo lavorare per imparare (l'università non ci ha dato molto in questo senso) e per portare a casa 2 soldi per il nostro sostentamento

fino qui mi sembra che siano punti condivisi da tutti chi + chi - con vicende personali ora dire di rifiutare di imporsi a me sinceramente sembra una st.... dire la propria con fermezza ok al contrario si rischia ancor + l'emarginazione e/o l'interruzione del rapporto lavorativo.

io credo che se non ci aiuta lo stato e/o un organo (VEDI L'ALBO CHE PAGHIAMO PER NON AVERE NEANCHE MEZZO SERVIZIO) la nostra strada è segnata e rassegnata
Vichy :
...credo che abbiano speso tutti quei soldi per scaricare l'iva.. cmq personalmente visto che lavoro ormai da 7 anni almeno...e che ho fatto esperienza in studio grande e me ne sono andata perchè non riuscivo a vedere tutto il lavoro dall'inizo alla fine alora studio piccolo dove ho imoarato a fare un lavoro dall'inizio alla fine, poi società dove facevo da sola tutto dlal'inizio alla fine ma a 900 lorde, allora ho ricambiato e ora faccio pratiche pratiche e pratiche....premesso giò vi dico in tutta serenità, che se fra un po' niente cambia ho anche pensato di cambiare lavoro. Anche una cosa mia, chene so un agriturismo, un'attività....non voglio arrivare a 40 anni ancora a combattere giusto epr dire che faccio l'architetto ma poi in realtà sto anni luce dall'architettura che sognavo all'università e guadagno 1000 euro, e più passa il tempo e più non mi sento sconfitta, cio magari dirò l'esperienza l'ho fatta non mi andava bene, tanti saluti...credo che mi sentirei meno frustrata a preparare primi piatti e antipasti per una mia attività che continuare a tirare linee su cad o fare un lavoro bello (come mi è capitato) ma stra-sottopagata e esenza nessun aumento in 3 anni e mezzo...
cmq per qualsiasi cosa ricordate EQUILIBRIO PRECARIO IO BLOGGO cercatelo su GOOGLE e VENITECI A TROVARE!
sdo :
e aggiungo sono un ottimo cuoco se vuoi l'agriturismo lo apriamo insieme io ci avevo già pensato.

le mie specialità

Gamberi crudi con lardo
Goulash
piatti tipici valtellinesi (sono di li per metà)
pesce e carne in genere
cavallo di battaglia RAGU'
per i dolci sono negato
Vichy :
...a tutti i miei amici architetti a cui l'ho detto si è accapponata l pelle...oppure mi guardavano con ammirazione...certo ho 30 anni qualche anno ancora ci posso provare...se poi non va come dico io pazienza mica la vita è solo lavoro o meglio solo architettura!!...io ho raggiunto questa serenità mentale e mi sento molto meglio!! continuo a lavorare e lottare e tentare di fare il mio lavoro ma so anche che in caso negativo invece di strapparmi i capelli prenderò un'altra strada....
ok io so siciliana....so fare i piatti di li!! avremo una cucina completa con tutte le specialità:-)!!!!
mia :
se per il vostro agriturismo volete contaminazioni venete e pugliesi...ci siamo anche io (che vado bene sui dolci)e il mio ragazzo(che è un mago in tutto il resto). naturalmente architetti precari...
Gino :
Qui sento parlare di 1200/1300.....
a bimestre? e lorde? io queste cifre le prendo ogni 2 mesi e neanche al netto di ritenuta d'acconto o P.I.
Questa miseria mi serve per investire in workshop, seminari, viaggi, conferenze, mostre e quanto altro può accrescere le mie conoscenza.
Ho già alle spalle un bel pò di concorsi, convegni e partecipazioni a dibbattiti culturali.
Fra un pò riuscirò ad arrivare a mettere da parte la cifra per farmi un master di interni che è il mio sogno e la mia passione.
Una volta fatto il master, visto che la causa di questo malcontento io non credo che sia la scarsa preparazione ma piuttosto le scarse possibilità che ci offrono, ho intenzione di aprire un bar, o un pub, o un locale notturno.
L'architettura diventerà solo un "passatempo" un secondo impiego... e credetemi, se dovesse venire un cliente 2 cose gli dico: PRIMA SGANCIA I SOLDI E POI ACCETTA IL MIO PROGETTO SENZA BATTER CIGLIA ALTRIMENTI APRI QUELLA PORTA GIRA I TACCHI E VAI DA UN GEOMETRA !!!!!
Vichy :
...non ero l'unica che pensavo sta cosa di cambiare lavoro
Sinuhe :
Desidero rispondere a coloro che hanno cercato di incanalarsi nel discorso, rientrando nei rapporti di un dialogo civile.
La conditio sine qua non, è evidente la dimensione imprenditoriale, anche se lacerata, anche per i più volenterosi, dalle intricate connivenze politiche. Desidererei omettere questo aspetto, almeno per ora. Evidentemente io non posseggo la chiave che apre tutte le porte, d'altra parte, ho avuto finora buona fortuna, spesso attratta anche dalla capacità personale di rapportarmi seriamente a problematiche di sviluppo del capitale sociale dello studio/azienda. Ho parlato per esperienza personale, quindi, e ho cercato di dissuadere le persone ad affrontare incarichi denigranti e poco remunerativi, evitando l'incessante sviluppo di un sistema che si autogenera proprio su quell'atteggiamento di autosvalutazione del personale.

