ste : [post n° 287448]

disciplina distanze

a volte le norme sono prive di buon senso..
un cliente mi chiede di trasformare un magazzino in residenza in una zona tutelata .. ok.. tutto fattibile, si elimina il solaio del sottotetto per avere le altezze giuste nei locali.. tutto fattibile senza intaccare l'esterno e senza passare per la Soprintendenza; (l'edificio non è segnalato in nessun modo): NO, NON si può fare, perchè l'aumento di altezza è in contrasto con la disciplina delle distanze, perchè il fabbricato vicino non è a 10 m... Ma secondo voi ha senso?????? che disperazione..
marco :
Mi pare strano. Probabilmente il tecnico comunale non ha capito.
Se non ha variato il volume e la sagoma dell'edificio questa osservazione non ha luogo. Provi a verificare se sul regolamento edilizio comunale ci sono norme al riguardo. Da quanto ho capito lei ha provveduto a togliere il solaio sottotetto per avere le altezze utili dei vani così come stabilito dal D.M. 5 Luglio 1975 però il volume non è stato toccato nè tantomeno la sagome.

Per ora questo aspetto è regolato dal D.M. 1444/1968; in particolare l'art.9 detta le distanze tra edifici in ambito urbano; al punto 2) del suddetto articolo la norma prescrive 10 metri per i soli NUOVI EDIFICI.

L'ultima cosa che mi viene in mente è che forse nello stato riformato del progetto ci possa essere una nuova finestra, allora il discorso ha senso, perchè non potrebbe aprirla in quanto si trova a distanza inferiore a 10 metri.
ste :
no, è proprio così; io vorrei rimuovere il solaio per ottenere le altezze minime richieste per un alloggio.
Il regolamento di zona fissa la distanza minima pari a zero o 10metri
Non vi sono finestre nella parete del fabbricato attuale e non intendo crearne, altrimenti dovrei passare per la soprintendenza. Ma il tecnico sostiene che l'aumento volumetrico, benchè interno e senza alcuna modifica esterna è in contrasto con la disciplina delle distanze...anche a me pare assurdo, specialmente in termini di buon senso
marco :
Gli chieda il riferimento di Legge, la norma precisa, altrimenti è aria fritta l'osservazione del tecnico. La norma precisa di cui sopra, comunque, non esiste.

marco :
Chiedo scusa ma che comune è? Tanto per sapere se è un piccolo centro o una città di medie o grandi dimensioni.
ste :
il riferimento di legge è il DM 1444 che a suo dire è INDEROGABILE (tranne per i cappotti). Il fatto è che l'applicazione della norma mi pare nel mio caso eccessivamente zelante..
il centro è quello di Marghera, una zona vincolata, ma per un edificio non sottoposto a vincoli particolari se non quello ambientale per le modifiche esterne
marco :
Prima e forse non ultima stupidaggine del tecnico: il D.M. 1444/68 è derogabile però solo con distacchi maggiorati rispetto a quanto esso stabilisce, lo ha sancito il TAR della Lombardia con sentenza n.1419 del 2011. In sostanza nessun regolamento comunale può prescrivere distacchi inferiori al D.M. suddetto.

Comunque resta il mistero di quanto le ha osservato. Ho difficoltà a capirlo.




