giovanearchitetto : [post n° 170292]

Chi domanda non fa errori.

Io credo che l'inesperienza che traspare dalle mie richieste non sia un mio handicap, ma un dato di fatto sul tipo di formazione che oggi offre l'Università, che ho dovuto subire e accettare (è il sistema!). Nella consapevolezza di questo pensavo di chiedere a dei fratelli maggiori (scusate se partivo da questo presupposto, miei futuri colleghi) qualcosa che mi facesse superare, da autodidatta, proprio questa formazione meramente accademica così lontana dalla vita reale. Poi, non capisco da cosa emerga l'idea di trascurare la gavetta: solo perché sono curioso di sapere ora come gira il mondo dell'architettura? Me ne sono fatto un'idea...
In passato ho letto altri post. Molti si lamentano di non poter fare l'Architetto pur lavorando in studi di professionisti dell'architettura; altri si lamentano di essere sotto-pagati e si lagnano di chiunque, accettando stipendi da fame, li costringe alla loro condizione. E' questa la gavetta che mi offrite? Per iniziare dovrò (sicuramente) accettare di lavorare GRATIS presso qualcuno di Voi (alcuni vostri colleghi mi hanno già preparato in proposito).
E' una mia inettitudine sapere ciò che mi aspetta PRIMA di iniziare a fare ciò per cui ho studiato?
Già!... ho riempito la becheca di domande intili. Qualcuno, però, dovrebbe scendere dal suo piedistallo ed evitare di riempire la pagina dei consigli con dichiarazioni inutili (sembra che molte siano oggettive).
Grazie a tutti sia a chi critica, sia a chi difende.
angelo :
.. mi sa che se ti comporti così anche nel mondo del lavoro non andrai molto lontano..
Pamela :
ho letto oggi i post che hai scritto e le risposte. Premetto che anch'io sono giovane, anzi penso che potremmo essere coetanei, mi sono laureata ad ottobre 2007 e a gennaio mi sono abilitata. quello che dici sulla formazione che ti da l'università è verissimo, non so quale univ tu abbia frequentato, ma credo sia la norma; a parte questo ritengo che kmq da persona matura uno capisca mentre sta frequentando univ che ci sono delle lacune da colmare. ora se già sai che di fare l'architetto non te ne frega niente (e per esperienza ti dico che ci sono molti che la pensano così), finisci univ e amen, ma se sai già cosa vuoi allora bisognerebbe cercare di conoscere il mondo professionale già durante l'università. Ci sono studi in cui fai il disegnatore e basta, ma altri in cui impari molto! sinceramnete puoi essere un mago della progettazione ma se non sai quali sono le normative con cui si progetta, gli standard a cui un edificio deve rispondere e tutto l'iter burocratico che deve affrontare un progetto la vedo dura senza esperienza a fare un progetto da solo. Quello che ti hanno detto nei post sotto, di chiederti se sei in grado di fare un progetto di quel tipo non lo devi vedere nel senso "certo all'univ ho fatto progetti molto più complessi etc etc, figurarsi se una cosa così non la so fare!" devi capire che purtroppo l'architetto, nella professione deve fare i conti con miliardi di normative e che la legge non ammette ignoranza, quindi poi non potrai andare a dire al committente...scusi ma questo all'univ non me l'hanno insegnato! devi cercare di capire come funziona il tutto e questo non lo fai certo con i libri, ma sul campo. è l'unico modo! poi se permetti do anche ragione a quelli che ti dicono che tu da non abilitato non puoi firmare progetti etc, tantomeno chiedere soldi (in base a cosa?). qui c'è gente che fa/ha fatto sacrifici per ottenere abilitazione e cercare di avere lavori propri etc, già di architetti ce ne sono troppi in italia, figurarsi se poi gente che non lo può fare si mette a fare progetti (non so poi su che base) e a chiedere compensi! questo è anche per dirti che dovevi pensarci anche durante l'università ad acquisire un minimo di esperienza! io ho lavorato in uno studio da terzo anno di università, e sono riuscita a fare università nei tempi giusti (3 anni triennale e 2 specialistica), finendo anche prima di gente che faceva solo quello. io adesso collaboro sempre con lo stesso studio, ma inizio ad avere qualche lavoretto mio, ma lo faccio con alle spalle un minimo di esperienza (sono 4 anni che kmq lavoro). e già ti posso dire che è difficile perchè vedono che sei giovane, che sono una ragazza e pensano che non abbia esperienza! di sicuro la committenza non ti viene a chiedere se hai preso 110 e lode, perchè se poi non sai neppure come si presenta un progetto in comune la vedo dura!!
spero tu non te la prenda per quello che ho scritto! purtroppo "fare la gavetta"come dici tu non è solamente un discorso economico...bisogna innanzi tutto saper ammettere i propri limiti e cercare di migliorarsi di giorno in giorno.dico un'ultima cosa e poi chiudo. quando sono andata a ritirare il timbro all'ordine degli architetti, il presidente ci ha fatto un discorso e ha detto tra le varie cose che non capisce i giovani laureati senza esperienza che vanno negli studi pensando di progettare tutto il giorno, non sapendo minimamente com'è il mondo professionale, dicendo che è come se una persona senza patente pretendesse di fare il taxista!
pac :
non ho capito perchè sul mio messaggio appena sopra è uscito il mio nome e non il mio nick...vabbè non importa!
nico :
io ti ho detto che devi fare la gavetta non perchè ormai è normale ma perchè dimostri lacune, come dici anche tu, date dal sistema.
quello che ti aspetta lo vedrai anno per anno.....non è una professione che si impara in un giorno.
e a lagnarci qua forse siamo buoni tutti.....ma abbiamo aspettato un paio d'anni!!! tu sei precoce!!! lo fai senza ancora aver iniziato.
lavoro e impara e vedrai che tutto verròà da se.
in bocca al lupo
claudio :
e' un ulteriore pagliativo per sfruttarti,a vita!!.