Purtroppo temo che non possiamo continuare seriamente con questo post, semplicemente perchè, prescindendo dalle illazioni di sdo (che sicuramente sarà persona simpaticissima ma dice cose dozzinali), non ho finora letto argomentazioni che facciano crescere la questione posta dal sottoscritto, confrontandosi pertanto su tematiche reali relative alle politiche di sviluppo professionale. A prescindere da pochi (quali Gianna), rilevo a malincuore il trend di una mancata preparazione su questioni di management, empowermewnt, governance, altamente omessi da ognuno di voi, semplicemente perchè risultano una lingua sconosciuta. Desideravo invece confrontarmi con voi su tali aspetti, condividendo o meno punti di vista su stategie di sviluppo, business plan, financial management, frammentazione del mercato.

Non sorprende pertanto che la nostra economia non decolli, e che usciti dall'Italia i principali giornali internazionali ci diano degli "inadeguati" (Mai letto The Economist o il Financial Times?? Anche Il Sole24 ore va bene!) considerato inoltre che qualcuno di voi spera di ricevere lauti guadagni sperando nelle opportunità del datore di lavoro?! Qualcuno di voi mi ha addirittura chiesto "se lordi o netti" evidentemente passando oltre all'acronimo "CCNL".

Siamo culturalmente inadeguati, e non sorprende visto la nostra nazione vive esclusivamente di calcio e di rigori non assegnati!

Ricordate arch_inquieto? Beh sento che il mio post sia fuori luogo come il suo!
Adesso però la domanda ve la faccio io: come speriamo di uscire da una situazione se non abbiamo oggettivamente gli strumenti necessari per farlo?
arko :
Chiedo scusa a nome di tutti gli architetti di questo post per la nostra somma ignoranza.
NDA :
Ciao sinuhe. Mi piacerebbe che questo tuo commento finisse sul mio blog, nato da pochi giorni. Se mi dai una mail possiamo capire come organizzarci, se l'idea ti piace.
La mi di mail è email
Sinuhe :
non mi crea nessun problema se lo pubblicassi sul tuo blog. Ovviamente correggi gli errori di ortografia! :)
NDA :
Ti ringrazio Sinuhe. Comunque il link al forum è http://nicodemodellaquila.blogattivo.com/ ( nato da pochissimi giorni) .

