daniela : [post n° 292057]

aggiornamento catasto, modifica classamento?

Ciao a tutti, ho presentato una SCIA per collegare la cucina al soggiorno: semplice apertura di un varco largo circa 2 metri in una tramezza.
A questo punto non sono certa che occorra la varazione catastale: il testo unico (art. 23 comma 7) afferma che la variazione catastale va fatta se viene modificato il classamento. Nel mio caso il classamento è modificato???
quali sono le opere che modificano il classamento????

biba :
Ciao, no non devi fare la variazione catastale perché non hai variato né la consistenza né il classamento. La consistenza cambia se ad es. modifichi il numero dei vani, ma in questo caso soggiorno e cucina c'erano già, giusto? Quanto al classamento...qualcuno saprà risponderti in modo più preciso ma...sostanzialmente varia se cambi la destinazione d'uso o la categoria catastale di appartenenza.
Pitosto :
Sì, devi presentare il docfa di variazione diversa distribuzione spazi interni, citando il protocollo e la data della Scia.
ponteggiroma :
concordo con pitosto la variazione va comunque presentata...
Daniela :
Ciao a tutti, ma non essendo cambiato il numero di vani perché devo fare la variazione?leggendo alcune circolari ho inteso che per opere come questa la variazione non occorre...
desnip :
Io invece non concordo, perchè secondo me la consistenza non cambia.
Ma è solo un'interpretazione, quindi ho piacere di avere uno scambio di opinioni e capire perchè, ad es., pitosto e ponteggiroma ritengono che invece si debba fare.
Daniela :
Si anche a me avrebbe piacere saperlo: oggi sono fuori ufficio ma domani vi scrivo gli estremi delle circolari dell'agenzia delle entrate
ced :
E' vero che nè classamento nè categoria catastale cambiano, ma anche io sarei dell'idea di presentare il docfa con causale "diversa distribuzione di spazi interni" perchè altrimenti ti troveresti con un immobile che non è conforme a quanto dichiarato.
Ovviamente in termini di rendita (e di tasse da pagare) non cambia nulla, ma, se metti caso il proprietario volesse vendere, dovrebbe comunque aggiornare la planimetria catastale per renderla conforme alla situazione reale.
Quindi, morale della favola, un bel docfa io personalmente lo farei e non ci si pensa più!
Pitosto :
La spiegazione te l'ha data ced! ciao e Buon Lavoro!! ;)
biba :
Sono d'accordissimo che in caso di vendita occorre conformità tra progetto depositato e catasto, ma supponevo che Daniela lo sapesse già, credevo che la domanda fosse più inerente a cosa richiede obbligatoriamente il comune per la fine lavori. Io vedo che spesso se il proprietario fa dei lavori per sè e non vende, per cose così piccole l'aggiornamento non si fa.
jhon :
In molti interventi da me seguiti, pur non avendo cambiato consistenza, categoria e classe, caspita se ho dovuto fare variazione catastale, nuova distribuzione degli spazi interni il primo motivo. Se non c'è rispondenza tra la planimetria catastale e la realtà secondo me si va incontro a vari problemi nel momento in cui si fa qualsiasi cosa. Per dirne una il comune pretende sempre anche per un CILA, almeno a Roma, l'elaborato ante operam e la planimetria catastale e devono corrispondere. Ora non so se sia un abuso di potere o se nessuno sappia le norme, ma se sposto un tramezzo o apro una porta io la variazione la faccio sempre.
ponteggiroma :
circ ag del territorio n° 2 del 09.07.2010, punto 3d
maxxx :
Però leggendo le ultime righe del punto 1 di dice: "l'obbligo della relativa dichiarazione si configura nell'ipotesi in cui le variazioni influiscano ed incidano sulla consistenza, la categoria e la classe dell'u.i., in sostanza sulla determinazione della rendita catastale".
Insomma se apri una porta, per il catasto non è una variazione.
ponteggiroma :
... ma se il punto 3d dice chiaramente "... nell'ipotesi in cui la planimetria catastale non riproduca fedelmente la configurazione reale dell'immobile,.... , l'intestatario dovrà presentare una denuncia di variazione, allegando nuova planimetria..." Comunque fate come preferite io consiglio sempre di farla... potrebbero venire a chiedervi, in caso di compravendita, perchè non avete provveduto.
maxxx :
Il problema sta nel capire cosa si intende per configurazione reale: perché effettivamente in questo caso tutti gli ambienti (e quindi anche la c.d. configurazione?) rimangono inalterati (se apro una porta, l'ambiente rimane uguale).
E poi dovrei presentare una domanda di variazione, quando variazione (secondo la definizione precedente) non c'è.
Anche il dpr 380/2001 all'art. 23 co. 7 ribadisce che non è necessaria dichiarazione al catasto.
Non sto dicendo che non sia meglio farla, sto cercando di capire quale sia la cosa più corretta, visto che ci sono normative un po' discodanti tra loro.
ponteggiroma :
siccome in planimetria catastale vengono riportate anche le aperture a mio avviso andrebbe fatta in modo che rispecchi la situazione reale. Il punto 3d infatti parla di configurazione e non di ambienti. Per esperienza consiglio a Daniela di farla anche perchè in italia conviene sempre prendere in considerazione la peggiore delle ipotesi in caso di normative contrastanti.
daniela :
La circolare parla di atti di compravendita, per cui a mio parere l'aggiornamento catastale andrà fatto solo in caso di vendita dell'appartamento. Per chiudere la pratica in comune, a mio avviso non è obbligatoria.

