Margot : [post n° 197191]

"Non trovo lavoro. Che faccio? Provo da me?"

A fronte di alcune piccole esperienze professionali, e della dilangante crisi economica, un mio ex studente mi pone alcuni giorni fa questa domanda: "Non trovo lavoro. Che faccio? Provo da me?", ipotizzando quindi di affrontare la libera professione.
Vi dico la verità, non me la sono sentita di dargli una risposta univoca. Mi sono ripromessa invece di scrivere un post per lui, affinchè oltre la mia opinione possa "ascoltare" la vostra. Siate cortesi nei suoi confronti, considerato che vi leggerà ed è un po' timido, com'è evidente. THKS
Fra :
se non trova lavoro in studi, è improbabile che campi mettendosi in proprio. dovrebbe tentare la strada delle collaborazioni con ditte di costruzioni, società immobiliari, operatori finanziari in campo edile, oppure studiare per fare concorsi per entrare in comune.
io, prima di trovare questo lavoro per botta di fortuna, ho mandato qualcosa come 200 curricula senza ottenere nulla...
csc :
non la penso come fra, meglio la libera professione.....quello che fai è per te non per qualche vecchio volpone che per pochi spiccioli si serve della tua professione.
Ciò non toglie che puoi lo stesso cercare collaborazione esterne come detto da te nel post precedente.
Salute a tutti e in bocca al lupo.
Margot :
In effetti, penso che il discorso sia più delicato, e non sono in discussione le qualità di questa persona. Effettivamente, anche dove lavoro io, l'inflessione del lavoro c'è stata, malgrado questo sia uno studio medio-grande. Posso effettivamente capire, che piuttosto di aspettare, uno voglia buttarsi nella mischia, d'altra parte anche io ho qualche perplessità...
Fra :
csc, si può benissimo esercitare la libera professione anche con le proposte che ho fatto... e infatti è il mio caso: diciamo che diventa una committenza pressochè esclusiva ma non si ha nessuno cui rendere conto come negli studi
bonaparte :
x la mia piccola esperienza posso dire che già è arduo il salto di passare dalla collaborazione con altri studi a "volare da sè", oserei dire che da disoccupati a "volare da sè" sia un po' come lanciarsi nel vuoto, no?? è chiaro che prima o poi questa situazione prima o poi si dovrà affrontare, ma io prediligo le scelte più graduali x me!
piergiorgio :
la mia esperienza è questa......3 anni in uno studio di ingegneria medio molto conosciuto a roma nel campo dei depuratori (io sono architetto con vocazioni artistiche sigh) ho cominciato con sprint e ho chiuso nella depressione piu totale.....pagato malissimo (980 netti) per 10 - 12 ore di lavoro giornaliere, ho fatto di tutto direzione lavori, rilievi, disegnatore caddista, computista, straordinari gratis, gare insomma ho fatto lo schiavo, ma ho fatto anche esperienza ,come si dice rubando con gli occhi, perchè nessuno ti insegna niente, poi non ce lo fatta piu, il mio sogno era la libera professione mi sono buttato sto ancora soffrendo ma la libertà non ha prezzo poi se sei giovane bisagna almeno provarci perchè buttare il sangue all'università per poi fare lo schiavo in uno studio proprio no......il mio consiglio quindi è fare esperienza in uno studio...poi allontanarsene in fretta e buttarsi per lo meno provare.....in bocca al lupo!!!!! piergio
poipoi :
alcune strade alternative

Emigrare.
In alcuni stati arabi (dubai escluso) o in Oriente la situazione non è così drammatica come in Italia

Studiare.
Spesso non si riesce a trovare lavoro perché non giudicano interessante quello che sai fare. Studiare bene qualcosa che solo in pochi sanno fare può essere un'alternativa. Parlo anche di studiare una lingua, un software particolare.
Studiare vuol dire investire nel proprio futuro. Chi pensa che usciti dall'università si può smettere di studiare, è uno sprovveduto.

Associarsi
È la via più difficile, ma più passa il tempo e più mi rendo conto che la professione si fa sempre più difficile per affrontarla da soli. Ci si può specializzare in qualcosa di antipatico e proporsi alla pari in qualche studio di amici.

Ultimamente ho sentito di chi si offre volontario per l'Abruzzo pur di non rimanere con le mani in mano.

In bocca al lupo.
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