Attendo tue notizie.
nico :
non capisco l'origine del post e la sua conclusione.
si parte da considerazioni alquanto scontate sul gran numero di architetti in italia e la mancanza di settori per le professionalità per finire ai caddisti col diploma di scuola media retribuiti 1200-1300 € CCNL. riferimenti vari a risorse umane e l'invito a rifiutare stipendi salariali.
la conclusione è abbastanza di parte credo.
se qualcuno ha investito per diventare manager non ha il diritto di parlare ai suoi colleghi che magari sono stati più sfortunati di lui è non hanno frequentato la bocconi dove insegnano cose come "management, empowerment, governance" o magari solo perchè lo stipendio salariale è quello che effettivamente cercano, visto che vogliono una vita più modesta, senza progetti alla Zaha o alla Piano ma con un programma di 8 ore di lavoro giornaliere e una vita bella famigliare.
Il problema è che moltissimi di noi potrebbero sfoggiare gli stessi termini da economista fresco di bocconi come hai fatto tu e semplicemente non lo fanno perché il livello del problema è più basso.
Quello che voglio dire è che non capisco cosa vuoi comunicare con tutto questo dire.
qui c'è gente che ha investito una vita nello studio e nel lavoro per essere qualcuno in prima linea e non riesce per il "sistema Italia" e altri che ricercano uno stipendio comunque sudato e guadagnato ma senza una vita di sacrifici oltre il dovuto.
forse dovremmo mettere da parte l'economist e il sole 24 ore così come il management, empowermewnt, governance che in soldoni si traducono in "chi più sa farà carriera e guadagnerà" e su cui siamo tutti d'accordo.
io sono stato il primo a criticare chi ha postato storielle d'amore andate a male con tuttà l'onestà possibile; con la stessa onestà critico il tuo post che dice tantissime cose degne di un saggio ma che non si capisce dove vuole andare a parare.

Un’ultima cosa. Non capisco proprio il problema del management, empowerment e governance in un sistema professionale che, anche se fosse perfetto, sarebbe fatto dalla quasi totalità da studi di 3-4 persone. Credo proprio che, come ho detto prima, il livello sia più basso. E non parlo di quello culturale di noi giovani architetti, ma proprio dell’economia del settore. Cosa vuoi che importi di tutto ciò a uno che gestisce un solo dipendente ed ha un giro d’affari di 50.000 € annui? Forse il settore naturale di quelle argomentazioni sono le industrie o le grandi imprese ma proprio gli studi professionali no.
sdo :
Caro Sinuhe visto che non mi conosci non so proprio come tu possa dire che sono simpatico.
Al di la di questo hai tirato fuori paroloni di economia che avrai letto/sentito qua e la ma non hai dato nessun fine ai tuoi post, tante belle parole e nessuna ricetta concreta.

Qundi sommo architetto cosa proponi ?

Rifiutare i salari ? MA non diciamo PUTTANATE se sei nella nostra stessa barca saprai che alcuni (tutti) siamo costretti ad accettare.



desnip :
management, empowerment, governance.... ma parla comme t'ha fatto mammeta!!!
Qui stiamo a lottare per arrivare concretamente alla fine del mese, con management, empowerment, governance e compagnia bella non si mangia!
Dani :
questo post e mi sembra che la "colpa" di tutto venga fatta cadere sulle spalle dei "collaboratori".
Premetto che: gli stipendi in media non sono quelli citati in questo post dal sig. Sinuhe ma molto più bassi
che a parità di qualifica e di capacità del collaboratore c'è studio che offre pochissimo e studio che offre cifre più dignitose senza che si riesca a carpire la differenza
che a tutti viene prospettata la crescita professionale e delle posizioni stimolanti mentre a trabocchetto si rivelano sempre essere lavori di "manovalanza"
che tutti grosso modo ci siamo specializzati (io nel restauro) ma questa specializzazione si pone sovente come barriera al mercato perchè gli studi non cercano persone specializzate in un settore, perchè evidentemente lo vedono non come un valore aggiunto ad una formazione di base, ma come l'unica cosa che uno saprebbe fare (a me è stato sovente detto: ma noi non operiamo nel restauro, lei poi come fa?!?!?!?!)
Con questo chiudo sperando che anche se a distanza di giorni le mie parole non vadano al vento dell'etere
Dani :
il sistema universitario italiano mi ha derubato di un altro anno della mia vita con un MBA e l'inglese l'ho imparato sul posto.. francamente non capisco a cosa si riferisca sinuhe quando dice che voleva lanciare una provocazione affinchè si parlasse di questo.
Ti dico che a fine MBA ho presentato un Business Plan come dici tu, corredato di Piano della Qualità, Piani della Produttività, ecc. ecc. ma a cosa è servito?
Te lo dico io: a niente! in Italia nel settore siamo veramente alle origini della specie umana!
Qui si parla il linguaggio degli abusi di potere, della corruzione, dell'iignoranza.. Qui sarebbe la nostra bella Italia.
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