ced :
se l'obbiettivo è solo quello di capire dove finisce la competenza del lavoro (per intenderci, se daniela vuole evitare di fare anche l'accatastamento perchè non era stato concordato/è un costo aggiuntivo per lei/non lo sa fare/ecc ecc) allora secondo me può anche evitare di farlo e nessuno al comune la verrà a cercare!
Se l'obiettivo invece è dare al cliente un lavoro fatto bene, su cui lui non dovrà piu rimettere le mani se un domani vorrà fare qualsiasi cosa (ristrutturare, bvendere o quant'altro) IL DOCFA VA FATTO.
Non ci vuole molto a capire che se metti una porta e nella planimetria catastale questa porta non figura, lo stato di fatto non corrisponde alla realtà.
Detto questo ognuno agisce come crede.
Io farei presente al cliente la situazione, e se lui decide di "mettere in regola" la situazione planimetrica catastale, fargli il docfa. Potrebbe anche dire che a lui non importa un fico secco e amen. discorso finito.
daniela :
Concordo con ced, solitamente preferisco anche'io dare il lavoro completo e faccio sempre l'aggiornamento in catasto, ma dato che il cliente vuole risparmiare e l'intervento è stato davvero minimo volevo capire se era obbligatorio o meno.
Grazie a tutti per gli interventi
Pitosto :
Vorrei precisare che se stiamo parlando di SCIA e nella dichiarazione fatta "sotto la propria responsabilità" ci si impegna a presentare l'aggiornamento catastale!!!
Essendo variata la planimetria, per diversa distribuzione spazi interni, deve essere presentato un docfa seguendo la procedura "variazione"... è inutile fare giurisprudenza, siamo tecnici e come tali dobbiamo applicare la legge non interpretarla, questo lasciamolo fare a chi opera nel ramo forense!!!
Questo è il mio consiglio, poi ognuno è libero di fare come vuole, a proprio rischio e pericolo. Detto questo fate Vobis!! Buon Lavoro!
john :
Quoto Pitosto al 100%
ponteggiroma :
mi associo agli ultimi due... basta col fare filosofia ... facciamo gli architetti una buona volta!
desnip :
Io mi associo invece a daniela e agli altri che non ritengono indispensabile presentare la variazione catastale.
Oggi come oggi per il cliente risparmiare quei 300-500 euro è fondamentale. Quando gli hai spiegato che al momento di un'eventuale vendita la variazione andrà fatta tu, come tecnico, hai fatto il tuo dovere.
Poi sta a lui decidere.
A me sono capitati diversi clienti anziani, della serie "il problema sarà dei miei eredi se vorranno vendere", pur di risparmiare qlcsa.
maxxx :
@Pitosto sarebbe bello non aver bisogno di interpretare le norme e non dover fare giurisprudenza... ma non mi sembra sia così.
Basti pensare alla confusione che c'è in giro su Scia, Dia e PdC, proprio perché negli uffici tecnici adottano diverse interpretazioni.
E poi se la norma fosse chiara e semplice non saremmo qui a parlarne.
john :
@desnip, infatti non si è detto che sia indispensabile, si avverte il cliente che in caso di variazione rispetto allo stato di fatto, quando si è presentata la pratica, il committente si è impegnato a presentare variazione.
Nessuno vuole lucrare, si informa il cliente, che OVVIAMENTE fa quel che vuole a proprio rischio e pericolo. Questo è quello che faccio io, un consiglio; non me la sento di dire "guardi, non è necessario perché la norma non è chiara quindi può non presentare la variazione, o lo farà quando vorrà vendere".