Purtroppo i tempi sono cambiati ormai gli studi di architettura dove imparare qualcosa diventano sempre più scarsi.
Ovvero tanto di cappello se trovo uno studio dove realmente imparo qualcosa,in tal caso imparo e mi stà anche bene non venir pagato.
Ma la realtà che si presenta oggi il più delle volte è un'altra,e cioè entri a fare il caddista e i disegnetti per il bagno extra-lusso dell'amante del barone(arch.) di turno,e rimani a fare quello fino a quando non lo mandi a quel paese e si presenta alla porta un nuovo sfigato di turno.
Ovvero non è semplice oggi trovare degli studi dove fare una buona gavetta(cioè dove impari a seguire una pratica edilizia dall'inizio alla fine),oggi più che prima i baroni(architetti) fanno i P.R. dela situazione e si avvalgono di geometri(computi ecc.) e studi di ingegneria esterni che producono gli elaborati e che vengono parcellizzati nell'onorario del Boss,cioè in studio le pratiche edilizie non si vedono se non belle e pronte spedite col corriere o tramite e-maile fatte da altri,e quindi non è facile imparare.
Quindi morale della favola non è cosi' semplice imparare la professione,e non è facile entrare in studi dove realmente si impara qualcosa.Ultimo esempio vissuto sulla mia pelle
sul precedente studio presso cui lavoravo:subito dopo che me ne sono andato è venuto un neoabilitato figlio del pres. dell'o_rdine della mia città e gli hanno subito dato una direzione lavori importante,mentre io arrivato ai ferri corti col boss senza nessuna prospettiva avrei fatto i disegnetti a vita!!
chiara :
Se oggi le cose funzionano come le descrivi tu i tempi sono davvero cambiati.
Io, rispondendo ad un altro post dello stesso giovane architetto, ho espresso un parere alla luce della mia esperienza. Non ho mai avuto l'ambizione di cercare di entrare nello studio dal nome altisonante, le opportunità che mi sono capitate sono sempre state in studi medio-piccoli ma non ritengo sia stato un male, anzi...
Credo di aver imparato, come tutti sono stata sfruttata in quanto "dovevo imparare" però sta solo a noi far sì che questo stato di limbo duri il meno possibile (e comunque parliamo di anni), l'unica cosa che possiamo sfruttare noi è il tempo, anche se i datori di lavoro non hanno voglia di spiegare e di insegnare (è faticoso e noioso) abbiamo orecchie per ascoltare ed occhi per osservare quanto avviene in studio.
A poco a poco si acquistano conoscenze e consapevolezza e per quanto con alucce fragili si capisce quando si può provare a spiccare il volo da soli. Del resto l'alternativa qual è? Una buona lettura? Ho qualche dubbio...
claudio :
Sicuramente chiara,purtroppo il fattore che gioca a nostro sfavore è il fattore tempo.Una cosa è avere 26 anni e purtroppo un'altra è ritrovarsi a 34 anni(purtroppo io per altri motivi mi sono laureato tardi,e oltre a fare il mea culpa purtroppo ho il problema oggettivo di dovermi sposare e mantenere una famiglia)e mi sento quasi fuori dal mercato non avendo fatto grandi esperienze lavorative e avendo perso tempo dietro studi di sfruttatori e soprattutto (concedimelo..) non essendo ammanettato...
Il discorso è magari bastassero 3 anni di gavetta per poi mettersi in proprio,ma ahime non è cosi'
chiara :
...non capisco cosa intendi con il "non essendo ammanettato..."
a parte ciò io non ho definito una durata anche perchè ci sono molte variabili in gioco, io per prima ne ho fatti di più e ti garantisco che spesso pensavo "ma se dovessi provvedere a qualcun'altro o contribuire ad un menage familiare come potrei?"
Verissimo che c'è il "problema tempo" che può anche indurre a fare scelte di tipo diverso.
So bene che è durissimo conquistarsi uno spazio ed alla fine ciò che si porta a casa serve quasi interamente per sostenere le spese relative alla professione ed al sostentamento però che dobbiamo fare?
In un altro post sullo stesso tema, molto complesso e sempre ampiamente dibattuto, si parlava di rivoluzione...io sono un po' scettica sulla possibilità di riuscire a modificare questo triste stato di cose...
claudio :
per "ammanettato" intendo che sicuramente (è ovvio) che se si hanno conoscenze che garantiscano un certo potenziale volume di incarichi è tutto più semplice,mentre se viene sempre la signora maria o la pina a chiedermi un preventivo e poi puntualmente mi lascia col sedere a terra,andando poi dall'impresuncola chiavi in mano è tutto più complicato.
Purtroppo penso di aver fatto sin'ora soltanto il pieno di esperienze negative dopo la laurea,(pensa tu che il periodo più bello è stato quello della preparazione all'esame di stato!),scusami per i luoghi comuni,ma per ora è questa la mia esperienza professionale.Ritengo che parlare con te sia piacevole e ti ringrazio per le tue testimonianze personali di vita professionale,speriamo che incominci a girare bene anche per me!
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