cram : [post n° 184830]

DIA e compenso

Buongiorno a tutti.
Premetto che sono alle prime armi iscritto all'ordine e devo redigere una DIA. Il problema è che pur non essendo la prima volta, puntualmente mi si presenta il problema del cliente al quale bisogna far capire che il lavoro di architetto non lo si fa per hobby. In parole povere ti chiedono il classico "progettino". La cosa si complica ancor di più quando il cliente è un amico o peggio ancora un parente. Quello che voglio sapere è: come bisogna comportarsi? Bisogna farsi dare un acconto? Stipulare un contratto? Anche perché spesso la DIA non va a buon fine (vuoi per vari vincoli) ma alla fine io ho perso ore di lavoro e magari non vedo un euro!
Grazie a chiunque possa consigliarmi!!! Saluti...
Fra :
perdi le ore di lavoro per fare il progetto? sì. quindi stabilisci un costo orario equo e fatti pagare quelle ore che effettivamente hai impiegato per starci dietro.
cram :
A me quello che fa imbestialire è che se uno va dal medico o dal salumiere paga subito la prestazione, noi architetti, invece nell'immaginario collettivo, veniamo pagati solo quando si costruisce una mega villa magari con i rubinetti d'oro!!!
Perché la Dia ha bisogno di essere approvata affinché io venga pagato? Il lavoro cmq l'ho svolto! Il chirurgo plastico si fa pagare anche se ti rovina il volto!!!
Saluti...
Vichy :
lettera di inacarico che viene firmata da entrambi.
scrivi sopra i prezzi delle tue prestazioni e le modalità di pagamento fra cui l'anticipo.
stai tranquilla/o che appena gliela ficchi sotto il naso o si ritira, come molti hano fatto con me "ah em io pensavo forse chissà" o te la firma, al massimo potete venirvi incotnro però ecco....c'è un vechcio detto siciliano che ti traduco" con parenti e con vicini non comprare e non vendere"...
kitto :
solo per curiosità, ma in siciliano come si dice? :)
Vichy :
"cu parenti e cu vicini uncià cattari nè vinnìri"
dp arch :
...
"tra amici e tra parenti unc'accattari e vinniri nenti"...
kitto :
Lo dico sempre io che i siciliani sono avanti...
credo che ogni studio che si rispetti dovrebbe avere un bel poster con questo proverbio. Vado a stamparmelo...ciao
desnip :
solo un'osservazione: non mi ha mai convinto il concetto di "compenso orario".
In un'ora posso lavorare in maniera lenta e rilassata e tirare 4 linee o come una forsennata e completare varie tavole... Come faccio a dire a un cliente mi devi pagare un tanto a ore? Poi mi viene voglia di lavorare lentamente per guadagnare di più...:-|
kitto :
se vogliamo dirla tutta allora chi garantisce al cliente che hai lavorato 20 ore e non 15? nessuno ti può controllare... ci sono altri tipi di compenso oltre quello a ore, ma se proprio vuoi farti pagare a ore dipende dalla tua coscienza. Il fatto che sei tentata di rallentare il tuo lavoro ti porta a prenderti in giro da sola e (forse) a sentirti a posto con la tua coscienza...
desnip :
E' quello che ho detto: come fa il cliente a sapere veramente quanto ci ho messo?
Mi sembra molto più onesto usare altri parametri.
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