Mi dispiace dire che se il "povero" anziano parla di problemi degli eredi è un discorso comodo e spesso la rovina di questo paese per tanti motivi, il problema è suo eccome, io non faccio i conti in tasca al cliente, cerco di fare un lavoro e di informare i clienti. Per dirti, A me sono capitati anziani che non hanno fatto variazione e che poi decidendo di vendere nuda proprietà hanno tirato fuori la storia che non sapevano dell'obbligo di presentare variazione catastale in caso di vendita della serie "colpa dell'architetto che non mi ha detto che era obbligatorio".

Poi guarda, ogni caso è a se, perché a un mio collega in Municipio XII o XVI, non ricordo, a Roma, il tecnico ha voluto la variazione allegata alla fine lavori che per scrupolo il mio collega aveva presentato pur essendo una CILA e non essendo obbligatoria.
maxxx :
E che lavori aveva fatto con questa "CILA"?
desnip :
per john: allora siamo d'accordo su tutto.
Pitosto :
@max: sulla poca chiarezza delle leggi in Italia, sono d'accordo con te in toto! Però dal momento in cui andiamo a siglare un documento dove ci si impegna a fare qualcosa, nessuno ci salva se non lo facciamo!
è pur vero che la legislazione in Italia chi ha ridotto a fare i semplici burocrati e questo è una cosa che dequalifica e demoralizza chi è stato anni sui libri per cercare di conquistarsi un pezzo di carta... ma questo è un discorso ampio che va fuori dal campo del post in oggetto.
Detto questo io cerco di fare il mio lavoro applicando questa legge, seppur fatta con i piedi!!
L'aggiornamento catastale va fatto perchè è cambiata la distribuzione degli spazi interni, io ai miei clienti lo dico fin da subito, e nel preventivo indico anche l'importo della pratica catastale in modo da fornire un lavoro completo... se al cliente non piace il mio servizio o vuole cercare uno che lo fa risparmiare, è libero di cercarsene un altro. Tutto qui!
maxxx :
Sono d'accordo, cercavo solo di ragionare insieme su cosa sia obbligatorio e cosa non lo sia.
Tra qualche giorno devo andare in catasto, penso che per curiosità glielo chiederò
daniela :
@ Pitosto @John: questo è quanto è scritto nella modulistica predisposta dal mio comune..(e non solo dal mio...): " Il sottoscritto....omissis......SI IMPEGNA a presentare ricevuta dell’avvenuta presentazione della variazione catastale delle opere realizzate ovvero la dichiarazione che le stesse non hanno comportato modificazioni del classamento".

La frase come sappiamo, è presa dal testo unico, dalle circolari dell'AdE...il fatto è che cercavo di capire insieme a voi se nel frattempo non sia uscita qualche altra circolare che abbia abrogato questi articoli.

@ Maxx @Desnip cercherò anch'io chiarimenti direttamente in Catasto!






loreli :
ma se hai fatto una pratica in comune la variazione catastale va fatta........ punto e basta, indipendentemente dalla variazione di classamento, vendita o quant'altro....... la norma nn è chiara???? tra qualche anno (siamo in Italia ) lo sarà....
Alessandro :
Buongiorno anchio sono d'accordo sulla presentazione Docfa con clausola " diversa distribuzione degli spazi interni " per gli stessi motivi elencati precedentemente da altri tecnici. Ora però vorrei porvi anchio una domanda... ho effettuato DIA facendo qualche piccola modifica interna di una abitazione. Ho fatto la variazione Docfa ma non l ho ancora presentata in catasto in quanto i lavori fatti hanno modificato il numero di vani e quindi il classamento e la rendita variano. Cosa devo fare prima di presentare la pratica Docfa? c'è una procedura da fare prima o il numero di vani variato deve essere prima dichiarato con un'altra procedura?
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