ste :
Lui dice che è come se io facessi un ampliamento. Se ho capito bene lui sostiene che il mio intervento non è fattibile perchè urbanisticamente è alla stregua di un ampliamento volumetrico. non potrei cioè alzare il fronte se non ho i 10 metri e così non posso nemmeno alzarmi internamente...questo ho capito io..
marco :
questo sta di fuori.
biba :
In effetti hai trovato un tecnico veramente odioso. Ma provo a spezzare una lancia a suo favore: nel mio comune l'H. di un edificio si calcola come l'altezza del punto di intersezione tra l'estradosso del solaio di copertura dell'ultimo piano abitabile e il muro esterno. Quindi in teoria se alzassi (o eliminassi) il solaio di sottotetto, alzerei anche l'H. dell'edificio calcolata secondo questa convenzione. Non è che magari sia così anche a Marghera?
Certo è che una cosa è che esista una convenzione e un'altra è che venga applicata in modo pedissequo e demenziale, come in questo caso.
ste :
si, esatto Biba, credo sia proprio così.. hai centrato la questione.
Il tecnico forse non ha colpa.. ma è il modo di applicare la norma che è demenziale e ottuso! curiosità: di dove sei tu?
biba :
modena, altro comune noto per la fantasia dei tecnici nell'interpretare le norme.
ste :
ah ah.. siamo messi bene.. però secondo te è possibile aggirare in qualche modo questa assurda ermeneutica delle norme??
che dici, potrei provare a chiedere un permesso di costruire, anzichè una dia, non ho voglia di asseverare personalmente questa cosa incerta.. e vedere che succede.. il pericolo è che la pratica venga istruita proprio dal tecnico di zona che ho già interpellato e che mi venga subito bloccata... ed è imbarazzante dire al cliente come stanno le cose..
biba :
sinceramente non so cosa consigliarti, perché, come dici tu, se il tecnico con cui hai parlato è lo stesso che segue l'eventuale PdC sei al punto di partenza (certo, tu ti metti al riparo, ma fai spendere più soldi al tuo cliente). Se possible parlerei con un altro tecnico o fisserei un appuntamento con il capo-servizio, spiegandogli bene che non sposti di 1 cm l'edificio esistente e che con le leggi che regolano le distanze non dovresti neanche averci a che fare.
Alternativa: spieghi al tuo cliente la situazione e gli dici che o si fa un abuso, o non si fa niente, o si prova con un PdC a rischio di spendere per niente. Oppure ti trasferisci in un paese NORMALE non come l'italia!!
ste :
hai ragione.. ah un altra cosa.. secondo te ha ragione quando dice che nemmeno l'atto notarile con cui il confinante consente l'intervento è sufficiente a liberare il vincolo??
biba :
questo va chiesto a un avvocato, io non lo so.
Ma potrebbe anche essere, è come se io e te fossimo confinanti e io volessi costruire un muro di separazione alto 10 metri tra il mio terreno e il tuo, esibendo il tuo assenso. Secondo me il comune mi risponderebbe "marameo, al massimo ti fai un muro alto 2 metri come da regolamento". In effetti se domani tu vendessi, il nuovo proprietario si ritroverebbe con un muro alto 10 metri (fuorilegge), anche se a te a suo tempo era andato bene. Siamo d'accordo che il tuo caso è molto diverso, ma se vale il principio...vale il principio.
ste :
eh si, qui hai ragione... ma non è che hai fatto il tecnico istruttore anche tu???
:) scherzo! vabbè, me la metto via.. del resto non è casa mia, perciò inutile imbracciare le armi contro i mulini a vento!
ps: com'è che io ho 3 cuoricini e tu due?? boh...
biba :
eh, avevo fatto richiesta anch'io per il terzo cuoricino, ma è andata in paesaggistica e sto ancora aspettando l'autorizzazione...
stefano :
eh, allora forse tra qualche anno...sii fiducioso/a!!
lau :
mi sembra strano!!!??? guarda una cosa simile è capitata anche a me: casa distante meno di 10 mt dalla confinante, già sanata...a peso d'oro dal nuovo proprietario che ignaro di tale cosa aveva pensato bene di oresentare in comune una dia per aprire una finestra sul alto opposto del confine....
questo proprietario, il mio cliente, vuole ridistribuire gli spazi interni per creare una nuova sytanza e bagno annesso.
Il tecnico del comune (dovendo variare l'altezza interna, mi ha detto che lo posso fare, senza ovviamente cambiare altezza e FORMA del tetto esistente!
buona fortuna!!
stefano :
Scusa Lau, ma non ho capito bene il tuo caso.. tecnicamente, quale intervento volevi fare tu per creare il nuovo bagno???ciao!
lau :
ciao stefano
il cliente voleva creare i nuovi spazi al piano superiore...quindi alzando la casa e/o modificando il tetto
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