mauro : [post n° 288810]

Comportamento di un Progettista

Un progettista viene incaricato di seguire i lavori per una ristrutturazione con demolizione e ricostruzione e ampliamento.

Prima della presentazione del PdC gli viene chiesto dal committante di fare delle modifiche essenziali al progetto, anzi una (lo spostamento di un muro) ma il progettista non ne vuole sapere di accogliere la richiesta dicendo che questo tipo di richesta la norma non la permette e che cmq il tecnico comunale gli aveva già detto che non si poteva fare a questo punto va avanti con il PdC aggiungendo: "prima presentiamo il PdC prima iniziamo i lavori poi se c'è da modificare qualcosa lo si farà" e il PdC viene presentato.

Il commitente non ancora convinto che la modifica non si possa fare chiede al progettista di andare in comune a parlare con il tecnico per chiedergli se si possa fare o no questa modifica e una volta esposto il quesito al tecnico questo risponde: "certo si può fare, non c'è nessun problema".

(Qui viene il bello...)
Un volta usciti dall'ufficio comunale il progettista si rivolge al commitente e gli dice: "a questo punto se vuoi fare questa modifica mi devi pagare la variante!!"


Ma secondo voi è un comportamento corretto? ed è giusto pagare questo progettista per questa variante considerando tra l'altro che è una variante che incide anche sul progetto strutturale, incarico anch'esso affidato a lui, e che è stato lui a dire che era una cosa che non si poteva fare e di presentare in ogni modo il PdC.

Spero di essere stato chiaro su come sono andati i fatti cmq io un'idea me la sono fatta ma volevo sapere cosa ne pensate voi....



ponteggiroma :
Il discorso è abbastanza chiaro... sarebbe opportuno sapere però a che stadio della progettazione è stata richiesta la variazione. Se successiva al preliminare o all'esecutivo (strutturale).
mauro :
era già stata chiesta durante le prime fasi di studio del progetto cioè qualche mese prima della presentazione del PdC poi non so dire se era già stato redatto il progetto strutturale senza l' "approvazione" di quello architettonico da parte del committente ma non credo abbia molta importanza dato che si era rifiutato di accogliere la richiesta giustificandola come non percorribile dal punto di vista normativo urbanistico, cosa che si è rivelata non vera data l'opinione del tecnico comunale.

Federico :
...se per presentare la pratica, rifare disegni e modificare delle parti, stampare, è un lavoro, quindi chiedere un compenso non mi sembra strano...( almeno i committenti la smettono di variare all'ultimo) magari non la conterei come 2 pratiche distinte se non lo sono e non farei pagare la consulenza.
mauro :
il problema è che se fin dall'inizio il committente chiede di fare una cosa e il progettista non recepisce più per testardaggine che altro...perchè ci deve rimettere chi paga?!?che poi il lavoro deve essere pagato sono pienamente d'accordo con te...ma se tu vai da un carroziere e gli chiedi di verniciarti la macchiana di bianco e lui si intesta di fartela nera e la fa nera tu che fai?!?se la volevi bianca la fai rifare bianca ma mica paghi 2 volte perchè lui l'ha voluta fare nera!!non funziona che se tu gliela chiedi bianca, lui te la fa nera e poi ti dice: "ah...la vuoi bianca?allora mi devi pagare due volte perchè io prima te l'ho fatta nera!!"!!
Chi paga decide (sempre rimanendo nella legalità) o sbaglio?
ponteggiroma :
aspetta mauro tu hai detto che la variazione glil'hai chiesta quando lui aveva già impostato il lavoro. E' come se dicessi al carrozziere di verniciartela prima bianca e poi dopo che lui ha iniziato a verniciare cambiassi idea.
Fermo restando che il progettista nel momento in cui chiedevi la variazione av eva il dovere di parlarti subito degli eventuali aggravi di costo e soprattutto doveva sapere se la modifica poteva farsi o no, magari prendendosi tempo ed informandosi.
mauro :
quando dico: "...nelle prime fasi di studio del progetto..." o ..."fin dall'inizio..." intendo durante i primi incontri quando si fanno le bozze cioè molto prima di imbastire il PdC! poi questo fa a modo suo convinto che non si possa fare e inizia a imbastire il PdC e anche quando gli si è chiesto se quello era l'unico modo di fare lui era convintissimo che bisognava fare così tra l'altro gli si è chiesto più volte di andare a parlare con il tecnico prima di presentare il tutto...lui dice di esserci andato e la risposta del tecnico è stata che non si poteva spostare il muro...poi fa fretta per presentare il tutto, lo presenta come vuole lui ma il dubbio era talmente forte che gli si è chiesto di andare nuovamente dal tecnico ma con la nostra presenza...vai dal tecnico e la risposta...beh la conosci già!!

SI POTEVA FARE!!!!e questo ha il coraggio di chiedere di essere pagato per una cosa che gli era già stata espressamente chiesta di fare e non ha fatto!?!



ponteggiroma :
se le cose stanno come dici tu... allora hai pienamente ragione!
trilly :
se puoi verificare e dimostrare che il progettista NON ERA EFFETTIVAMENTE andato già da un tecnico comunale ricevendo un parere negativo sulla fattibilità della cosa hai ragione tu.
in caso contrario la versione è:
- il progettista è già stato al comune
- il progettista ha ricevuto parere negativo sulla fattibilità
- un secondo tecnico ti ha detto che si poteva fare (la non coincidenza di pareri di tecnici comunali dello stesso uffico è PRASSI COMUNE IN TUTTA ITALIA)
- il committente PAGA la variante al progettista.
mauro :
la questione è che, essendo un comune piccolo, ci sono solo due tecnici e si sapeva chi era quello che avrebbe seguito la pratica...se il progettista è andato a parlare con l'altro mica sarà colpa del committente!!!poi cmq è stato chiesto un pare ad altri tecnici e progettisti e tutti erano concordi col fatto che era una cosa fattibile dal punto di vista normativo, solo lui era convito del contrario...e su questa convinzione a presentato il PdC!
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